26 giu 2010

26/6 Lavoro e ladri di posti, guerra tra poveri

I nemici sono coloro che “rubano” il lavoro, i rivali che hanno preso spazio e potere, ma non sono come noi: i sentimenti tra gruppi avversari sono contrapposti ed uguali.
Gli odi sono sempre ricambiati e le occasioni per far esplodere la rabbia furiosa, la violenza sono parecchie.

26/6 Polli, galline, etnie in guerra

Questi scontri che ricordano le lotte dei polli in un pollaio per un po' di mangime in più, non devono sorprendere: infondo l'uomo Sapiens Sapiens è sempre un animale socievole, ma diviso in tanti gruppi.
Sì, abbiamo i nostri branchi, che ci uniscono e per questi branchi, che possono essere di carattere razziale, culturale ed etnico o altro, combattiamo: il nemico è il diverso che occupa le terre che si considerano di nostra proprietà.

26/6 Gas naturale e e scontri etnici nell'Est

Per ora il nostro gas non è in pericolo, ma questa guerra commerciale è sicuramente un gesto disperato di qualche uomo di potere, che vede la sua popolarità in bilico: portare la tensione all'esterno aiuta a ridurre i rischi interni, quelli causati dall'esasperazione della gente sfiancata dalla crisi economica.
Nel Kirghizistan gli uzbeki e i kirghisi si sono affrontati: si sono avuti centinaia di morti, qualcuno parla di migliaia di morti, mentre sono decine di migliaia i profughi.

26/6 Fonti energetiche russe minacciate

La guerra del gas tra Russia e Bielorussia riguarda tutti noi.
Questo avvenimento infausto, che dimostra ancora una volta che l'area ex sovietica soffre di grande instabilità, con presidenti molto simili a quelli sudamericani di alcuni decenni fa, sempre ricchi di retorica, con tante parole nazionaliste: queste realtà sono una minaccia per la stabilità almeno dell'Europa se non del mondo.

26/6 Bielorussia, Ucraina, Russia, tutti per il gas naturale

La Bielorussia imita l'Ucraina, di qualche anno fa e blocca il gas naturale, che transita sul suo territorio, verso l'Ue: è uno scontro tra Mosca e Minsk e già la Lituania ha perso il 40% del gas russo
Il commissario Ue all'energia, il tedesco Ottinger, non accetta questa nuova minaccia all'Europa occidentale: “Non è un problema per un solo Paese, è un attacco contro tutta l'Unione Europea”.

26/6 La terra e l'aratro, un mondo scomparso

I giovani non conoscono neppure cosa fosse il mondo agricolo: esistono solo delle brutte caricature di gente ignorante e grossolana, che si divertiva a disprezzare “gli zappaterra” perché si sporcavano le mani, mentre loro sapevano, più o meno leggere e a fatica sapevano scrivere.
Così i figli con giacca e cravatta, che diventarono impiegatini, grazie alla fatica dei padri, iniziarono a vergognarsi degli zappaterra e gettarono nell’immondizia 3.000 anni di storia umana.

26/6 Mondo agricolo e civiltà agreste

Negli anni Sessanta e Settanta l’Italia è uscita dalla sua natura contadina, popolare ed è diventata una nazione industriale, con un ceto medio sempre più aggressivo: i figli e i nipoti dei contadini, con grande disprezzo verso i padri e i nonni, hanno portato avanti una nuova cultura, quella piccolo borghese.
La cultura antica 3.ooo anni contadina è stata ripudiata da una generazione ignorante e rozza, che disprezzava ciò che proveniva dal mondo agricolo, l’umanità, la ricchezza del linguaggio, vario e complesso, la saggezza.

26/6 Guerra multietnica in Italia

Lo scontro etnico in corso in Italia è ancora sotterraneo, ma tende a rendersi sempre più pericoloso per il Paese: l’assurdità culturale di questi giorni che l’eurocentrismo ha due anime opposte e simili.
La prima è quella ufficialmente razzista e xenofoba, che odia gli extraeuropei e li considera inferiori, l’altra ha gli stessi principi di base, ma non è apertamente ostile: sceglie il paternalismo, il buonismo.
Nessuna delle due alternative vede negli stranieri persone con diritti e doveri simili a quelli dei bianchi europei.

26/6 Crisi finanziaria 2010 e perdita di osti di lavoro

Torniamo a parlare di deindustrializzazione, ovvero di problemi legati alla perdita di posti di lavoro nella nostra realtà produttiva.
La colpa è data alla Cina e io dico alla nostra politica monetaria: l’Italia ha scelto un cambio esagerato con l’Euro e solo ora, in piena crisi monetaria, quando la nostra economia ha smorzato le punte e sta risalendo, ma occorreranno anni per rivedere il nostro Paese competitivo.

26/6 Crisi finanziaria 2010 e perdita di osti di lavoro

Torniamo a parlare di deindustrializzazione, ovvero di problemi legati alla perdita di posti di lavoro nella nostra realtà produttiva.
La colpa è data alla Cina e io dico alla nostra politica monetaria: l’Italia ha scelto un cambio esagerato con l’Euro e solo ora, in piena crisi monetaria, quando la nostra economia ha smorzato le punte e sta risalendo, ma occorreranno anni per rivedere il nostro Paese competitivo.