20 mag 2010

20/5 Istituti di pena in Italia – Teresa Togni)



Perché i tempi della giustizia in Italia sono così lunghi?
Il penale dura anche 10, 15 anni, mentre il civile, sono mediamente 7 anni per grado di giudizio: soluzioni ci sono e si possono trovare: rendere definitiva la sentenza di primo grado e considerare i ricorsi come qualcosa di successivo, togliere un grado, la corte d’appello, ma rafforzare la funzione della cassazione, rendere tutto informatico.
Le soluzioni possono pure diverse e di organizzazione, basterebbe che qualcuno faccia qualcosa, ma quando si riforma la giustizia tutto si ingarbuglia.

20/5 Prigioni d'Italia .Paolo Rossi )



Un caso è l’India che possiede un sistema giudiziario efficiente: quindi non è una questione di mezzi economici, ma di volontà …. Politica, non si vuole dare una soluzione al problema.

Da tempo mi chiedo perché in questo Paese non si riesce a trovare un sistema per accelerare i procedimenti giudiziari, sia per il penale sia per il civile: in diversi Stati del terzo mondo, con mezzi economici ben inferiori a noi, i processi terminano con una sentenza in tempi brevi.

20/5 Carcerati e l'Italia delle contraddizioni - Antonio Rossi



Alla fine i ricchi escono dall’inferno delle prigioni, poi sempre questi “bravi” avvocati o ottengono l’annullamento della sentenza, perché mancava quel timbro o quella firma all’atto giudiziario, o semplicemente riescono a far cadere tutto in prescrizione.

Si dice che in prigione finisce solo chi è un poveraccio e questo è vero, o meglio lo è in parte: certamente la prigione è lunga e dura solo per chi non ha soldi per gli avvocati bravi, quelli che costano molto e ti trovano tutti i cavilli per la libertà, la scarcerazione.

20/5 20/5 Carcerati in Italia Arduino Rossi)





E’ vero che la pena deve essere sicura, ma da noi non si riesce mai ad ottenere un minimo di giustizia sia per le vittime sia per i prigionieri.
Le prigioni sono sempre più colme di carcerati e la gente giustamente se ne infischia, temendo un invasione dei delinquenti nelle strade, già zeppe di sbandati: sicuramente il discorso di Napolitano sulle prigioni in condizioni insostenibili non è piaciuto a molti.

20/5 Raccomandazioni per lavorare - Luigi Rossi)



La criminalità è sempre più aggressiva e i delinquenti se ne infischiano della prigione, tranquilli di poi riuscire a farne poca.
Questo metodo di vita, che li fa portare dentro e fuori dal carcere per loro è normale: la prigione per loro non è mai troppo dura, per loro che sono i duri e si permettono di commettere crimini terribili, la porta del carcere non sarà mai per sempre chiusa.
Ci sarà un condono, un po’ di buona condotta e invece il lavoro, di chi si guadagna da vivere per campare per loro è l’ergastolo, che temono di più.

20/5 Raccomandazioni e l'Italia - Michele Belotti)




Le raccomandazioni hanno uno scopo preciso: si sacrifica la professionalità, la capacità, l’onestà, l’intelligenza, per preferire la fedeltà: i raccomandati sono come cani bravi e buoni, ubbidienti e fedeli.
Mai morsicano la mano del padrone, sanno leccare i sederi giusti e si accontentano del cibo che finisce nella loro ciotola, senza mai pretendere ciò che mangia il padrone: sono le persone giuste per i gangli dell’amministrazione pubblica, ma pure privata, in certe grandi aziende.

20/5 Raccomandazioni in Italia - Angelo Mistri)



Il sistema delle raccomandazione era un metodo molto efficace per assicurare alle ditte lavoratori, in reparti e per incarichi particolari, che non si potevano dare a persone …… non fidate: la raccomandazione era ed è un sistema che deve dare certezze a chi raccomanda e a chi assume.
Il raccomandato deve mantenere la fedeltà, altrimenti tutto sarebbe inutile: se si asseconderà il sistema padrone, o chi lo ha messo in quella posizione tutto andrà bene.

20/5 Debito Stato italiano - Adolfo Longhi)



Gli ospedali non funzionano?
Si licenzino i direttori responsabili, si assumi dirigenti che sappiano tagliare e far funzionare i servizi sanitari, con la forza di decidere e di licenziare i veri fannulloni, chi ruba e chi spreca.
Certamente i sindacati, tutti assieme, non accetteranno queste decisioni, ma i nuovi dirigenti devono operare con correttezza e il suo lavoro deve essere valutato dal risultato finale, magari espresso con dati oggettivi, tutto il resto è aria fritta per politicanti intrallazzoni.

20/5 Pil dell'Italia e debito pubblico - Barbara Valota)



Il debito come si pagherà e chi lo pagherà?
Questo è uno dei problemi che riguardano proprio le future generazioni: infatti i 1.500 miliardi di euro di debito, che superano il 100% del Pil nazionale (dal 115 al 120%) sta tornando a pesare sulle nostre spalle, dopo anni di tagli e di sacrifici.
Dove vanno i nostri soldi?
In sperperi e in cattive amministrazione, in particolare negli enti pubblici e nella spesa sanitaria: ora certi errori e orrori non possono più essere accettati.


20/5 Pil e l'economia del debito pubblico - Teresa Togni)



Lo stato è sicuramente gestito male: i medici compiacenti, che rilasciano certificati medici falsi non dovrebbero essere più dimenticati dall’Ordine dei Medici, ma devono essere espulsi dall’ordine e non devono più praticare.
I funzionari incapaci e che hanno causato danni e sperpero devono pagare con i loro soldi: magari dando l’incarico del recupero crediti a quelle società potenti e organizzate, private, che sanno fare il loro mestiere, magari anche all’estero in conti … segreti.