5 ago 2010

Contributi ai comuni della provincia di Bergamo per il trasporto alunni disabili


PROVINCIA DI BERGAMO
Via Torquato Tasso 8, 24121 BERGAMO
Tel. 035 387237- 035 387530 Fax. 035 219.880
http://www.provincia.bergamo.it e-mail: info@provincia.bergamo.it
UFFICIO STAMPA
Bergamo, 05 agosto 2010
COMUNICATO STAMPA
137.636,78 euro di contributi ai Comuni per il trasporto di alunni disabili
La Giunta provinciale del 5 agosto 2010, su proposta dell’assessore alle Politiche sociali e Salute Domenico Belloli, ha deliberato l’assegnazione 137.636,78 euro di contributi regionali ai Comuni per il servizio di trasporto degli alunni disabili che frequentano scuole superiori secondarie di II grado e percorsi di istruzione e formazione professionale.
La delibera riguarda 37 Comuni che hanno documentato una spesa relativa all’anno scolastico 2009/ 2010 per il trasporto di 65 studenti disabili.
Entro il 30 giugno il Comune di residenza del soggetto disabile, che ha attivato il servizio di trasporto o ha compartecipato finanziariamente alla sua realizzazione, doveva presentare all’Ambito territoriale, e quest’ultimo alla Provincia, la richiesta di contributo. Successivamente, la Provincia tramite una commissione composta da funzionari provinciali, Asl, Ufficio scolastico provinciale e Consiglio di rappresentanza dei sindaci ha provveduto all’istruttoria delle richieste.
“E’ la prima volta che questi contributi vengono erogati ed è merito del Presidente Pirovano, che poi ha proposto alla Regione Lombardia di trasferirli anche alle altre Province lombarde - ha dichiarato l’assessore Domenico Belloli -. Abbiamo quindi riconosciuto ai Comuni il 100% della spesa sostenuta essendo il fondo a disposizione superiore alle spese documentate. Ora, per il prossimo anno scolastico, faremo presente ai Comuni che esiste questa ulteriore disponibilità di fondi”.
Elenco dei Comuni e importo assegnato
Comune di Adrara San Martino - € 2.000,00
Comune di Almè - € 1.500,00
Comune di Almenno S. Bartolomeo - € 1.657,34
Comune di Almenno S. Salvatore - € 1.500,00
Comune di Bagnatica - € 716,00
Comune di Bergamo - € 22.031,49
Comune di Bonate Sopra - € 230,10
Comune di Brembate - € 1.440,00
Comune di Calcio - € 3.227,89
Comune di Calusco d'Adda - € 650,00
Comune di Canonica D'Adda - € 6.085,03
Comune di Caravaggio - € 8.775,00
Comune di Cividate al Piano - € 5.200,00
Comune di Cologno al Serio - € 3.300,00
Comune di Dalmine - € 19.800,00
Comune di Grassobbio - € 8.574,50
Comune di Gromo - € 179,50
Comune di Levate - € 800,00
Comune di Madone - € 4.600,00
Comune di Osio Sopra - € 1.191,99
Comune di Osio Sotto - € 2.106,00
Comune di Sedrina - € 3.199,68
Comune di Sorisole - €3.675,67
Comune di Stezzano - € 3.502,17
Comune di Torre Boldone - € 4.000,00
Comune di Trescore Balneario - € 1.569,06
Comune di Treviolo - € 4.394,50
Comune di Valleve - € 4.720,56
Comune di Villa di Serio - € 5.776,65
Consorzio Servizi Val Cavallina - € 11233,65
contributo erogato per i seguenti Comuni:
Comune di Casazza
Comune di Cenate Sotto
Comune di Endine
Comune di S.Paolo d'Argon
Comune di Trescore
Comune di Zandobbio
Comune di Gorlago
Comune di Ranzanico

Operazione cinghiale in provincia di Bergamo....molti dubbi sull'opportunità


Questa volta il nostro blog non pubblicherà questo comunicato senza commenti: si può dire che la giunta di centro destra, al potere nella bergamasca, non sa trattare con gli animali selvatici.

Ci sono situazioni che dovrebbero essere lasciati ad altre persone, che conoscono meglio questi animali: abbattere il cinghiale fa parte di decisioni che erano tipiche di una cultura antica, lontano dalla cultura ambientale di oggi.

Si vede che i nostri amministratori non sanno come agire e preferiscono il fucile.

Arduino Rossi


PROVINCIA DI BERGAMO
Via Torquato Tasso 8, 24121 BERGAMO
Tel. 035 387237- 035 387530 Fax. 035 219.880
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UFFICIO STAMPA
Bergamo, 05 agosto 2010
COMUNICATO STAMPA
Intervento della Polizia provinciale a Gavarno
Un grosso cinghiale del peso di oltre un quintale è stato abbattuto la notte scorsa a Gavarno, località tra i comuni di Nembro e Scanzorosciate, dagli agenti della Polizia provinciale coadiuvati dai volontari dell’Atc Prealpino.
Il grosso animale era diventato l’incubo degli automobilisti, spuntava dal buio della notte e scorazzava lungo la carreggiata della strada provinciale 65 creando seri problemi alla circolazione e alla sicurezza. Non solo, il cinghiale si era già reso protagonista di scorribande in orti e giardini della zona procurando notevoli danni alle colture.
Stante il Piano di contenimento della specie e la situazione di potenziale pericolo per la pubblica incolumità, il corpo di polizia e i volontari sono dunque intervenuti tempestivamente sul luogo.
“L’operazione si è resa necessaria visto il pericolo che si è venuto a creare – dichiara l’assessore Fausto Carrara-. Ringrazio i volontari dell’ambito territoriale Prealpino per la loro disponibilità e la preziosa collaborazione offerta in questa circostanza”.

Il governo galleggia a stento.


La mozione di sfiducia contro il sottosegretario Caliendo è stata respinta alla Camera con 229 sì, 299 no e 75 astenuti.
Il governo si è salvato per la strana e misteriosa astensione del centro, risorto grazie alla non chiara alleanza tra l'Udc di Casini, Gianfranco Fini e Rutelli: i due grandi partiti nazionali, il Pd e il Pdl hanno perso dei pezzi, favorendo questa insolita alleanza di personaggi dalla storia politica differente.

Berlusconi resiste con Bossi


L'equilibrio politico è sempre più instabile e la Lega mantiene il governo Berlusconi al suo posto: probabilmente le spinte interne ed esterne alla maggioranza riusciranno a conservare questo governo in bilico per lungo tempo ancora, ma le forze economiche e sociali che vogliono farlo cadere sono tante e forti.
Esiste un mondo di notabili che non ama Berlusconi, perché i loro interessi non seguono la politica del premier: vedono in qualsiasi cambiamento un pericolo, pur restando sempre limitati i possibili mutamenti con questo o con altri governi di diverso segno.

Amici e nemici di Silvio


I dirigenti pubblici e le forze a loro vicine non possono amare chi ha il suo potere nel mondo degli affari, nell'economia reale o finanziaria.
Pure quel ceto medio che un tempo era definito “dedito alle arti liberali”, oggi non sempre ama Silvio: costoro non sono ricchissimi, anzi, pur possedendo benessere e ottimi guadagni sono lontanissimi dal patrimonio dell'uomo di Arcore.
Non parlo dell'invidia, ma delle visioni distanti e degli interessi differenti che stanno alla base di questa sfiducia verso un governo che dovrebbe rappresentarli.

Il benessere che sfugge dalle mani del ceto medio


La crisi ha scavato un fossato tra costoro, che vedono perdere il loro livello di benessere: l'uomo più ricco d'Italia così si è avvicinato, con una certa demagogia, al mondo degli artigiani, non solo del Nord, formato da un popolo quasi ricco, ma solo per il suo lavoro e la sua abilità.
Sono pure ex muratori diventati impresari, falegnami ora industriali, con qualche decina di operai dipendenti, abbiamo anche i meccanici datori di lavoro di uno o due ragazzi.

I quasi ricchi al confine della miseria


Si scoprono i ristoratori e i commercianti con un loro benessere provvisorio, con quelli che rischiano ogni giorno di chiudere e quelli che si sono “arresi” e hanno la loro sede operativa dentro i centri commerciali: è il popolo della Partita Iva, spesso quasi ricco, ma con il rischio di dover cessare l'attività ogni giorno in questo periodo di crisi.Quello che sostiene il governo è la speranza di costoro, che non sono sempre eroi, né criminali: è gente che vive nel limbo dei mezzi ricchi che possono finire sul lastrico, che temono i creditori e possiedono bei patrimoni in immobili, perché non si fidano delle banche e neppure dei titoli di Stato.

Elezioni o compromessi? Lo sapremo presto


Ora il quadro si fa confuso e non esiste una forza politica che sappia coagulare le opposizioni, fatta da gente diversa, votata da elettori disparati, che vanno dai pensionati, agli operai, al ceto medio impiegatizio, sino ai tecnici e ai professionisti in carriera.
Il voto strano, che ha salvato la maggioranza, con un centro che si astiene, nasconde l'incapacità di proporre qualcosa di veramente alternativo e nuovo in questo Paese: si può dire che in troppi in parlamento non sappiano cosa fare.
Il governo di Silvio galleggia?
Probabilmente perché non ci sono persone con dei progetti chiari da rendere efficaci strumenti per far funzionare il sistema economico e sociale italiano: in molti preferiscono restare nell'ombra, temono di più dover decidere e governare che nascondersi nell'opposizione
.

Casini confonde le legittime critiche con lo squadrismo, che è tutt'altra cosa



Il leader Udc Casini difende il suo nuovo alleato: “Non mi piace lo squadrismo intimidatorio che sta emergendo attorno al presidente della Camera”.
Il problema però resta: bisogna sapere perché la casetta a Monaco sia a disposizione del fratello del fratello di Elisabetta Tulliani, attuale compagna di Fini.
Casini spiega e come al solito parla d'altro: “... questione morale e la necessità di approfondire ma che tutto questo venga agitato come parte della contesa politica tra Berlusconi e Fini è una cosa degradante''.
Può avere ragioni Pier Ferdinando, ma il fatto che i beni del partito vengano usati come beni di famiglia è grave, anzi gravissimo: la chiarezza è doverosa e non basteranno le solite risposte ...politiche.
Una cosa sono i beni personali, un'altra sono i lasciti ai partiti: questi ultimi possono essere utilizzati solo per fini pubblici, altrimenti diventa.......
L'onestà impone chiarezza e attendiamo risposte che non lascino dubbi.


Gli squadristi picchiavano gli avversari, non denunciare le casette a Monaco è un'altra faccenda



Il leader Udc Casini difende il suo nuovo alleato: “Non mi piace lo squadrismo intimidatorio che sta emergendo attorno al presidente della Camera”.
Il problema però resta: bisogna sapere perché la casetta a Monaco sia a disposizione del fratello del fratello di Elisabetta Tulliani, attuale compagna di Fini.
Casini spiega e come al solito parla d'altro: “... questione morale e la necessità di approfondire ma che tutto questo venga agitato come parte della contesa politica tra Berlusconi e Fini è una cosa degradante''.
Può avere ragioni Pier Ferdinando, ma il fatto che i beni del partito vengano usati come beni di famiglia è grave, anzi gravissimo: la chiarezza è doverosa e non basteranno le solite risposte ...politiche.
Una cosa sono i beni personali, un'altra sono i lasciti ai partiti: questi ultimi possono essere utilizzati solo per fini pubblici, altrimenti diventa.......
L'onestà impone chiarezza e attendiamo risposte che non lascino dubbi.