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Tutti i principali giornali riportano l’invito del Presidente della Repubblica a cercare una strada giusta per l’immigrazione clandestina, dei disperati africani.
Bisogna reagire all’indifferente, sostiene il Capo dello Stato, parlando del naufragio in Tunisia dove 250 migranti, il numero è incerto, sono affogati in un naufragio, uno dei tanti in quella zona su quelle barche colme di disperati che partono dal Nord Africa per Lampedusa.
Parla di accoglienza in una fase storica che la disoccupazione reale, specialmente per i ceti più deboli economicamente, è altissima.
L’indifferenza però ha molte facce: infatti la frase del Capo dello stato, nonostante la presenza di articoli su tutta la stampa nazionale, che la riportano, lascia indifferenti, appunto perché espressa da un Presidente della Repubblica che svolge funzioni di … rappresentanza delle istituzioni e non ha poteri sull’esecutivo.
Toccherebbe ai politici non strapparsi le vesti, ma cercare risposte politiche, a livello internazionale e nazionale: la risposta giusta sta nell’accoglienza corretta di costoro.
Ovvero se devono cercare lavoro non siano lavori da disperati, ma da persone, da esseri umani: riconoscere i diritti di tutti i lavoratori, italiani e stranieri è il primo sistema per evitare questa fuga verso le nostre coste.
Per far questo bisogna far rispettare tutte le condizioni per il lavoro sicuro e salubre, nei cantieri e nelle fabbriche: i migranti spesso svolgono lavori malsani e a rischio infortuni.
Poi deve esistere il salario minimo garantito, sotto il quale nessun imprenditore può pagare un dipendente: dovrebbe essere di almeno mille euro al mese per 40 ore settimanali, con ferie e festività incluse.
In pratica non si dovrebbe scendere ai 5 o ai 6 euro netti per ora lavorata.
Questo deve valere per tutti i lavoratori e il lavoro nero deve essere combattuto duramente, lasciando possibilità però di ravvedimenti operosi per tutti i datori di lavoro che vogliono uscire dall’ombra.
Solo così si porrà fine alla guerra tra poveri, che tanto nuoce alla società, ma anche all’economia: le società schiaviste non hanno dato mai nulla di buono all’economia, ma solo arretratezza e scarso se non nessun sviluppo tecnologico.
Combattendo lo …. schiavismo da noi si fermerà la fuga verso un Occidente ricco solo in apparenza, ma disumano e feroce con i migranti.
A quanto pare tutta la stampa nazionale non bada a queste …. sfumature: è ben interessata ad altro, parla di solidarietà in modo ipocrita, come fanno i politicanti e i sindacati, ma non sanno pretendere, proporre questi diritti elementari delle persone, dei lavoratori.