8 nov 2010

Infatti l’uomo del guado, che portò la destra italiana al potere, oggi sa che oltre al centro non c’è spazio per lui:

 

Gianfranco Fini vuole la testa del Cavaliere, per salvare l'alleanza di governo, con l'allargamento all'Udc della maggioranza, ma Silvio non si arrend: chiede al suo ex alleato, amico, cofondatore del Pdl di andare in Parlamento e formalizzare la crisi.

Ormai la crisi è vicina, ma nessuno ha il coraggio di staccare la spina.

Perché?

Perché gli italiani non capiscono le liti di palazzo, che da decenni imperversano e ci costringono a elezioni anticipate, costose e inutili: chi stacca la spina paga lo scotto politico ed elettorale, mentre il Presidente della Camera sa bene che i suoi fedelissimi, parlo degli elettori, non lo seguirebbero a sinistra, anzi lo abbandonerebbero, lasciandolo nella …. disperazione.

Infatti l'uomo del guado, che portò la destra italiana al potere, oggi sa che oltre al centro non c'è spazio per lui: non potrà mai diventare il Capo dello Stato al di sopra delle parti e delle ideologie.

non potrà mai diventare il Capo dello Stato al di sopra delle parti e delle ideologie.

 

Gianfranco Fini vuole la testa del Cavaliere, per salvare l'alleanza di governo, con l'allargamento all'Udc della maggioranza, ma Silvio non si arrend: chiede al suo ex alleato, amico, cofondatore del Pdl di andare in Parlamento e formalizzare la crisi.

Ormai la crisi è vicina, ma nessuno ha il coraggio di staccare la spina.

Perché?

Perché gli italiani non capiscono le liti di palazzo, che da decenni imperversano e ci costringono a elezioni anticipate, costose e inutili: chi stacca la spina paga lo scotto politico ed elettorale, mentre il Presidente della Camera sa bene che i suoi fedelissimi, parlo degli elettori, non lo seguirebbero a sinistra, anzi lo abbandonerebbero, lasciandolo nella …. disperazione.

Infatti l'uomo del guado, che portò la destra italiana al potere, oggi sa che oltre al centro non c'è spazio per lui: non potrà mai diventare il Capo dello Stato al di sopra delle parti e delle ideologie.

Infatti l’uomo del guado, che portò la destra italiana al potere, oggi sa che oltre al centro non c’è spazio per lui: non potrà mai diventare il Capo dello Stato al di sopra delle parti e delle ideologie.

 

Gianfranco Fini vuole la testa del Cavaliere, per salvare l'alleanza di governo, con l'allargamento all'Udc della maggioranza, ma Silvio non si arrend: chiede al suo ex alleato, amico, cofondatore del Pdl di andare in Parlamento e formalizzare la crisi.

Ormai la crisi è vicina, ma nessuno ha il coraggio di staccare la spina.

Perché?

Perché gli italiani non capiscono le liti di palazzo, che da decenni imperversano e ci costringono a elezioni anticipate, costose e inutili: chi stacca la spina paga lo scotto politico ed elettorale, mentre il Presidente della Camera sa bene che i suoi fedelissimi, parlo degli elettori, non lo seguirebbero a sinistra, anzi lo abbandonerebbero, lasciandolo nella …. disperazione.

Infatti l'uomo del guado, che portò la destra italiana al potere, oggi sa che oltre al centro non c'è spazio per lui: non potrà mai diventare il Capo dello Stato al di sopra delle parti e delle ideologie.

 

Silvio sopravvivrà a tutto questo?

Solo se si saprà rinnovare economicamente, inserendosi in un mercato televisivo sempre più legato a Internet e alle nuove tecnologie: è sempre più un mercato globale, slegato dalle leggi nazionali, dai monopoli televisivi.

Pure un certo tipo di imprenditoria, che campa di appalti pubblici, piccoli o grandi, di favori e di relativi scambi di favori con la politica, è destinata a estinguer ersi, ma in tempi non brevissimi.

E' il mercato globale che sta entrando nella nostra realtà economica, che sta cambiando tutto: non sopporta steccati né privilegi, ma vuole solo spazi liberi per investire e fare affari.

Che ha a che vedere tutto questo con la nostra politica interna attuale?

Nulla, appunto, nulla perché la nostra classe politica è troppo distante da questi tempi, sociali ed economici: verrà travolta se non muta atteggiamenti.

Per ora dobbiamo solo assistere ai …… balletti dei cortigiani alla corte dell'Imperatore bizantino.

E' l'ultimo imperatore?

Speriamo di sì.

 

Se cadesse Berlusconi nascerebbe una maggioranza tecnica, probabilmente, perché andare alle elezioni significherebbe dare ancora la maggioranza al Cavaliere.

Questa strana maggioranza multipartitica resisterà poco a tanto, ma sarebbe impresentabile agli elettori, perché significherebbe radicalizzare lo scontro tra due componenti, destra contro sinistra, mentre quella del polo di sinistra farebbe fuggire molti voti dal centro e non solo, verso destra.

Probabilmente salirebbe una destra radicale e radicalizzata, particolarmente xenofoba, con sempre più desiderio di imporre l'ordine pubblico, spesso però a parole.

 

Le ideologie in Italia hanno fatto le radici e in molti non scordano che Fini fu un uomo di destra con simpatie particolari.

Oggi la sua collocazione al centro pare ovvia e naturale, ma il grosso del suo ……. esercito è rimasto con il premier.

Invece Berlusconi continua a rimaner attaccato alla sua zattera, che pare indistruttibile: sa bene che Fini senza di lui non ha futuro e che non sarà mai il capo della destra, dopo lo strappo con Futuro e Libertà.

In gioco non è solo il futuro politico di Fini e Berlusconi: c'è l'avvenire del Paese, non solo politico, ma pure economico.

 

Gianfranco Fini vuole la testa del Cavaliere, per salvare l'alleanza di governo, con l'allargamento all'Udc della maggioranza, ma Silvio non si arrend: chiede al suo ex alleato, amico, cofondatore del Pdl di andare in Parlamento e formalizzare la crisi.

Ormai la crisi è vicina, ma nessuno ha il coraggio di staccare la spina.

Perché?

Perché gli italiani non capiscono le liti di palazzo, che da decenni imperversano e ci costringono a elezioni anticipate, costose e inutili: chi stacca la spina paga lo scotto politico ed elettorale, mentre il Presidente della Camera sa bene che i suoi fedelissimi, parlo degli elettori, non lo seguirebbero a sinistra, anzi lo abbandonerebbero, lasciandolo nella …. disperazione.

Infatti l'uomo del guado, che portò la destra italiana al potere, oggi sa che oltre al centro non c'è spazio per lui: non potrà mai diventare il Capo dello Stato al di sopra delle parti e delle ideologie.

WWF notizie

Animalisti italiani - Enpa - Lav - Lipu - Wwf Italia
 
CACCIA CHIUSA IN CALABRIA, LE ASSOCIAZIONI: ORA LA REGIONE RISPETTI LE REGOLE
"Nei prossimi calendari cancellare varie specie dalle liste e contenere la stagione venatoria tra ottobre e dicembre".
 
 
 
"L'ordinanza con cui il TAR Calabria ha sospeso il calendario venatorio regionale è l'inevitabile conseguenza della non applicazione di norme e pareri scientifici ufficiali di cui si è resa protagonista la Regione. Ora stop alla caccia fino al completo adeguamento delle regole".
 
Lo scrivono le associazioni Animalisti Italiani, Enpa, Lav, Lipu e WWF Italia dopo la decisione della Seconda Sezione del Tribunale regionale della Calabria che ne ha accolto il ricorso con richiesta di sospensiva immediata.
 
"Alla Calabria, come a tutte le regioni italiane, lo scorso giugno avevamo trasmesso un dettagliato documento in cui erano indicati i passi da mettere in atto per emanare un calendario venatorio corretto. Ciò, all'indomani dell'approvazione delle modifiche alla legge 157/92 richieste dall'Europa che, tra le altre cose, prevedono per Stato e Regioni la rigorosa tutela delle specie in stato di conservazione sfavorevole e il divieto assoluto di caccia nei periodi di riproduzione emigrazione degli uccelli.
 
"Avevamo anche avvertito, come si legge nei nostri comunicati stampa di quei giorni, del rischio che la stagione venatoria potesse saltare qualora le regioni ignorassero i nuovi obblighi in fatto di tutela della fauna e dunque si rendessero in parte o del tutto inadempienti.
 
"Al documento delle associazioni ha fatto inoltre seguito la Guida ufficiale trasmessa dall'ISPRA, l'autorità scientifica nazionale in materia, con le indicazioni dettagliate, specie per specie, sulla corretta redazione, da oggi in avanti, dei calendari di caccia.
 
"La regione Calabria ha purtroppo ignorato tutto, la nuova legge nazionale, i sopraggiunti obblighi normativi, le argomentate richieste delle associazioni e soprattutto le indicazioni scientifiche ufficiali. Una grave imprudenza, fondata su una plurima infrazione della legge, pagata cara con l'ineccepibile e logica decisione del TAR di sospendere la caccia fino al prossimo mese di aprile e dunque di considerare di fatto conclusa la stagione 2010-2011.
 
"A questo punto la regione Calabria non può che adeguarsi alle decisioni della magistratura, informando dettagliatamente tutti i cacciatori che la stagione di caccia è sospesa, e predisponendosi a redigere calendari futuri che tengano conto della necessità di cancellare varie specie dalle liste e contenere la stagione venatoria tra i mesi di ottobre e dicembre".
 


WWF: "IL MERCATO NERO MONDIALE DEL TONNO ROSSO
"VALE"  4 MILIARDI DI DOLLARI L'ANNO"
LA FRODE SVELATA DA UN'INCHIESTA 'STAMPA' INTERNAZIONALE
 
   Quattro miliardi di dollari: è questa la dimensione economica del mercato nero internazionale del Tonno rosso (Thunnus thynnus) stimata da un'indagine giornalistica indipendente lanciata in questi giorni da una rete di giornalisti appartenenti al Consorzio Internazionale di Giornalisti d'Inchiesta (ICIJ).
I giornalisti hanno trascorso 8 mesi raccogliendo dati in tutto il mondo sulla pesca e il commercio di questa specie ritenuta in pericolo. I risultati dell'inchiesta sono stati divulgati una settimana prima dall'incontro della Commissione ICCAT di Parigi, la Commissione Internazionale per la Conservazione dei Tonni dell'Atlantico e del Mediterraneo che si occupa di gestire, a suo avviso correttamente,  la pesca di Tonno rosso; incontro in cui si dovranno prendere decisioni importanti per favorire il ripristino dell'esigua popolazione  di Tonno rosso dell'Atlantico orientale e Mediterraneo.
   I risultati confermano i ripetuti allarmi del WWF lanciati nell'ultimo decennio: si passa da casi eclatanti di violazione della quota consentita (se pescato piu' tonno di quanto fosse legale prendere), alla diffusa mancanza di rendicontazione del pescato alle autorità competenti, all'uso di aerei da ricognizione vietati dal 2006 per identificare i tonni da pescare, alla cattura di esemplari sotto misura, fino alle tante analisi errate svolte dai governi.
 
 "Più nudo di così il re non potrebbe essere: l'esaustiva indagine di ICIJ dà ragione ai nostri ripetuti allarmi. Questa pesca non è gestita, dalle maglia sfugge solo l'illegalità, mai il prodotto da mettere sul mercato" ha dichiarato  Marco Costantini,  Responsabile Mare del WWF Italia.
 

   "Evidentemente non esiste certezza per il consumatore. E nessun Governo può dare garanzie sul controllo dell'attività per assicurare la trasparenza del mercato dell'intera produzione di tonno rosso. I membri dell'ICCAT  possono solo porre fine a questa ingestibile 'mattanza' una volta per tutte alla prossima riunione prevista a Parigi questo mese"
 
   Sono gli stessi operatori del settore della pesca a testimoniare l'illegalità dell'attività di pesca: nel periodo tra il 1998 e il 2007  il Capitano della flotta francese Roger Del Ponte ha dichiarato : "Tutti truffano. C'erano delle regole, ma noi non le seguiamo".
Le indagini del ICIJ puntano in particolare sulle autorità francesi, che avrebbero coperto per anni le attività illegali della flotta dando informazioni  deliberatamente errate all'UE e all'ICCAT
 
I dati raccolti, nonostante gli sforzi materiali, umani ed economici fatti per controllare la pesca, confermano che ancora nel 2010 vige lo spregio delle regole alla pesca del tonno rosso nel Mediterraneo.
 
L'ICCAT ha fallito anche nello svolgimento della raccolta delle informazioni su cui operare le valutazioni di gestione . I risultati dell'indagine dimostrano come i cosiddetti Documentation Scheme (BCD), ovvero, i formulari di cattura proposti  dall'ICCAT come soluzione del problema, siano secondo i giornalisti di ICIJ un meccanismo "così pieno di vuoti da rendere inutili i dati raccolti".

 Con queste nuove informazioni la comunità internazionale non ha più scuse: l' ICCAT che si svolgerà a Parigi, il 17-27 novembre 2010 dovrà sospendere la pesca industriale, ormai distruttiva, esercitata con reti a circuizione e che alimenta l'immensa attività di "allevamento" del tonno. E di tutta l'illegalità che ne consegue.
Il WWF sollecita, pertanto,  i delegati ICCAT ad ascoltare la 'sirena d'allarme' contenuta nella relazione ICIJ e sfruttare al massimo l'incontro di Parigi per impostare un valido piano di ricostituzione del tonno rosso dell'Atlantico orientale.
 
Tra le misure suggerite dal WWF, due su tutte: consentire solo una limitata attività di pesca con un totale di catture inferiore alle 6.000 tonnellate all'anno e individuare delle zone precluse alla pesca dove i tonni possano riprodursi.
 
 

Catturato il figlio Maria Teresa Crivellari, l'amante accusata di omicidio della rivale

Arrestato pure il figlio ventenne di Maria Teresa Crivellari, l’amante del marito di Marina Patriti, la casalinga uccisa a Bruino, nel torinese.

L’accusa è pure per lui di omicidio e di sequestro di persona, sottrazione di cadavere: il corpo della donna è stato ritrovato nel cemento non distante dall’abitazione dell’amante.

Questo più che un crimine pare una storia dell’orrore e tutto per 600mila euro, miserabili e luridi: si può parlare di una strana storia di seduzione e la sciocchezza di chi si fa …. ingannare, ma poi pagare sono sempre gli innocenti, in questo caso la moglie e i figli orfani.

L’orrore sta tutto fuori dalla famiglia e non dentro in questo caso, strano che i soliti strizza cervelli non se ne sono accorti, anzi si può parlare di orrore delle famiglie allargate, in questa situazione.

Non ci sono strizza cervelli che sentenziano …. cazzate a riguardo?