26 mag 2010

26/5 Poveri in Italia (Michele Belotti)



La guerra tra i poveri prosegue e sta dando risultati terrificanti: ora la xenofobia è un sentimento diffuso in tutti gli strati popolari, tranne tra le popolazioni che non hanno visto l’invasione degli extracomunitari, ma è solo questione di poco tempo e pure loro diventeranno …..razzisti.
La strategia di chi voleva trasformare lo scontro tra i ceti in un guerre …… etniche è perfettamente riuscito. Ora ci attende solo un futuro nero, nero in molti sensi.

26/5 Apparire ed essere (Arduino Rossi)



Ciò che conta è apparire e questa regola continua ad essere di moda: in questo modo ci si scorda che ciò che conta sono i fatti, quelli oggettivi, misurabili in modo certo.
Oggi tutto è apparenza e le bugie sono la regola: mentire è di moda e far finta di essere qualcuno che non si è un obbligo … morale.
Se non si appare non si esiste, se non si esiste non si vale e quindi …. i selettivi escludono come perdenti tutti gli altri, anche se fanno e non chiacchierano.

26/5 Borghesia italiana (Arduino Rossi)



Basta con un popolo che si ritiene sempre e soprattutto di ceto medio: la stragrande maggioranza degli italiani si considera di ceto medio.
Si ritengono di ceto medio gli operai, i disoccupati e non solo i piccoli borghesi, gli impiegati, i commercianti, i liberi professionisti.
Questa folla di persone crede che essere di ceto medio significhi stare meglio dei …..poveracci e così si danno un po’ di arie con gli status symbol.

26/5 Ripresa economica in Italia (Mecca Elisa)



L’economia italiana si riprenderà quando il popolo ritroverà lo spirito dei suoi avi: quello di saper rimboccarsi le maniche, o meglio quello di accettare qualsiasi lavoro, perché il lavoro non disonora mai chi lo svolge, ma è la mancanza di lavoro che degrada le persone.
Lo spirito nuovo e antico di chi vede solo i risultati sta alla base dello sviluppo economico: siamo un popolo di dottori, ragionieri con il complesso di superiorità ci sta conducendo fuori strada, fuori mercato.

26/5 Ripresa economica in Italia (Arduino Rossi)



L’Italia avrà una sua ripresa economica?
La ripresa dell’Italia è legata alla situazione del Paese: la crisi dell’Italia è soprattutto legato al tradimento del suo passato ovvero della sua natura di Nazione popolare, con una forte umanità.
Mi piace ricordare il pensiero di Pier Paolo Pasolini: lui credeva che pochi decenni avevano spazzato via 3mila anni di cultura contadina.
Questo è l’anima perduta dell’Italia: solo se si saprà ritrovare almeno in parte la natura popolare del Paese tutto cadrà sotto il peso della sotto cultura trionfante, con la relativa miseria umana ed economica.

26/5 La sindrome dell'economia greca (Gustavo Longhi)



Le restrizioni economiche stanno portando il Paese verso una situazione anomala: la scelta di preparare un massi condono per le 2 milioni di case abusive scoperte con un controllo al suolo del Paese, porterà altre entrate, che sono popolari.
Chi fa questo condono guadagna il valore dell’immobile accatastato, ma a perderci sarà il paesaggio e l’ambiente italiano: questo condono favoriranno altri abusi.

26/5 Lavoro più lontano per chi ha più di 40 anni (Adolfo Longhi)





La certezza del lavoro e la necessità di trovare un posto di lavoro per chi supera i 40anni sta diventando sempre più uno dei maggiori drammi nazionali: il lavoro non è più assicurato sino alla pensione.
L’uscita dal mondo del lavoro è sempre più lontana e sono pochi i lavori che hanno la certezza di poter lavorare sino ai fatidici 65 anni.
Ora esiste così il problema che i giovani lavorano in modo precario, mentre gli anziani devono ancora accettare il nero.

26/5 Scuola viva e problemi (Giuseppe Rossi)



La scuola non può essere relegata al privato, ma deve essere un bene pubblico: si deve favorire la gente comune e chi non ha i mezzi economici.
Lo studio non deve essere una prerogativa dei ricchi: tutti devono poter accedere all’istruzione e la politica del governo, che tende a risparmiare sulla scuola è disastrosa, ci farà tornare al passato sociale ed economico.

25/5 Scuola oggi (Mecca Elisa)



La politica della scuola dell’obbligo non pare la più adeguata: se è vero che si domina meglio un popolo ignorante, è pure vero che l’ignoranza è uno dei sintomi del sottosviluppo.
La differenza che esiste tra un popolo ricco e un popolo povero sta appunto nel suo livello culturale: più una Nazione ha al suo interno gente che sa e capisce più ha possibilità di trovare soluzioni ai problemi, ha possibilità di sviluppo.

26/5 Asocialità e società (Barbara Valota)



Le nuove emarginazioni stanno prendendo piede e colpiscono non solo i ceti poveri, ma pure quello strato sociale che si definisce benestante: i figli di molti sono lasciati a loro stessi, pur avendo denaro per tutto ciò che meglio credono.
Così, non avendo una guida da parte dei genitori, costoro sono facili prede di gruppi di sbandati: pagano e ottengono ciò che vogliono, alcool e droga pure.