6 set 2010

 

più come vuole lui, o il governo cadrà.

Fini fu appunto sdoganato da Berlusconi, ma ora le esigenze politiche lo hanno allontanato da lui: Gianfranco vuole di più, non sopporta la politica federalista della Lega e su molte posizioni si è spostato al centro per di più laico, pare un moderato liberale di anni fa.

Ora cosa ci attende?

Ci sarà un compromesso, ma quale non si sa: sarà Lui, Fini a imporlo, sarà lui a richiederlo, ma non vuole essere lui a uscire dal Pdl, preferisce essere....espulso, non si potrebbe presentare agli elettori come un traditore.

Ora si vedrà se Berlusconi accetterà le condizioni dell'ex delfino, erede al trono, oppure andrà alla guerra: ormai il divorzio è sicuro, ma le condizioni di questa separazione sono tutte da stabilire.

Destra o sinistra, questo è il problema?

A destra Fini manterrebbe i suoi elettori, a sinistra e al centro dovrà conquistare un altro elettorato.

La fine del controllo politico di Berlusconi è sicuro: tutto passa e tutto muore, ma quando avverrà è ancora presto per dirlo.

Io invece voglio dare per scontato già ora la fine dell'era berlusconiana.

Voglio immaginare il futuro del Paese: probabilmente la destra sarà più radicale e tutto l'elettorato, come fa da anni, si sposterà verso posizioni più conservatrici.

Quale sarà il posto di Gianfranco Fini?

Intanto si pone come potenziale nuovo leader del Paese, che vuole conquistare il centro, sperando di non perdere alle sue spalle i voti della destra: chi vince al centro vince le elezioni.

 

Così deve mantenere il controllo politico del Paese per salvare l'azienda di famiglia?

Ora il suo primo alleato e amico politico gli ha lanciato il guanto di sfida: non si fa più come vuole lui, o il governo cadrà.

Fini fu appunto sdoganato da Berlusconi, ma ora le esigenze politiche lo hanno allontanato da lui: Gianfranco vuole di più, non sopporta la politica federalista della Lega e su molte posizioni si è spostato al centro per di più laico, pare un moderato liberale di anni fa.

Ora cosa ci attende?

Ci sarà un compromesso, ma quale non si sa: sarà Lui, Fini a imporlo, sarà lui a richiederlo, ma non vuole essere lui a uscire dal Pdl, preferisce essere....espulso, non si potrebbe presentare agli elettori come un traditore.

Ora si vedrà se Berlusconi accetterà le condizioni dell'ex delfino, erede al trono, oppure andrà alla guerra: ormai il divorzio è sicuro, ma le condizioni di questa separazione sono tutte da stabilire.

Destra o sinistra, questo è il problema?

A destra Fini manterrebbe i suoi elettori, a sinistra e al centro dovrà conquistare un altro elettorato.

La fine del controllo politico di Berlusconi è sicuro: tutto passa e tutto muore, ma quando avverrà è ancora presto per dirlo.

Io invece voglio dare per scontato già ora la fine dell'era berlusconiana.

Voglio immaginare il futuro del Paese: probabilmente la destra sarà più radicale e tutto l'elettorato, come fa da anni, si sposterà verso posizioni più conservatrici.

Quale sarà il posto di Gianfranco Fini?

Intanto si pone come potenziale nuovo leader del Paese, che vuole conquistare il centro, sperando di non perdere alle sue spalle i voti della destra: chi vince al centro vince le elezioni.


 

Inoltre queste grandi società da anni hanno imparato ad investire all'estero, mentre Silvio, nonostante qualche tentativo, non riesce a spostare parte delle sue attività all'estero.

Così deve mantenere il controllo politico del Paese per salvare l'azienda di famiglia?

Ora il suo primo alleato e amico politico gli ha lanciato il guanto di sfida: non si fa più come vuole lui, o il governo cadrà.

Fini fu appunto sdoganato da Berlusconi, ma ora le esigenze politiche lo hanno allontanato da lui: Gianfranco vuole di più, non sopporta la politica federalista della Lega e su molte posizioni si è spostato al centro per di più laico, pare un moderato liberale di anni fa.

Ora cosa ci attende?

Ci sarà un compromesso, ma quale non si sa: sarà Lui, Fini a imporlo, sarà lui a richiederlo, ma non vuole essere lui a uscire dal Pdl, preferisce essere....espulso, non si potrebbe presentare agli elettori come un traditore.

Ora si vedrà se Berlusconi accetterà le condizioni dell'ex delfino, erede al trono, oppure andrà alla guerra: ormai il divorzio è sicuro, ma le condizioni di questa separazione sono tutte da stabilire.

Destra o sinistra, questo è il problema?

A destra Fini manterrebbe i suoi elettori, a sinistra e al centro dovrà conquistare un altro elettorato.

La fine del controllo politico di Berlusconi è sicuro: tutto passa e tutto muore, ma quando avverrà è ancora presto per dirlo.

Io invece voglio dare per scontato già ora la fine dell'era berlusconiana.

Voglio immaginare il futuro del Paese: probabilmente la destra sarà più radicale e tutto l'elettorato, come fa da anni, si sposterà verso posizioni più conservatrici.

Quale sarà il posto di Gianfranco Fini?

Intanto si pone come potenziale nuovo leader del Paese, che vuole conquistare il centro, sperando di non perdere alle sue spalle i voti della destra: chi vince al centro vince le elezioni.


 

Però Silvio questo salto non l'ha saputo fare: è l'uomo più ricco d'Italia, ma forse non è l'italiano, il miliardario di origine italiana, più ricco nel mondo: esistono degli imperi che hanno già diviso il capitale del fondatore ed è la famiglia a gestire o a godere le fortune dell'impresa del nonno, del bisnonno.

Inoltre queste grandi società da anni hanno imparato ad investire all'estero, mentre Silvio, nonostante qualche tentativo, non riesce a spostare parte delle sue attività all'estero.

Così deve mantenere il controllo politico del Paese per salvare l'azienda di famiglia?

Ora il suo primo alleato e amico politico gli ha lanciato il guanto di sfida: non si fa più come vuole lui, o il governo cadrà.

Fini fu appunto sdoganato da Berlusconi, ma ora le esigenze politiche lo hanno allontanato da lui: Gianfranco vuole di più, non sopporta la politica federalista della Lega e su molte posizioni si è spostato al centro per di più laico, pare un moderato liberale di anni fa.

Ora cosa ci attende?

Ci sarà un compromesso, ma quale non si sa: sarà Lui, Fini a imporlo, sarà lui a richiederlo, ma non vuole essere lui a uscire dal Pdl, preferisce essere....espulso, non si potrebbe presentare agli elettori come un traditore.

Ora si vedrà se Berlusconi accetterà le condizioni dell'ex delfino, erede al trono, oppure andrà alla guerra: ormai il divorzio è sicuro, ma le condizioni di questa separazione sono tutte da stabilire.

Destra o sinistra, questo è il problema?

A destra Fini manterrebbe i suoi elettori, a sinistra e al centro dovrà conquistare un altro elettorato.

La fine del controllo politico di Berlusconi è sicuro: tutto passa e tutto muore, ma quando avverrà è ancora presto per dirlo.

Io invece voglio dare per scontato già ora la fine dell'era berlusconiana.

Voglio immaginare il futuro del Paese: probabilmente la destra sarà più radicale e tutto l'elettorato, come fa da anni, si sposterà verso posizioni più conservatrici.

Quale sarà il posto di Gianfranco Fini?

Intanto si pone come potenziale nuovo leader del Paese, che vuole conquistare il centro, sperando di non perdere alle sue spalle i voti della destra: chi vince al centro vince le elezioni.



 

Altri imperi sono sorti in passato grazie a una stretta amicizia con i governi: notissime industrie e anche meno note, sempre in gestione famigliare, come imprese di piccole dimensioni, sono nate, si sono arricchite e sono diventati imperi, anche delle multinazionali.

Però Silvio questo salto non l'ha saputo fare: è l'uomo più ricco d'Italia, ma forse non è l'italiano, il miliardario di origine italiana, più ricco nel mondo: esistono degli imperi che hanno già diviso il capitale del fondatore ed è la famiglia a gestire o a godere le fortune dell'impresa del nonno, del bisnonno.

Inoltre queste grandi società da anni hanno imparato ad investire all'estero, mentre Silvio, nonostante qualche tentativo, non riesce a spostare parte delle sue attività all'estero.

Così deve mantenere il controllo politico del Paese per salvare l'azienda di famiglia?

Ora il suo primo alleato e amico politico gli ha lanciato il guanto di sfida: non si fa più come vuole lui, o il governo cadrà.

Fini fu appunto sdoganato da Berlusconi, ma ora le esigenze politiche lo hanno allontanato da lui: Gianfranco vuole di più, non sopporta la politica federalista della Lega e su molte posizioni si è spostato al centro per di più laico, pare un moderato liberale di anni fa.

Ora cosa ci attende?

Ci sarà un compromesso, ma quale non si sa: sarà Lui, Fini a imporlo, sarà lui a richiederlo, ma non vuole essere lui a uscire dal Pdl, preferisce essere....espulso, non si potrebbe presentare agli elettori come un traditore.

Ora si vedrà se Berlusconi accetterà le condizioni dell'ex delfino, erede al trono, oppure andrà alla guerra: ormai il divorzio è sicuro, ma le condizioni di questa separazione sono tutte da stabilire.

Destra o sinistra, questo è il problema?

A destra Fini manterrebbe i suoi elettori, a sinistra e al centro dovrà conquistare un altro elettorato.

La fine del controllo politico di Berlusconi è sicuro: tutto passa e tutto muore, ma quando avverrà è ancora presto per dirlo.

Io invece voglio dare per scontato già ora la fine dell'era berlusconiana.

Voglio immaginare il futuro del Paese: probabilmente la destra sarà più radicale e tutto l'elettorato, come fa da anni, si sposterà verso posizioni più conservatrici.

Quale sarà il posto di Gianfranco Fini?

Intanto si pone come potenziale nuovo leader del Paese, che vuole conquistare il centro, sperando di non perdere alle sue spalle i voti della destra: chi vince al centro vince le elezioni.

 

Quella è la maledizione del Cavaliere: senza un appoggio politico il suo impero crollerebbe.

Altri imperi sono sorti in passato grazie a una stretta amicizia con i governi: notissime industrie e anche meno note, sempre in gestione famigliare, come imprese di piccole dimensioni, sono nate, si sono arricchite e sono diventati imperi, anche delle multinazionali.

Però Silvio questo salto non l'ha saputo fare: è l'uomo più ricco d'Italia, ma forse non è l'italiano, il miliardario di origine italiana, più ricco nel mondo: esistono degli imperi che hanno già diviso il capitale del fondatore ed è la famiglia a gestire o a godere le fortune dell'impresa del nonno, del bisnonno.

Inoltre queste grandi società da anni hanno imparato ad investire all'estero, mentre Silvio, nonostante qualche tentativo, non riesce a spostare parte delle sue attività all'estero.

Così deve mantenere il controllo politico del Paese per salvare l'azienda di famiglia?

Ora il suo primo alleato e amico politico gli ha lanciato il guanto di sfida: non si fa più come vuole lui, o il governo cadrà.

Fini fu appunto sdoganato da Berlusconi, ma ora le esigenze politiche lo hanno allontanato da lui: Gianfranco vuole di più, non sopporta la politica federalista della Lega e su molte posizioni si è spostato al centro per di più laico, pare un moderato liberale di anni fa.

Ora cosa ci attende?

Ci sarà un compromesso, ma quale non si sa: sarà Lui, Fini a imporlo, sarà lui a richiederlo, ma non vuole essere lui a uscire dal Pdl, preferisce essere....espulso, non si potrebbe presentare agli elettori come un traditore.

Ora si vedrà se Berlusconi accetterà le condizioni dell'ex delfino, erede al trono, oppure andrà alla guerra: ormai il divorzio è sicuro, ma le condizioni di questa separazione sono tutte da stabilire.

Destra o sinistra, questo è il problema?

A destra Fini manterrebbe i suoi elettori, a sinistra e al centro dovrà conquistare un altro elettorato.

La fine del controllo politico di Berlusconi è sicuro: tutto passa e tutto muore, ma quando avverrà è ancora presto per dirlo.

Io invece voglio dare per scontato già ora la fine dell'era berlusconiana.

Voglio immaginare il futuro del Paese: probabilmente la destra sarà più radicale e tutto l'elettorato, come fa da anni, si sposterà verso posizioni più conservatrici.

Quale sarà il posto di Gianfranco Fini?

Intanto si pone come potenziale nuovo leader del Paese, che vuole conquistare il centro, sperando di non perdere alle sue spalle i voti della destra: chi vince al centro vince le elezioni.

 

Berlusconi si sposta sempre più su posizioni leghiste e di destra, così recupera consensi e non rischia di vedere sconfitto il suo partito, la sua forza economica, da sempre legata alla politica.

Quella è la maledizione del Cavaliere: senza un appoggio politico il suo impero crollerebbe.

Altri imperi sono sorti in passato grazie a una stretta amicizia con i governi: notissime industrie e anche meno note, sempre in gestione famigliare, come imprese di piccole dimensioni, sono nate, si sono arricchite e sono diventati imperi, anche delle multinazionali.

Però Silvio questo salto non l'ha saputo fare: è l'uomo più ricco d'Italia, ma forse non è l'italiano, il miliardario di origine italiana, più ricco nel mondo: esistono degli imperi che hanno già diviso il capitale del fondatore ed è la famiglia a gestire o a godere le fortune dell'impresa del nonno, del bisnonno.

Inoltre queste grandi società da anni hanno imparato ad investire all'estero, mentre Silvio, nonostante qualche tentativo, non riesce a spostare parte delle sue attività all'estero.

Così deve mantenere il controllo politico del Paese per salvare l'azienda di famiglia?

Ora il suo primo alleato e amico politico gli ha lanciato il guanto di sfida: non si fa più come vuole lui, o il governo cadrà.

Fini fu appunto sdoganato da Berlusconi, ma ora le esigenze politiche lo hanno allontanato da lui: Gianfranco vuole di più, non sopporta la politica federalista della Lega e su molte posizioni si è spostato al centro per di più laico, pare un moderato liberale di anni fa.

Ora cosa ci attende?

Ci sarà un compromesso, ma quale non si sa: sarà Lui, Fini a imporlo, sarà lui a richiederlo, ma non vuole essere lui a uscire dal Pdl, preferisce essere....espulso, non si potrebbe presentare agli elettori come un traditore.

Ora si vedrà se Berlusconi accetterà le condizioni dell'ex delfino, erede al trono, oppure andrà alla guerra: ormai il divorzio è sicuro, ma le condizioni di questa separazione sono tutte da stabilire.

Destra o sinistra, questo è il problema?

A destra Fini manterrebbe i suoi elettori, a sinistra e al centro dovrà conquistare un altro elettorato.

La fine del controllo politico di Berlusconi è sicuro: tutto passa e tutto muore, ma quando avverrà è ancora presto per dirlo.

Io invece voglio dare per scontato già ora la fine dell'era berlusconiana.

Voglio immaginare il futuro del Paese: probabilmente la destra sarà più radicale e tutto l'elettorato, come fa da anni, si sposterà verso posizioni più conservatrici.

Quale sarà il posto di Gianfranco Fini?

Intanto si pone come potenziale nuovo leader del Paese, che vuole conquistare il centro, sperando di non perdere alle sue spalle i voti della destra: chi vince al centro vince le elezioni.


 

E' certo che Gianfranco ha fatto questo passo sicuro di avere dalla sua degli appoggi nel mondo economico, della magistratura e di gruppi di potere nazionale: Silvio Berlusconi, per resistere in questa fase discendente sfrutta il crescente malcontento dell'opinione pubblica.

Berlusconi si sposta sempre più su posizioni leghiste e di destra, così recupera consensi e non rischia di vedere sconfitto il suo partito, la sua forza economica, da sempre legata alla politica.

Quella è la maledizione del Cavaliere: senza un appoggio politico il suo impero crollerebbe.

Altri imperi sono sorti in passato grazie a una stretta amicizia con i governi: notissime industrie e anche meno note, sempre in gestione famigliare, come imprese di piccole dimensioni, sono nate, si sono arricchite e sono diventati imperi, anche delle multinazionali.

Però Silvio questo salto non l'ha saputo fare: è l'uomo più ricco d'Italia, ma forse non è l'italiano, il miliardario di origine italiana, più ricco nel mondo: esistono degli imperi che hanno già diviso il capitale del fondatore ed è la famiglia a gestire o a godere le fortune dell'impresa del nonno, del bisnonno.

Inoltre queste grandi società da anni hanno imparato ad investire all'estero, mentre Silvio, nonostante qualche tentativo, non riesce a spostare parte delle sue attività all'estero.

Così deve mantenere il controllo politico del Paese per salvare l'azienda di famiglia?

Ora il suo primo alleato e amico politico gli ha lanciato il guanto di sfida: non si fa più come vuole lui, o il governo cadrà.

Fini fu appunto sdoganato da Berlusconi, ma ora le esigenze politiche lo hanno allontanato da lui: Gianfranco vuole di più, non sopporta la politica federalista della Lega e su molte posizioni si è spostato al centro per di più laico, pare un moderato liberale di anni fa.

Ora cosa ci attende?

Ci sarà un compromesso, ma quale non si sa: sarà Lui, Fini a imporlo, sarà lui a richiederlo, ma non vuole essere lui a uscire dal Pdl, preferisce essere....espulso, non si potrebbe presentare agli elettori come un traditore.

Ora si vedrà se Berlusconi accetterà le condizioni dell'ex delfino, erede al trono, oppure andrà alla guerra: ormai il divorzio è sicuro, ma le condizioni di questa separazione sono tutte da stabilire.

Destra o sinistra, questo è il problema?

A destra Fini manterrebbe i suoi elettori, a sinistra e al centro dovrà conquistare un altro elettorato.

La fine del controllo politico di Berlusconi è sicuro: tutto passa e tutto muore, ma quando avverrà è ancora presto per dirlo.

Io invece voglio dare per scontato già ora la fine dell'era berlusconiana.

Voglio immaginare il futuro del Paese: probabilmente la destra sarà più radicale e tutto l'elettorato, come fa da anni, si sposterà verso posizioni più conservatrici.

Quale sarà il posto di Gianfranco Fini?

Intanto si pone come potenziale nuovo leader del Paese, che vuole conquistare il centro, sperando di non perdere alle sue spalle i voti della destra: chi vince al centro vince le elezioni.


 


Fini potrebbe far cadere il governo, ma l'alleanza tecnica con il centro e in particolare con la sinistra gli rovinerebbe la carriera politica, o quanto meno lo renderebbe un uomo solo, isolato dai due poli principali.

E' certo che Gianfranco ha fatto questo passo sicuro di avere dalla sua degli appoggi nel mondo economico, della magistratura e di gruppi di potere nazionale: Silvio Berlusconi, per resistere in questa fase discendente sfrutta il crescente malcontento dell'opinione pubblica.

Berlusconi si sposta sempre più su posizioni leghiste e di destra, così recupera consensi e non rischia di vedere sconfitto il suo partito, la sua forza economica, da sempre legata alla politica.

Quella è la maledizione del Cavaliere: senza un appoggio politico il suo impero crollerebbe.

Altri imperi sono sorti in passato grazie a una stretta amicizia con i governi: notissime industrie e anche meno note, sempre in gestione famigliare, come imprese di piccole dimensioni, sono nate, si sono arricchite e sono diventati imperi, anche delle multinazionali.

Però Silvio questo salto non l'ha saputo fare: è l'uomo più ricco d'Italia, ma forse non è l'italiano, il miliardario di origine italiana, più ricco nel mondo: esistono degli imperi che hanno già diviso il capitale del fondatore ed è la famiglia a gestire o a godere le fortune dell'impresa del nonno, del bisnonno.

Inoltre queste grandi società da anni hanno imparato ad investire all'estero, mentre Silvio, nonostante qualche tentativo, non riesce a spostare parte delle sue attività all'estero.

Così deve mantenere il controllo politico del Paese per salvare l'azienda di famiglia?

Ora il suo primo alleato e amico politico gli ha lanciato il guanto di sfida: non si fa più come vuole lui, o il governo cadrà.

Fini fu appunto sdoganato da Berlusconi, ma ora le esigenze politiche lo hanno allontanato da lui: Gianfranco vuole di più, non sopporta la politica federalista della Lega e su molte posizioni si è spostato al centro per di più laico, pare un moderato liberale di anni fa.

Ora cosa ci attende?

Ci sarà un compromesso, ma quale non si sa: sarà Lui, Fini a imporlo, sarà lui a richiederlo, ma non vuole essere lui a uscire dal Pdl, preferisce essere....espulso, non si potrebbe presentare agli elettori come un traditore.

Ora si vedrà se Berlusconi accetterà le condizioni dell'ex delfino, erede al trono, oppure andrà alla guerra: ormai il divorzio è sicuro, ma le condizioni di questa separazione sono tutte da stabilire.

Destra o sinistra, questo è il problema?

A destra Fini manterrebbe i suoi elettori, a sinistra e al centro dovrà conquistare un altro elettorato.

La fine del controllo politico di Berlusconi è sicuro: tutto passa e tutto muore, ma quando avverrà è ancora presto per dirlo.

Io invece voglio dare per scontato già ora la fine dell'era berlusconiana.

Voglio immaginare il futuro del Paese: probabilmente la destra sarà più radicale e tutto l'elettorato, come fa da anni, si sposterà verso posizioni più conservatrici.

Quale sarà il posto di Gianfranco Fini?

Intanto si pone come potenziale nuovo leader del Paese, che vuole conquistare il centro, sperando di non perdere alle sue spalle i voti della destra: chi vince al centro vince le elezioni.

Bergamo, Cementificio di Alzano, gioiello da recuperare

 

PROVINCIA DI BERGAMO

Via Torquato Tasso 8, 24121 BERGAMO

Tel. 035 387237- 035 387530 Fax. 035 387.241

http://www.provincia.bergamo.it e-mail: info@provincia.bergamo.it


Cementificio di Alzano, gioiello da recuperare

Creare le condizioni per il recupero dell'ex cementificio Italcementi di Alzano Lombardo, straordinario esempio di archeologia industriale, attraverso contributi in termini di idee e denaro e un progetto in vista dell'Expo 2015.
Questo il senso del convegno fortemente voluto dalla Provincia di Bergamo che si è tenuto domenica 5 settembre all'interno dell'imponente stabilimento ormai dismesso. Tantissime le personalità del mondo della cultura, delle istituzioni e della società civile accorse per visitare la suggestiva struttura.
"Dobbiamo trovare idee e denaro – ha detto il presidente Ettore Pirovano-. Idee per capire come e con quali finalità recuperare questa immensa struttura che non può restare solo un museo. Per questo sprono le tante personalità del mondo dell'imprenditoria e della cultura affinchè portino il loro contributo".
"Vogliamo far conoscere il fascino e la bellezza di questa struttura e attirarvi l'attenzione dell'Expo– ha dichiarato Silvia Lanzani, assessore alle grandi infrastrutture e all'Expo-. L'obbiettivo è quello di veicolare fondi e interessi su una struttura che per la sua peculiarità è davvero unica non solo in Bergamasca ma forse in tutta Europa."
Tra i relatori lo storico dell'arte Philippe Daverio, per il quale il cementificio ora decadente merita un progetto potente, in grado di comunicare e inventarsi le risorse necessarie cui devono concorrere più soggetti.
"Una grande opportunità che potrebbe portare concrete ricadute in termini di sviluppo per l'intera valle", ha sottolineato Roberto Anelli, sindaco di Alzano Lombardo e assessore provinciale.

Protagonista dell'incontro anche Marco Dezzi Bardeschi, ordinario di restauro del Politecnico di Milano, che ha guidato i numerosi presenti in un viaggio alla scoperta dell'ex-cementificio.




Per scaricare le immagini cliccare sull'indirizzo: ftp://ftp.provincia.bergamo.it/ufficio_stampa/