14 set 2010

Quindi meno entrate, ma più debiti, questo fatto favorisce la debole ripresa.

Il debito pubblico italiano sale a luglio rispetto a giugno: ha raggiunto la soglia di 1.838,296 miliardi.

Questi sono i numeri di Bankitalia: “Nei primi sette mesi del 2010 le entrate tributarie si sono attestate a quota 210,374 miliardi di euro, registrando un calo del 3,4% rispetto al corrispondente periodo del 2009”.

Quindi meno entrate, ma più debiti, questo fatto favorisce la debole ripresa.

Questa somma immensa di denaro chi la pagherà?

Nella storia imperi sono crollati sotto il peso dei debiti.

Analisi politica, si crea un'alternativa, non con le congiure di palazzo che si vince in politica, ma si convince con movimenti che partano dalla base

Forse del passato della sinistra una frase, anzi una domanda doveva restare e sopravvivere.



“Che fare?“ è la domanda che Lenin aveva posto come titolo a un suo libro, dove spiegava come agire in politica, come lui aveva provocato e vinto la rivoluzione d'Ottobre.



Togliamo tutto, compreso Lenin a questa breve domanda, ma conserviamola come richiesta e spunto per un'analisi critica della società italiana.



Non nei palazzi del potere, come tanti cortigiani e cortigiane alla corte dell'Imperatore, che si crea un'alternativa, non con le congiure di palazzo che si vince in politica, ma si convince con movimenti che partano dalla base ed esprimano le necessità della gente.



Motivi per fare opposizione a questo governo ce ne sono molti, basta vederli e rispondere a tono, punto per punto, criticando, facendo osservare gli errori e le lacune: tutto il resto è fumo.

queste fusioni, questi cambiamenti di nomi, dai tempi della quercia, all'ulivo, all'asinello ne abbiamo visti troppi

Come si sa qualche deputato si trova sempre e Gianfranco rischia molto ora, la sua fuoriuscita dal Pdl potrebbe portarlo a stare in panchina per anni: il gioco della politica nazionale lascia delle vittime.



La scelta di cambiare, senza avere la certezza che le truppe fossero disposte a seguire il generale, non sempre è vincente: il condottiero questa volta è rimasto con pochi soldati.



Capita pure questo al giorno d'oggi, anzi in tutte le epoche della storia e non bisogna farsi il sangue amaro: andrà meglio la prossima volta, alla formazione del prossimo partito.



La sinistra così sta perdendo un'altra occasione, ma la colpa è sempre della sua mancanza di un programma credibile: solo se sapranno dare delle risposte sensate al bisogno di sicurezza della gente, alle famiglie, ai giovani, sapranno spodestare Silvio dal suo trono.



Fino a quando non vedremo qualcosa che assomigli a un programma convincente, la destra prenderà il posto della destra: ormai le bugie ideologiche ne abbiamo sentite tante.



La logica antica del “partito guida” ogni tanto sbuca da certi discorsi: di moderno nel Pd c'è veramente poco, poi queste fusioni, questi cambiamenti di nomi, dai tempi della quercia, all'ulivo, all'asinello ne abbiamo visti troppi.



Tutto questo non mutava l'atteggiamento della classe politica, che spesso se non sempre aveva un passato nel Pci, o alla peggio in altri partiti della Prima Repubblica.

Opposizione, Tutto questo non mutava l'atteggiamento della classe politica, che spesso se non sempre aveva un passato nel Pci

Come si sa qualche deputato si trova sempre e Gianfranco rischia molto ora, la sua fuoriuscita dal Pdl potrebbe portarlo a stare in panchina per anni: il gioco della politica nazionale lascia delle vittime.

La scelta di cambiare, senza avere la certezza che le truppe fossero disposte a seguire il generale, non sempre è vincente: il condottiero questa volta è rimasto con pochi soldati.

Capita pure questo al giorno d'oggi, anzi in tutte le epoche della storia e non bisogna farsi il sangue amaro: andrà meglio la prossima volta, alla formazione del prossimo partito.

La sinistra così sta perdendo un'altra occasione, ma la colpa è sempre della sua mancanza di un programma credibile: solo se sapranno dare delle risposte sensate al bisogno di sicurezza della gente, alle famiglie, ai giovani, sapranno spodestare Silvio dal suo trono.

Fino a quando non vedremo qualcosa che assomigli a un programma convincente, la destra prenderà il posto della destra: ormai le bugie ideologiche ne abbiamo sentite tante.

La logica antica del “partito guida” ogni tanto sbuca da certi discorsi: di moderno nel Pd c'è veramente poco, poi queste fusioni, questi cambiamenti di nomi, dai tempi della quercia, all'ulivo, all'asinello ne abbiamo visti troppi.

Tutto questo non mutava l'atteggiamento della classe politica, che spesso se non sempre aveva un passato nel Pci, o alla peggio in altri partiti della Prima Repubblica.

La sinistra così sta perdendo un'altra occasione,

Come si sa qualche deputato si trova sempre e Gianfranco rischia molto ora, la sua fuoriuscita dal Pdl potrebbe portarlo a stare in panchina per anni: il gioco della politica nazionale lascia delle vittime.

La scelta di cambiare, senza avere la certezza che le truppe fossero disposte a seguire il generale, non sempre è vincente: il condottiero questa volta è rimasto con pochi soldati.

Capita pure questo al giorno d'oggi, anzi in tutte le epoche della storia e non bisogna farsi il sangue amaro: andrà meglio la prossima volta, alla formazione del prossimo partito.

La sinistra così sta perdendo un'altra occasione, ma la colpa è sempre della sua mancanza di un programma credibile: solo se sapranno dare delle risposte sensate al bisogno di sicurezza della gente, alle famiglie, ai giovani, sapranno spodestare Silvio dal suo trono.

Fino a quando non vedremo qualcosa che assomigli a un programma convincente, la destra prenderà il posto della destra: ormai le bugie ideologiche ne abbiamo sentite tante.

La logica antica del “partito guida” ogni tanto sbuca da certi discorsi: di moderno nel Pd c'è veramente poco, poi queste fusioni, questi cambiamenti di nomi, dai tempi della quercia, all'ulivo, all'asinello ne abbiamo visti troppi.

Tutto questo non mutava l'atteggiamento della classe politica, che spesso se non sempre aveva un passato nel Pci, o alla peggio in altri partiti della Prima Repubblica.

Fini, andrà meglio la prossima volta, alla formazione del prossimo partito.

Come si sa qualche deputato si trova sempre e Gianfranco rischia molto ora, la sua fuoriuscita dal Pdl potrebbe portarlo a stare in panchina per anni: il gioco della politica nazionale lascia delle vittime.

La scelta di cambiare, senza avere la certezza che le truppe fossero disposte a seguire il generale, non sempre è vincente: il condottiero questa volta è rimasto con pochi soldati.

Capita pure questo al giorno d'oggi, anzi in tutte le epoche della storia e non bisogna farsi il sangue amaro: andrà meglio la prossima volta, alla formazione del prossimo partito.

La sinistra così sta perdendo un'altra occasione, ma la colpa è sempre della sua mancanza di un programma credibile: solo se sapranno dare delle risposte sensate al bisogno di sicurezza della gente, alle famiglie, ai giovani, sapranno spodestare Silvio dal suo trono.

Fino a quando non vedremo qualcosa che assomigli a un programma convincente, la destra prenderà il posto della destra: ormai le bugie ideologiche ne abbiamo sentite tante.

La logica antica del “partito guida” ogni tanto sbuca da certi discorsi: di moderno nel Pd c'è veramente poco, poi queste fusioni, questi cambiamenti di nomi, dai tempi della quercia, all'ulivo, all'asinello ne abbiamo visti troppi.

Tutto questo non mutava l'atteggiamento della classe politica, che spesso se non sempre aveva un passato nel Pci, o alla peggio in altri partiti della Prima Repubblica.

Gianfranco Fini, il gioco della politica nazionale lascia delle vittime.

Come si sa qualche deputato si trova sempre e Gianfranco rischia molto ora, la sua fuoriuscita dal Pdl potrebbe portarlo a stare in panchina per anni: il gioco della politica nazionale lascia delle vittime.

La scelta di cambiare, senza avere la certezza che le truppe fossero disposte a seguire il generale, non sempre è vincente: il condottiero questa volta è rimasto con pochi soldati.

Capita pure questo al giorno d'oggi, anzi in tutte le epoche della storia e non bisogna farsi il sangue amaro: andrà meglio la prossima volta, alla formazione del prossimo partito.

La sinistra così sta perdendo un'altra occasione, ma la colpa è sempre della sua mancanza di un programma credibile: solo se sapranno dare delle risposte sensate al bisogno di sicurezza della gente, alle famiglie, ai giovani, sapranno spodestare Silvio dal suo trono.

Fino a quando non vedremo qualcosa che assomigli a un programma convincente, la destra prenderà il posto della destra: ormai le bugie ideologiche ne abbiamo sentite tante.

La logica antica del “partito guida” ogni tanto sbuca da certi discorsi: di moderno nel Pd c'è veramente poco, poi queste fusioni, questi cambiamenti di nomi, dai tempi della quercia, all'ulivo, all'asinello ne abbiamo visti troppi.

Tutto questo non mutava l'atteggiamento della classe politica, che spesso se non sempre aveva un passato nel Pci, o alla peggio in altri partiti della Prima Repubblica.

qualche deputato si trova sempre e Gianfranco rischia molto ora, la sua fuoriuscita dal Pdl potrebbe portarlo a stare in panchina per anni

Come si sa qualche deputato si trova sempre e Gianfranco rischia molto ora, la sua fuoriuscita dal Pdl potrebbe portarlo a stare in panchina per anni: il gioco della politica nazionale lascia delle vittime.

La scelta di cambiare, senza avere la certezza che le truppe fossero disposte a seguire il generale, non sempre è vincente: il condottiero questa volta è rimasto con pochi soldati.

Capita pure questo al giorno d'oggi, anzi in tutte le epoche della storia e non bisogna farsi il sangue amaro: andrà meglio la prossima volta, alla formazione del prossimo partito.

La sinistra così sta perdendo un'altra occasione, ma la colpa è sempre della sua mancanza di un programma credibile: solo se sapranno dare delle risposte sensate al bisogno di sicurezza della gente, alle famiglie, ai giovani, sapranno spodestare Silvio dal suo trono.

Fino a quando non vedremo qualcosa che assomigli a un programma convincente, la destra prenderà il posto della destra: ormai le bugie ideologiche ne abbiamo sentite tante.

La logica antica del “partito guida” ogni tanto sbuca da certi discorsi: di moderno nel Pd c'è veramente poco, poi queste fusioni, questi cambiamenti di nomi, dai tempi della quercia, all'ulivo, all'asinello ne abbiamo visti troppi.

Tutto questo non mutava l'atteggiamento della classe politica, che spesso se non sempre aveva un passato nel Pci, o alla peggio in altri partiti della Prima Repubblica.

Un rimpasto di governo e di forze alleate dovrebbe spiazzare Gianfranco Fini.

Segretario del Partito repubblicano Francesco Nucara dà la notizia: "Nascerà un nuovo gruppo parlamentare o qualche giorno prima o qualche giorno dopo il 28 settembre, quando Berlusconi farà il discorso alla Camera".

Quindi Nocera porta 20 voti a Berlusconi, assicurando probabilmente la salvezza del suo governo: "Se non fosse stato per Berlusconi oggi non sarei segretario del Pri. Sono suo amico da 10 anni, sono tra quei deputati che non si vergognano di appoggiare Berlusconi. Abbiamo parlato del nuovo gruppo e dei problemi del Paese e del Mezzogiorno, questioni che gli abbiamo posto e porteremo al nostro congresso".

Il gioco è fatto?

Forse, ma certamente, il segretario del Partito Repubblicano non fa nomi: "Non li so e se li sapessi non li direi ai giornalisti. Non so se nel gruppo ci saranno esponenti di Futuro e libertà".

Così Silvio, grazie all'aiuto dato dalle opposizioni, ha trovato un puntello al suo governo e dei centristi tradiranno il centro: i nomi, alcuni almeno, saranno una sorpresa e questo rimpasto di governo e di forze alleate dovrebbe spiazzare Gianfranco Fini.



PRI, problemi del Paese e del Mezzogiorno, questioni che gli abbiamo posto e porteremo al nostro congresso

Segretario del Partito repubblicano Francesco Nucara dà la notizia: "Nascerà un nuovo gruppo parlamentare o qualche giorno prima o qualche giorno dopo il 28 settembre, quando Berlusconi farà il discorso alla Camera".

Quindi Nocera porta 20 voti a Berlusconi, assicurando probabilmente la salvezza del suo governo: "Se non fosse stato per Berlusconi oggi non sarei segretario del Pri. Sono suo amico da 10 anni, sono tra quei deputati che non si vergognano di appoggiare Berlusconi. Abbiamo parlato del nuovo gruppo e dei problemi del Paese e del Mezzogiorno, questioni che gli abbiamo posto e porteremo al nostro congresso".

Il gioco è fatto?

Forse, ma certamente, il segretario del Partito Repubblicano non fa nomi: "Non li so e se li sapessi non li direi ai giornalisti. Non so se nel gruppo ci saranno esponenti di Futuro e libertà".

Così Silvio, grazie all'aiuto dato dalle opposizioni, ha trovato un puntello al suo governo e dei centristi tradiranno il centro: i nomi, alcuni almeno, saranno una sorpresa e questo rimpasto di governo e di forze alleate dovrebbe spiazzare Gianfranco Fini.