Gli sbandati, che entrano nei centri sociali, prima o poi li ritrovi tra i senza fissa dimora, ma non è per tutti questa regola.
Abbiamo chi scala le vette della politica e sa bene vendersi alle varie cosche, di tutti i generi, che la magistratura non vede mai.
Occupare abusivamente case popolari significa togliere, a chi ha i requisiti, queste abitazioni, che vengono gestite poi dai centri sociali e dalle cosche mafiose.
Pure la violenza fisica viene accettata da forze politiche di sinistra, vista come lotta politica, da parte di personaggi che puzzano di marcio.
Loro non si sporcano le mani, ma rimangono nell'ambiguità di chi approva, ma non lo dice apertamente.
Ne ho visti troppi fare carriera politica, sfruttando la violenza politica di altri, ma loro, grazie al caos, al rumore provocato, si mettevano in bella vista, per ottenere poltrone in ogni settore.
Passavano dalla rivoluzione a parole a carriere che li collocavano in carriere politiche, in modo da essere mantenuti a nostre spese, ovvero diventavano e diventano nostri parassiti e pronti a cambiare posizione per mantenere le poltrone.
Potrei fare nomi noti, uno sta a Milano e non si riesce mandarlo a casa, un altro è a Bruxelles, dentro i vertici europei.
Si dice che prima si lotta per la rivoluzione e poi si pensa alla pensione.
Sì, la maggior parte dei giovani ribelli viene emarginato, diffamato pure ingiustamente, ma i falsi, i voltagabbana, sono sempre amati dai minchioni, che li votano e alzano il pugno, in segno di saluto.