6 giu 2011

Notizie news - Caro Beppe Grillo ti faccio notare, nonostante la tua onestà battaglia per la libertà


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I crimini su Internet sono numerosi e rischiamo di minare questo stupendo spazio, dando ragione ai Sarkozy di turno, ai fascisti di ogni genere e razza: sono dispiaciuto che Beppe Grillo difenda tutti gli “abitanti della rete”, indiscriminatamente.
Le opinioni sono lecite, gli insulti e le calunnie no: la sinistra estrema è formata da troppi individui …. fatti, che confondono la libertà di parola con la libertà di parolaccia, ma costoro li troviamo anche a destra e pure al centro.
I 5 milioni di alcolisti italiani i 4 milioni di abitudinari agli abusi alcolici e i 3 milioni di tossicodipendenti, che abusano in genere, per 2milioni, di cocaina e di anfetamine, hanno spesso le idee confuse, poi abbiamo i pennivendoli dei giornali facili, facili, anche su web, che non sanno cosa sia la legalità, ovviamente regolarmente pagati da noi, con i contributi pubblici ai partiti e alla stampa.
Poi la magistratura dove sta, solo per i ladri di polli?
Abbiamo avuto un segretario di un partito di sinistra, che ha espresso la sua solidarietà a dei saccheggiatori, gente che si è fatta giustizia da sola, impedendo al tribunale di distribuire il mal torto a tanti poveracci che non avevano l'arroganza, la spavalderia di prendersi illegalmente ciò che già dei disonesti avevano sottratto a loro.
Tra loro c'erano anziani e persone deboli, come donne sole: questi la giustizia da arraffoni non se la possono permettere.
Quindi abbiamo chi istiga al crimine, come capita nei social network, abbiamo chi esalta azioni contro la libertà di religione e io sono certo che costoro hanno pure il politico che li finanzia, mentre commettono il loro reato regolare.
Infine abbiamo i magistrati che se ne infischiano della costituzione con il principio di libertà di parola e applicano, in modo chiaramente scorretto, una legge fascista e stalinista, quella sulla stampa clandestina, sapendo che è incostituzionale e anche contrario alle norme e alle direttive europee.
Il marcio è anche dentro internet, non solo fuori e soprattutto dobbiamo liberarci dei pennivendoli che scrivono perché qualcuno li paga, hanno protezioni politiche e mafiose alle spalle e sono intoccabili: serve un referendum per abolire le sovvenzioni ai partiti e alla stampa in genere, tutta la stampa.

Caro Beppe Grillo ti faccio notare, nonostante la tua onestà battaglia per la libertà


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I crimini su Internet sono numerosi e rischiamo di minare questo stupendo spazio, dando ragione ai Sarkozy di turno, ai fascisti di ogni genere e razza: sono dispiaciuto che Beppe Grillo difenda tutti gli “abitanti della rete”, indiscriminatamente.
Le opinioni sono lecite, gli insulti e le calunnie no: la sinistra estrema è formata da troppi individui …. fatti, che confondono la libertà di parola con la libertà di parolaccia, ma costoro li troviamo anche a destra e pure al centro.
I 5 milioni di alcolisti italiani i 4 milioni di abitudinari agli abusi alcolici e i 3 milioni di tossicodipendenti, che abusano in genere, per 2milioni, di cocaina e di anfetamine, hanno spesso le idee confuse, poi abbiamo i pennivendoli dei giornali facili, facili, anche su web, che non sanno cosa sia la legalità, ovviamente regolarmente pagati da noi, con i contributi pubblici ai partiti e alla stampa.
Poi la magistratura dove sta, solo per i ladri di polli?
Abbiamo avuto un segretario di un partito di sinistra, che ha espresso la sua solidarietà a dei saccheggiatori, gente che si è fatta giustizia da sola, impedendo al tribunale di distribuire il mal torto a tanti poveracci che non avevano l'arroganza, la spavalderia di prendersi illegalmente ciò che già dei disonesti avevano sottratto a loro.
Tra loro c'erano anziani e persone deboli, come donne sole: questi la giustizia da arraffoni non se la possono permettere.
Quindi abbiamo chi istiga al crimine, come capita nei social network, abbiamo chi esalta azioni contro la libertà di religione e io sono certo che costoro hanno pure il politico che li finanzia, mentre commettono il loro reato regolare.
Infine abbiamo i magistrati che se ne infischiano della costituzione con il principio di libertà di parola e applicano, in modo chiaramente scorretto, una legge fascista e stalinista, quella sulla stampa clandestina, sapendo che è incostituzionale e anche contrario alle norme e alle direttive europee.
Il marcio è anche dentro internet, non solo fuori e soprattutto dobbiamo liberarci dei pennivendoli che scrivono perché qualcuno li paga, hanno protezioni politiche e mafiose alle spalle e sono intoccabili: serve un referendum per abolire le sovvenzioni ai partiti e alla stampa in genere, tutta la stampa.

Quotidiano - La Repubblica quotidiano, Il Corriere della Sera, La stampa di Torino, Il Messaggero di Roma, Il Tempo di Roma, Italia-Oggi e l'invito del Presidente della Repubblica




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Tutti i principali giornali riportano l’invito del Presidente della Repubblica a cercare una strada giusta per l’immigrazione clandestina, dei disperati africani.
Bisogna reagire all’indifferente, sostiene il Capo dello Stato, parlando del naufragio in Tunisia dove 250 migranti, il numero è incerto, sono affogati in un naufragio, uno dei tanti in quella zona su quelle barche colme di disperati che partono dal Nord Africa per Lampedusa.
Parla di accoglienza in una fase storica che la disoccupazione reale, specialmente per i ceti più deboli economicamente, è altissima.
L’indifferenza però ha molte facce: infatti la frase del Capo dello stato, nonostante la presenza di articoli su tutta la stampa nazionale, che la riportano, lascia indifferenti, appunto perché espressa da un Presidente della Repubblica che svolge funzioni di … rappresentanza delle istituzioni e non ha poteri sull’esecutivo.
Toccherebbe ai politici non strapparsi le vesti, ma cercare risposte politiche, a livello internazionale e nazionale: la risposta giusta sta nell’accoglienza corretta di costoro.
Ovvero se devono cercare lavoro non siano lavori da disperati, ma da persone, da esseri umani: riconoscere i diritti di tutti i lavoratori, italiani e stranieri è il primo sistema per evitare questa fuga verso le nostre coste.
Per far questo bisogna far rispettare tutte le condizioni per il lavoro sicuro e salubre, nei cantieri e nelle fabbriche: i migranti spesso svolgono lavori malsani e a rischio infortuni.
Poi deve esistere il salario minimo garantito, sotto il quale nessun imprenditore può pagare un dipendente: dovrebbe essere di almeno mille euro al mese per 40 ore settimanali, con ferie e festività incluse.
In pratica non si dovrebbe scendere ai 5 o ai 6 euro netti per ora lavorata.
Questo deve valere per tutti i lavoratori e il lavoro nero deve essere combattuto duramente, lasciando possibilità però di ravvedimenti operosi per tutti i datori di lavoro che vogliono uscire dall’ombra.
Solo così si porrà fine alla guerra tra poveri, che tanto nuoce alla società, ma anche all’economia: le società schiaviste non hanno dato mai nulla di buono all’economia, ma solo arretratezza e scarso se non nessun sviluppo tecnologico.
Combattendo lo …. schiavismo da noi si fermerà la fuga verso un Occidente ricco solo in apparenza, ma disumano e feroce con i migranti.
A quanto pare tutta la stampa nazionale non bada a queste …. sfumature: è ben interessata ad altro, parla di solidarietà in modo ipocrita, come fanno i politicanti e i sindacati, ma non sanno pretendere, proporre questi diritti elementari delle persone, dei lavoratori.

Stampa - La Repubblica quotidiano, Il Corriere della Sera, La stampa di Torino, Il Messaggero di Roma, Il Tempo di Roma, Italia-Oggi e l'invito del Presidente della Repubblica




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Parla di accoglienza in una fase storica che la disoccupazione reale, specialmente per i ceti più deboli economicamente, è altissima.
L’indifferenza però ha molte facce: infatti la frase del Capo dello stato, nonostante la presenza di articoli su tutta la stampa nazionale, che la riportano, lascia indifferenti, appunto perché espressa da un Presidente della Repubblica che svolge funzioni di … rappresentanza delle istituzioni e non ha poteri sull’esecutivo.
Toccherebbe ai politici non strapparsi le vesti, ma cercare risposte politiche, a livello internazionale e nazionale: la risposta giusta sta nell’accoglienza corretta di costoro.
Ovvero se devono cercare lavoro non siano lavori da disperati, ma da persone, da esseri umani: riconoscere i diritti di tutti i lavoratori, italiani e stranieri è il primo sistema per evitare questa fuga verso le nostre coste.
Per far questo bisogna far rispettare tutte le condizioni per il lavoro sicuro e salubre, nei cantieri e nelle fabbriche: i migranti spesso svolgono lavori malsani e a rischio infortuni.
Poi deve esistere il salario minimo garantito, sotto il quale nessun imprenditore può pagare un dipendente: dovrebbe essere di almeno mille euro al mese per 40 ore settimanali, con ferie e festività incluse.
In pratica non si dovrebbe scendere ai 5 o ai 6 euro netti per ora lavorata.
Questo deve valere per tutti i lavoratori e il lavoro nero deve essere combattuto duramente, lasciando possibilità però di ravvedimenti operosi per tutti i datori di lavoro che vogliono uscire dall’ombra.
Solo così si porrà fine alla guerra tra poveri, che tanto nuoce alla società, ma anche all’economia: le società schiaviste non hanno dato mai nulla di buono all’economia, ma solo arretratezza e scarso se non nessun sviluppo tecnologico.
Combattendo lo …. schiavismo da noi si fermerà la fuga verso un Occidente ricco solo in apparenza, ma disumano e feroce con i migranti.
A quanto pare tutta la stampa nazionale non bada a queste …. sfumature: è ben interessata ad altro, parla di solidarietà in modo ipocrita, come fanno i politicanti e i sindacati, ma non sanno pretendere, proporre questi diritti elementari delle persone, dei lavoratori.

Ultima ora - La Repubblica quotidiano, Il Corriere della Sera, La stampa di Torino, Il Messaggero di Roma, Il Tempo di Roma, Italia-Oggi e l'invito del Presidente della Repubblica




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Parla di accoglienza in una fase storica che la disoccupazione reale, specialmente per i ceti più deboli economicamente, è altissima.
L’indifferenza però ha molte facce: infatti la frase del Capo dello stato, nonostante la presenza di articoli su tutta la stampa nazionale, che la riportano, lascia indifferenti, appunto perché espressa da un Presidente della Repubblica che svolge funzioni di … rappresentanza delle istituzioni e non ha poteri sull’esecutivo.
Toccherebbe ai politici non strapparsi le vesti, ma cercare risposte politiche, a livello internazionale e nazionale: la risposta giusta sta nell’accoglienza corretta di costoro.
Ovvero se devono cercare lavoro non siano lavori da disperati, ma da persone, da esseri umani: riconoscere i diritti di tutti i lavoratori, italiani e stranieri è il primo sistema per evitare questa fuga verso le nostre coste.
Per far questo bisogna far rispettare tutte le condizioni per il lavoro sicuro e salubre, nei cantieri e nelle fabbriche: i migranti spesso svolgono lavori malsani e a rischio infortuni.
Poi deve esistere il salario minimo garantito, sotto il quale nessun imprenditore può pagare un dipendente: dovrebbe essere di almeno mille euro al mese per 40 ore settimanali, con ferie e festività incluse.
In pratica non si dovrebbe scendere ai 5 o ai 6 euro netti per ora lavorata.
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Solo così si porrà fine alla guerra tra poveri, che tanto nuoce alla società, ma anche all’economia: le società schiaviste non hanno dato mai nulla di buono all’economia, ma solo arretratezza e scarso se non nessun sviluppo tecnologico.
Combattendo lo …. schiavismo da noi si fermerà la fuga verso un Occidente ricco solo in apparenza, ma disumano e feroce con i migranti.
A quanto pare tutta la stampa nazionale non bada a queste …. sfumature: è ben interessata ad altro, parla di solidarietà in modo ipocrita, come fanno i politicanti e i sindacati, ma non sanno pretendere, proporre questi diritti elementari delle persone, dei lavoratori.

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L’indifferenza però ha molte facce: infatti la frase del Capo dello stato, nonostante la presenza di articoli su tutta la stampa nazionale, che la riportano, lascia indifferenti, appunto perché espressa da un Presidente della Repubblica che svolge funzioni di … rappresentanza delle istituzioni e non ha poteri sull’esecutivo.
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