29 lug 2010

Gli omicidi dell’estate


Gli omicidi di donne in questa estate caldissima superano le solite stragi, terrificanti e assurde, di tutte le estati: al primo posto ci sta il caldo che è superiore alle scorse stagioni, inoltre abbiamo i soliti normali, o apparenti tali, simpatici, tranquilli, che diventano mostri assassini.
Le armi per costoro sono disponibili e spesso pure con il porto d’armi.
E’ da chiedersi perché in questo Paese non ci siano l’obbligo di cura per coloro che si dimostrano aggressivi, pericolosi, che danno segnali evidenti di squilibrio.
Ad uccidere sono uomini di 50, 60 anni, mentre a morire sono donne di 20, 30 anni di meno: la cultura del maschio ferito nel suo onore, nel suo orgoglio virile è duro a scomparire.

I padroni del vapore e la stampa.


Il caso della stampa, accusata da Silvio Berlusconi di essere di parte è quanto meno ridicolo: infatti nessuno può negare che la stampa italiana e internazionale sia di parte: l’unico problema è che da noi chi scrive difende sempre gli interessi del suo editore, perché gli editori sono persone che hanno un giornale per i propri comodi.
Il padrone del giornale può essere un partito meglio ancora una corrente di questo gruppo, con tutti i suoi clientelismi sedimentati, oppure un grande imprenditore, un’associazione di imprenditori e così via, la verità è sempre fuori dal gioco e non dà reddito, quasi mai.

I periodici a servizio di chi li paga


Il caso della stampa, accusata da Silvio Berlusconi di essere di parte è quanto meno ridicolo: infatti nessuno può negare che la stampa italiana e internazionale sia di parte: l’unico problema è che da noi chi scrive difende sempre gli interessi del suo editore, perché gli editori sono persone che hanno un giornale per i propri comodi.
Il padrone del giornale può essere un partito meglio ancora una corrente di questo gruppo, con tutti i suoi clientelismi sedimentati, oppure un grande imprenditore, un’associazione di imprenditori e così via, la verità è sempre fuori dal gioco e non dà reddito, quasi mai.

I soldi e gli affari degli editori


Il caso della stampa, accusata da Silvio Berlusconi di essere di parte è quanto meno ridicolo: infatti nessuno può negare che la stampa italiana e internazionale sia di parte: l’unico problema è che da noi chi scrive difende sempre gli interessi del suo editore, perché gli editori sono persone che hanno un giornale per i propri comodi.
Il padrone del giornale può essere un partito meglio ancora una corrente di questo gruppo, con tutti i suoi clientelismi sedimentati, oppure un grande imprenditore, un’associazione di imprenditori e così via, la verità è sempre fuori dal gioco e non dà reddito, quasi mai.

La libertà non sta dentro un periodico


Il caso della stampa, accusata da Silvio Berlusconi di essere di parte è quanto meno ridicolo: infatti nessuno può negare che la stampa italiana e internazionale sia di parte: l’unico problema è che da noi chi scrive difende sempre gli interessi del suo editore, perché gli editori sono persone che hanno un giornale per i propri comodi.
Il padrone del giornale può essere un partito meglio ancora una corrente di questo gruppo, con tutti i suoi clientelismi sedimentati, oppure un grande imprenditore, un’associazione di imprenditori e così via, la verità è sempre fuori dal gioco e non dà reddito, quasi mai.

Il diritto e la democrazia


Il caso della stampa, accusata da Silvio Berlusconi di essere di parte è quanto meno ridicolo: infatti nessuno può negare che la stampa italiana e internazionale sia di parte: l’unico problema è che da noi chi scrive difende sempre gli interessi del suo editore, perché gli editori sono persone che hanno un giornale per i propri comodi.
Il padrone del giornale può essere un partito meglio ancora una corrente di questo gruppo, con tutti i suoi clientelismi sedimentati, oppure un grande imprenditore, un’associazione di imprenditori e così via, la verità è sempre fuori dal gioco e non dà reddito, quasi mai.

L’opinione di chi non può esprimerla


Il caso della stampa, accusata da Silvio Berlusconi di essere di parte è quanto meno ridicolo: infatti nessuno può negare che la stampa italiana e internazionale sia di parte: l’unico problema è che da noi chi scrive difende sempre gli interessi del suo editore, perché gli editori sono persone che hanno un giornale per i propri comodi.
Il padrone del giornale può essere un partito meglio ancora una corrente di questo gruppo, con tutti i suoi clientelismi sedimentati, oppure un grande imprenditore, un’associazione di imprenditori e così via, la verità è sempre fuori dal gioco e non dà reddito, quasi mai.

I giornalisti sono a servizio di chi li paga?


Il caso della stampa, accusata da Silvio Berlusconi di essere di parte è quanto meno ridicolo: infatti nessuno può negare che la stampa italiana e internazionale sia di parte: l’unico problema è che da noi chi scrive difende sempre gli interessi del suo editore, perché gli editori sono persone che hanno un giornale per i propri comodi.
Il padrone del giornale può essere un partito meglio ancora una corrente di questo gruppo, con tutti i suoi clientelismi sedimentati, oppure un grande imprenditore, un’associazione di imprenditori e così via, la verità è sempre fuori dal gioco e non dà reddito, quasi mai.

Il libero pensiero e l’interesse democratico


Il caso della stampa, accusata da Silvio Berlusconi di essere di parte è quanto meno ridicolo: infatti nessuno può negare che la stampa italiana e internazionale sia di parte: l’unico problema è che da noi chi scrive difende sempre gli interessi del suo editore, perché gli editori sono persone che hanno un giornale per i propri comodi.
Il padrone del giornale può essere un partito meglio ancora una corrente di questo gruppo, con tutti i suoi clientelismi sedimentati, oppure un grande imprenditore, un’associazione di imprenditori e così via, la verità è sempre fuori dal gioco e non dà reddito, quasi mai.

Lo scontro dentro e fuori la stampa nazionale


Il caso della stampa, accusata da Silvio Berlusconi di essere di parte è quanto meno ridicolo: infatti nessuno può negare che la stampa italiana e internazionale sia di parte: l’unico problema è che da noi chi scrive difende sempre gli interessi del suo editore, perché gli editori sono persone che hanno un giornale per i propri comodi.
Il padrone del giornale può essere un partito meglio ancora una corrente di questo gruppo, con tutti i suoi clientelismi sedimentati, oppure un grande imprenditore, un’associazione di imprenditori e così via, la verità è sempre fuori dal gioco e non dà reddito, quasi mai.