a palazzo reale fino al 23 maggio 2010
GILLO DORFLES. L'avanguardia tradita
200 opere tra dipinti, disegni, sculture, grafiche, gioielli e ceramiche celebrano la poliedrica figura di Gillo Dorfles, artista oltre che critico. Una selezione di lavori dai primi anni '30 fino alle recenti, originalissime composizioni pervase da una sottile ironia. Dal 26 febbraio in mostra a Palazzo Reale
POLITICA, CULTURA, CRONACA, ARTE, RELIGIONE, SCIENZA, PENSIERO LIBERO. Quasi Giornale online. scritto a più mani da una redazione coraggiosa, da dei volontari. Responsabile Arduino Rossi-
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8 apr 2010
08/4 Goya e il mondo moderno (Arte Milano)
A Palazzo Reale fino al 27 giugno 2010
Goya e il mondo moderno
Nelle sale di Palazzo Reale una straordinaria mostra sul grande pittore aragonese, anticipatore e fonte d’ispirazione dei principali artisti e movimenti degli ultimi due secoli. Oltre 180 opere ricostruiscono la relazione tra Goya e altri celebri artisti degli ultimi due secoli: da Delacroix a Klee, da David a Kokoschka, da Victor Hugo a Mirò, da Klinger a Picasso, da Nolde a Bacon, da Kirchner a Pollock, da Guttuso a de Kooning
Goya e il mondo moderno
Nelle sale di Palazzo Reale una straordinaria mostra sul grande pittore aragonese, anticipatore e fonte d’ispirazione dei principali artisti e movimenti degli ultimi due secoli. Oltre 180 opere ricostruiscono la relazione tra Goya e altri celebri artisti degli ultimi due secoli: da Delacroix a Klee, da David a Kokoschka, da Victor Hugo a Mirò, da Klinger a Picasso, da Nolde a Bacon, da Kirchner a Pollock, da Guttuso a de Kooning
08/4 Bandito sardo, graziato da Pertini ha ucciso ancora (Arduino Rossi)
Nino Cherch uno dei banditi sardi più noti negli anni Sessanta ha ucciso due persone, due albanesi e ferito una donna, per futili motivi: pare per il ritardo del pagamento di un affitto di 300 euro.
Il delitto è avvenuto a Olbia e Cherchi avrebbe già confessato ai carabinieri: l'ex bandito avrebbe 69 anni ed è nato a Orune.
Il sangue bolle ancora dentro le vene dei vecchi banditi.
08/4 La riforma ….sicura della Lega (Mecca Elisa)
Umberto Bossi tratta per la Lega per le riforme costituzionali: “A trattare ci pensiamo noi come è avvenuto l'altra volta in commissione Affari Costituzionali”.Calderoli segue quindi la sua linea e la bozza di riforma costituzionale, già presentata a Napolitano segue la sua linea: questa proposta è già stata mostrata a Silvio in persone, ad Ardore.
Tutto nei piani quindi, Bossi sa quello che vuole.
Gli altri cosa pensano, cosa fanno?
Attendono e guardano, ma ognuno va per la sua strada: presidenziale, semi-presidenziale, federalismo e altro.
Tutto fa brodo, tutto va bene?
08/4 Kirghizistan, cambio di governo con rivolta e golpe (Antonio Rossi)
La base militare Usa di Manas, in Kirghizistan, resterà aperta: è utilissima, fondamentale per le truppe alleate in Afghanistan
Roza Otunbayeva, guida dell'opposizione e capo del governo assicura l'Occidente, ma 4 regioni su 7 sono in mano agli insorti, esiste ancora una certa resistenza.
L'esercito e le guardie di frontiera sta con il nuovo governo, mentre il presidente deposto, kirghizo Kurmanbek Bakiev parla di aiuti stranieri ai golpisti.
08/4 I telegiornale di Stato e quelli di Mediaset (Arduino Rossi)
vi e lascia vivere è il motto non scritto, ma vissuto profondamente dal popolo italiano, da Nord a Sud: in questo siamo proprio italiani tutti, italiani autentici.
E’ vero che non si deve giudicare, per non essere giudicati, ma almeno chiamare con il loro nome i peccati dei politici, dei giornalisti, pure dei giudici non fa male.
Siamo ridotti ad ammirare gli Stati Uniti, dove si può dire qualsiasi cosa e anche qualche scemenza: tutti sono liberi di pensare ed esprimere senza rischiare il posto.
Anni fa Indro Montanelli sosteneva che lo Stato fa le cose male, dalle autovetture, ai trattori, ai panettoni.
I telegiornali pubblici, io aggiungo pure quelli della concorrenza Mediaset, sono come i panettoni statali, duri e senza sapore?
Intanto non si parla dell’Iran, ma se scoppiasse il conflitto, ovvero i missili di Israele o degli Usa cadessero sulle case degli ayatollah, quanto meno il prezzo del petrolio e di conseguenza della benzina salirebbe alle stelle.
Oltre ai morti sul posto si rischierebbe una ripercussione terroristica e pure un peggioramento della timida ripresa, da poco in atto.
Il debito pubblico non si può accennare in Tv, i disoccupati proprio non entrano neppure nelle questioni del telegiornale, tranne per ricordare che gli avversari o i governanti hanno colpa di ciò che sta capitando.
Analisi, critiche intelligenti e valutazioni accorte non se le vedono, anzi i nostri giornalisti dietro il video pare che …… siano troppo calmi: non vorrei che tra i telespettatori qualcuno si addormentasse.
08/4 Governo, informazione e Internet, Tg1 o le news di Google? (Arduino Rossi)
Il governo come va?
C’è Brunetta che è stato bocciato alle elezioni comunali per il comune di Venezia: forse i veneziani non volevano ritrovarsi un nuovo Doge, ma nessuno parla della riforma della pubblica amministrazione, che a quanto pare è al palo.
Grandi risultati trionfali non se ne vedono e così Brunetta rimane nascosto, dopo le sue uscite pesanti, ora poco simpatiche.
Per avere qualche notizia in più bisogna andare sulle news di Google e cercare, tra gossip e qualche attricetta che si è spogliata per un video “segreto” che tutto il mondo guarda, tra qualche pettegolezzo di troppo, tra pure tante notizie vecchio stile, con il presunto mostro, che poi spesso è un poveraccio innocente, ecco che appare la frase intera che il Tg1 ha censurato nella sua prima parte e il Tg3 si è “scordato” di riferire nella sua seconda parte.
Ciò che sorprende è l’atteggiamento comune della gente che accetta ogni cosa con rassegnazione
Quel giornalista e quel altro direttore sono di parte?
Che importa.
Quel direttore ci propone le sue fregnacce alla sera, quando abbiamo ancora sullo stomaco la bistecca del pranzo?
Ci prenderemo un buon digestivo e ingolleremo tutto.
08/4 Minzolini e Berlinguer Tg1 e Tg3 (Arduino Rossi)
Il signor Minzolini sgrida la sua giornalista, Busi, che si ribella apertamente alle sue scelte editoriali, mentre la destra insorge contro la signora Bianca Berlinguer, che dirige il Tg3.
Ora non so se la signora in questione sia parente di Enrico Berlinguer, che guidò il Partito Comunista negli anni Settanta: sarebbe un caso palese di nepotismo in Rai.
La signora Berlinguer è stata ribattezzata la zarina da Il Giornale, mentre tutta la sinistra non perdona Minzolini per le sue posizioni troppo morbide verso il premier Berlusconi, o così pare.
La libertà di opinione dove la trovi?
E' da Beppe Grillo, il comico senza peli sulla lingua?
Oppure dobbiamo tutti attaccarci al video quando c’è Michele Santoro con il suo Annozero?
08/4 conferenza stampa di presentazione della mostra “The Beatles.(Prov. Bergamo)

PROVINCIA DI BERGAMO
UFFICIO STAMPA
Bergamo, 8 aprile 2010
COMUNICATO STAMPA
Giovedì 8 aprile alle ore 12, nel consueto spazio Viterbi del palazzo provinciale di via Tasso si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della mostra “The Beatles. La storia e il mito. Tra mostre e concerti”.
Alla conferenza stampa erano presenti l’assessore provinciale alla Cultura Giovanni Milesi, il presidente del “Kiwanis Club Bergamo Orobico” Maurizio Parrini, il presidente dei “Beatlesiani d’Italia Associati” Rolando Giambelli, il direttore della Caritas Diocesana Maurizio Gervasoni e Anna Gabbiadini responsabile del progetto legato all’autismo.
La mostra verrà inaugurata il 10 aprile alle 18 e rimarrà aperta fino al 18 aprile nella sala Manzù. L’evento è a favore di “Terre di mezzo” Fondazione Angelo Custode Onlus ed è organizzato dal “Kiwanis Club Bergamo Orobico Onlus” e dai “Beatlesiani d’Italia Associati” con il patrocinio della Provincia di Bergamo e la collaborazione in particolare dell’assessorato alla Cultura, Spettacolo, Identità e Tradizioni che ha messo a disposizione la sala espositiva.
Ancora una volta il KCBO (Kiwanis Club Bergamo Orobico) propone importanti iniziative, come sempre in aiuto ai bambini. Accanto all’impegno in aiuto della popolazione colpita dal terremoto in Abruzzo, quest’anno il service è stato sviluppato a favore del progetto “Le Terre di mezzo”, il grande impegno che la struttura “La scala di Giacobbe” della Fondazione “Onlus Angelo Custode ” porta ai bambini con problemi di autismo, “traghettandoli dall’età della scuola dell’obbligo alla maturità, fase importantissima in cui sono però attualmente privi di ogni struttura istituzionale a sostegno” come ha evidenziato Monsignor Gervasoni.
Con queste finalità è organizzata la mostra dedicata ai Beatles, in collaborazione con Beatlesiani d’Italia Associati (www.beatlesiani.com), presso la sala Manzù della Provincia di Bergamo, dal 10 al 18 aprile 2010 che vedrà esposte, provenienti dal Beatles Museum:
LA STORIA DEI BEATLES A FUMETTI
LE PIU’ BELLE IMMAGINI DEI BEATLES
I BEATLES E I MOTORI
THE JOHN LENNON BAG ONE
Come ha con passione spiegato Rolando Giambelli, verranno esposte anche le serie complete degli LP e dei Singles della Band di Liverpool, ed oggettistica varia, altrimenti introvabile, tra cui persino un paio di occhialini appartenuti al mitico Lennon.
“Tutti i fondi così raccolti saranno destinati alla pubblicazione di un volume” ha ricordato Maurizio Parrini, con alti contenuti di ricerca, che raccolga finalità e pratiche relative all’esperienza acquisita da “ Le Terre di mezzo”, nel trattamento dell’autismo, definendo i protocolli necessari agli interventi in tale campo, non disperdendo la grande esperienza acquisita nel tempo, rendendola invece patrimonio comune a tutte le strutture (ospedali, università, centri specializzati) coinvolte in tali problematiche e che sino ad oggi non avevano avuto accesso a dati di tale valore completezza. Questo volume sarà presentato a settembre alla presenza delle maggiori autorità in tale campo, nel corso di un convegno di assoluto rilievo.
“E’ bello poter collaborare insieme” ha concluso l’assessore Milesi. “Ed è per l’amministrazione un piacere offrire la sala Manzù per esporre non l’arte in senso stretto ma anche iniziative di comunicazione come queste che si aprono al sociale. Mi auguro che questa manifestazione abbia il successo che merita e non posso che ringraziare chi investe il proprio tempo a sostegno di chi ne ha davvero bisogno”.
08/4 LA STANZA N. 36 (racconto di Arianna Iezzi)
LA STANZA N. 36
Arrivo presto alla mattina pensando ancora al letto. Entro nel buio e nel silenzio, zigzagando tra le scrivanie mi dirigo verso l’interruttore. Luce. A poco, a poco la stanza presenta la sua forma: alta, con grandi finestre che fanno fatica a far entrare il sole. Tutto è di nuovo davanti ai miei occhi, come lo avevo lasciato il giorno prima, e ancora prima del giorno prima. Tutto si ripete con cadenza già stabilita ed io cosciente inizio la giornata e continuo a sopravvivere. Carte, tante carte, scatoloni e postazioni sono lì in quella stanza n.36, al II piano di un palazzo severo, nel centro della città. Le grandi scrivanie con le poltrone ergonomiche, che di ergonomico hanno solo l’aggettivo, aspettano di essere partecipi della nostra storia fatta di burocrazia. Le vetrinette che conservano quella burocrazia cartacea, si scontrano con i PC che custodiscono la stessa burocrazia in modo virtuale, ed io mi ritrovo fra passato e odore di futuro, in una realtà transitoria. Mi siedo e osservo il “mio lavoro” sulla “mia scrivania”. Altra carta, altri timbri, altri utenti da soddisfare. Un’originale composizione di rose fatte con carta colorata, mi da il benvenuto. E’ un tocco che serve a nascondere i fili elettrici. Percepisco il rumore delle scariche elettriche nelle plafoniere che si scaldano, e sento i passi dei primi colleghi che arrivano. Apro le finestre per cambiare l’aria stantia. Ma subito mi viene in mente che è in corso il rifacimento del tetto: è meglio chiudere, la polvere dell’amianto è bene non respirarla! A poco, a poco la stanza si illumina di luce solare, ma senza i suoi raggi diretti, alzo lo sguardo e mi ritrovo a viaggiare sulla cartina geografica appesa proprio di fronte a me, sembra messa apposta per informarmi che fuori di qui c’è un mondo da scoprire reale e non virtuale. Anche i calendari, uno su di ogni parete, mi ricordano la data del giorno e mi fanno sognare quei viaggi da programmare. Arrivano Riccardo, Natalina e poi gli utenti che ora sono chiamati “clienti”, è più elegante, e allude ad una improbabile scelta. Nella stanza prende il via una parte di vita che molti credono essere la certezza assoluta, ma per fortuna ci sono le verdi piantine che circondano la mia postazione.
Arrivo presto alla mattina pensando ancora al letto. Entro nel buio e nel silenzio, zigzagando tra le scrivanie mi dirigo verso l’interruttore. Luce. A poco, a poco la stanza presenta la sua forma: alta, con grandi finestre che fanno fatica a far entrare il sole. Tutto è di nuovo davanti ai miei occhi, come lo avevo lasciato il giorno prima, e ancora prima del giorno prima. Tutto si ripete con cadenza già stabilita ed io cosciente inizio la giornata e continuo a sopravvivere. Carte, tante carte, scatoloni e postazioni sono lì in quella stanza n.36, al II piano di un palazzo severo, nel centro della città. Le grandi scrivanie con le poltrone ergonomiche, che di ergonomico hanno solo l’aggettivo, aspettano di essere partecipi della nostra storia fatta di burocrazia. Le vetrinette che conservano quella burocrazia cartacea, si scontrano con i PC che custodiscono la stessa burocrazia in modo virtuale, ed io mi ritrovo fra passato e odore di futuro, in una realtà transitoria. Mi siedo e osservo il “mio lavoro” sulla “mia scrivania”. Altra carta, altri timbri, altri utenti da soddisfare. Un’originale composizione di rose fatte con carta colorata, mi da il benvenuto. E’ un tocco che serve a nascondere i fili elettrici. Percepisco il rumore delle scariche elettriche nelle plafoniere che si scaldano, e sento i passi dei primi colleghi che arrivano. Apro le finestre per cambiare l’aria stantia. Ma subito mi viene in mente che è in corso il rifacimento del tetto: è meglio chiudere, la polvere dell’amianto è bene non respirarla! A poco, a poco la stanza si illumina di luce solare, ma senza i suoi raggi diretti, alzo lo sguardo e mi ritrovo a viaggiare sulla cartina geografica appesa proprio di fronte a me, sembra messa apposta per informarmi che fuori di qui c’è un mondo da scoprire reale e non virtuale. Anche i calendari, uno su di ogni parete, mi ricordano la data del giorno e mi fanno sognare quei viaggi da programmare. Arrivano Riccardo, Natalina e poi gli utenti che ora sono chiamati “clienti”, è più elegante, e allude ad una improbabile scelta. Nella stanza prende il via una parte di vita che molti credono essere la certezza assoluta, ma per fortuna ci sono le verdi piantine che circondano la mia postazione.
Arianna Iezzi
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