21 mag 2010

21/5 La classe politica italiana (Angelo Ruben)



La classe politica sta vivendo in un periodo difficile, molto complesso: non riesce a capire in quale epoca si sta vivendo, perché non conoscono la storia: infatti bisogna tornare all’inizio degli anni Trenta per ritrovare una situazione simile a questa.
Le condizioni ovviamente sono diverse, ma siamo in piena crisi economica, che rischia di travolgere il sistema democratico, non solo in Italia, ma pure in Europa: l’esasperazione della gente cresce con il peggiorare delle condizioni sociali ed economiche.

20/5 Un disabile fisico, ucciso da un per gioco ubriaco (Antonio Rossi)



Il fatto risale al 9 aprile del 2009, poi era morto il 21 giugno: ora il ragazzo del sassarese è stato arrestato per omicidio volontario.
Al momento dell’atto il ragazzo era in preda ai fumi dell’alcool e a agito per pure divertimento, per vedere cadere il sessantenne.

Uccide disabile per gioco: un giovane di 21 anni ha fatto cadere un uomo di 60 sulla sedia a rotelle giù da una rampa per lo scarico e il carico merci in un centro commerciale, il disabile era entrato in coma.

20/5 Afghanistan e le donne (Paolo Rossi)



Ci sono i signori dell’oppio che fanno scambi, armi per droga, così si spiega l’origine delle armi date ai talebani.
Ci sono le scuole coraniche e le comunità attorno alle moschee radicali, che si autotassano per aiutare i loro confratelli di fede, poi c’è pure qualche miliardario arabo che sborserà denaro.

La guerra in Afghanistan è caratterizzata da uno strano scontro a più livelli: io parto dai fornitori di armi e mezzi ai talebani.

20 mag 2010

20/5 Afghanistan, la guerra dai molti risvolti (Arduino Rossi)



Bisogna trovare accordi internazionali, in questo caso l’Occidente non si può nascondere dietro la lotta per la civiltà e la libertà: serve assolutamente una politica che porti al dialogo e alla chiarezza dei rapporti commerciali.
Bisogna cambiare questa politica che impone il prezzo dell’energia a un dato valore, necessario all’economia di questa nazione e non all’altra.
Ci sono sospetti che pure ci siano agganci in Occidente per gruppi terroristici in Russia e in Cina: sono pure gruppi che raccolgono la simpatia di partiti politici e movimenti occidentali, come quello ceceno, che sino a qualche tempo fa aveva i suoi fans, prima che i ceceni trasformassero la loro guerriglia in terrorismo stragista.
Se si rivede il conflitto in Afghanistan nella sua giusta dimensione si può lavorare per la pace: io sono convinto che sono i flussi di denaro e gli interessi che permettono la nascita, la vita e la morte, con vinti e vincitori, dei conflitti militari.
La guerra non è più una faccenda per eroi, ma è ormai solo una questione di armi moderne, di azioni e reazioni: senza soldi non si comprano fucili, bombe, esplosivi.
Fermiamo la guerra in Afghanistan, intercettando i soldi che arrivano ai talebani.

20/5 Guerra o pace (Arduino Rossi)



Ora si può rivedere questo conflitto nell’ambito giusto, l’Afghanistan è un corridoio importantissimo per permettere il transito del grezzo dell’Asia centrale sino all’Oceano Indiano: così questo grezzo perderebbe il suo costo eccessivo per il trasporto con gli oleodotti e sarebbe caricato sulle petroliere prima, senza dover attraversare tutta la Siberia, diventando competitivo.
A questo punto la battaglia è attorno al prezzo del petrolio e al costo dell’energia mondiale: ne va delle scelte strategiche delle economie del pianeta per il futuro energetico.
Ne risentirebbe pure la finanza mondiale: si dice che l’Arabia Saudita e altri Stati produttori di petrolio siano in crisi finanziaria e il loro crollo avrebbe effetti devastanti sulle finanze di tutto il mondo.
Allora si capisce che quella della Afghanistan diventa una falsa guerra per la civiltà e la democrazia o per la lotta contro gli infedeli, ma solo uno sporco conflitto territoriale per controllare una regione strategico dal punto di vista economico e commerciale.
Questo ricorda la logica dei conflitti coloniali che agitavano il mondo prima della Prima Guerra Mondiale: allora si cercavano nuovi territori per trovare materie prime e per favorire i commerci di questo Stato piuttosto che quello.
Ora che si è capito che, forse, dietro il terrorismo ci sono interessi diretti o indiretti economici, ecco spiegato perché certe scuole coraniche radicali vengono facilmente finanziate: è proprio sul flusso di denaro che vanno alle scuole coraniche, alle moschee radicali che si deve intervenire.

20/5 Guerra e giochi, conflitti moderni (Arduino Rossi)



Non credo nello scontro di civiltà tra islam e Occidente, o meglio non come si è presentata la questione sino ad oggi: dal Seicento che non ci sono più scontri di tale dimensione e da allora la politica ha inserito i Paesi islamici, allora erano gli imperi, nella strategia delle guerre coloniali.
Per spiegare questo conflitto bisogna vedere e capire cosa sta avvenendo oggi dal punto di vista economico in modo planetario: sta crescendo la Cina come potenza regionale, l’unica che ha i numeri per contrastare l’ultima super potenza, gli Stati Uniti d’America.
Inoltre non bisogna sottovalutare il peso della Russia, non più comunista, ma capitalista, che ha ritrovato il suo nazionalismo e la sua necessità storica di avere i suoi sbocchi sugli oceani e sui mari: la vastità del suo territorio blocca il commercio delle sue merci e del petrolio siberiano.

20/5 Guerra, Afghanistan, conflitto complesso (Arduino Rossi)



L’intervento italiano in Afghanistan e le vittime di una guerra feroce lasciano perplessi.
I nostri soldati devono morire per un conflitto che non ci riguarda?
La guerra in Afghanistan è la solita strana guerra, con un nemico invisibile, debole in apparenza, che sa solo usare l’arma del terrore, delle auto bombe e dei Kamikaze.
Il conflitto ha strane situazioni e varie complicazioni che spesso sfuggono a un’attenta osservazione.
I nostri pacifisti vedono lo scontro tra imperialismo e i “popoli” liberi: loro cercano di “dialogare” pure con i talebani, infischiandosene delle condizioni delle donne e della popolazione civile.
Mentre in realtà questa chiave di lettura è ferma alla Guerra Fredda, alla guerra di Corea, quella del Vietnam, quando esistevano due blocchi economici, ideologici che si affrontavano e mostravano i muscoli.

20/5 Afghanistan e la politica attuale (Valota Maria)



Dietro a questo strano scontro di civiltà, esistono delle contraddizioni insanabili: i talebani sono amici dei terroristi, di Al-Qaeda, ma la guerra contro il terrorismo si combatte dove transita il petrolio o lo si produce: in Iraq, in Somalia, nel Corno d’Africa, e in Afghanistan, futuro corridoio di transito obbligato per gli oleodotti provenienti dalla Siberia e per le merci russe.
Così controllare la regione comporta pure la possibilità di far arrivare merci e petrolio siberiano, direttamente alle petroliere, senza fare il giro in oleodotto di tutta la Siberia o di tutta l’Europa, attraverso gli Urali.

20/5 Guerra oggi nel mondo (Luigi Rossi)



I pacifisti europei e italiani in particolare confondono la guerra in Afghanistan con la guerra del Vietnam: non siamo più nell’epoca della Guerra Fredda, quando gli “imperialisti” imponevano l’equilibrio mondiale contro i “liberi” popoli, oppure si voleva fermare l’avanzata del comunismo in Asia.
Si combatte una strana guerra contro il fanatismo religioso e il terrorismo, ma non si cercano i mandanti, né tanto meno si fermano i flussi di denaro che vanno a foraggiare i terroristi: questo è uno dei misteri di questa epoca.

20/5 Guerra nel modo oggi (Arduino Rossi)



I soldi ai talebani da dove provengono?
I mercanti di oppio voglio la pace e non le truppe straniere sui loro territori, i gruppi islamici radicali sono spesso troppo poveri per fornire oltre ai volontari,pure le armi per il conflitto.
I miliardari arabi pensano di più ai loro interessi che alla guerra agli infedeli.
Resta l’ipotesi delle potenze economiche emergenti, Cina e Russia per esempio, che vogliono imporre il controllo sulla zona per aprire varchi commerciali nella zona, sino all’Oceano Indiano.