POLITICA, CULTURA, CRONACA, ARTE, RELIGIONE, SCIENZA, PENSIERO LIBERO. Quasi Giornale online. scritto a più mani da una redazione coraggiosa, da dei volontari. Responsabile Arduino Rossi-
Melania
Rea e il suo caso strano, un po' andato ai pettegolezzi
giornalistici, ha un po' stancato, poi Parolisi salvatore che pare
più interessato al suo onore di maschio virile, senza viados tra i
piedi, ma solo donne.
Lui
sostiene che i viados incontrati su Facebook erano in incognito e li
ha confusi con donne.
Sarà
vero, ma per ora pare strano che lui si arrabbi contro i media e
certamente sbaglia: la stampa si diletta a mettere il dito nella
piaga e così lui si arrabbia e loro, i giornalisti, lo massacrano,
prima del processo.
Melania
Rea e il suo caso strano, un po' andato ai pettegolezzi
giornalistici, ha un po' stancato, poi Parolisi salvatore che pare
più interessato al suo onore di maschio virile, senza viados tra i
piedi, ma solo donne.
Lui
sostiene che i viados incontrati su Facebook erano in incognito e li
ha confusi con donne.
Sarà
vero, ma per ora pare strano che lui si arrabbi contro i media e
certamente sbaglia: la stampa si diletta a mettere il dito nella
piaga e così lui si arrabbia e loro, i giornalisti, lo massacrano,
prima del processo.
La
politica è scomparsa, o meglio i diverbi soliti, per esempio pro o
contro Berlusconi, che per anni ci hanno propinato sono spariti dai
dibattici quotidiani, con i Bunga Bunga, i festini in villa.
Il
Cavaliere era la causa di tutti i mali o un santo benefattore e
generoso, a secondo della posizione politica che uno aveva: era
l’essenza di tutte le corruzioni o la vittima delle toghe rosse.
Ora
tutto questo non c’è più, o meglio tornerà alle prossime
elezioni, quando si parlerà ancora di destra e di sinistra, delle
grandi battaglie condotte dai due schieramenti per …. non si sa
cosa esattamente.
Certamente
le parole che si usano sono giustizia, libertà e democrazia, ma
quando si chiedono chiarimenti tutto pare un bisticcio da pollaio.
La
debole Italia, debole con la sua politica estera, messa ai margini
dall’Unione Europea, più volte umiliata e per nulla difesa dalla
stampa interna, accetta e borbotta: il governo attuale, tecnico, è
il meno adatto per protestare e pretendere il rispetto del diritto
internazionale, il fatto è avvenuto in acque internazionali.
E’
chiaro che la Francia, nazionalista e spesso arrogante, non avrebbe
permesso tutto questo: noi italiani all’estero contiamo veramente
poco.
Quando
siamo fuori dai confini nazionali i nostri governi non hanno la forza
e la volontà per intervenire, pretendere il rispetto delle regole:
sia come turisti, sia come operatori economici. Qualsiasi giudice,
asservito a dati interessi locali, ci può trattare come meglio
crede.
La
debole Italia, debole con la sua politica estera, messa ai margini
dall’Unione Europea, più volte umiliata e per nulla difesa dalla
stampa interna, accetta e borbotta: il governo attuale, tecnico, è
il meno adatto per protestare e pretendere il rispetto del diritto
internazionale, il fatto è avvenuto in acque internazionali.
E’
chiaro che la Francia, nazionalista e spesso arrogante, non avrebbe
permesso tutto questo: noi italiani all’estero contiamo veramente
poco.
Quando
siamo fuori dai confini nazionali i nostri governi non hanno la forza
e la volontà per intervenire, pretendere il rispetto delle regole:
sia come turisti, sia come operatori economici. Qualsiasi giudice,
asservito a dati interessi locali, ci può trattare come meglio
crede.
La
debole Italia, debole con la sua politica estera, messa ai margini
dall’Unione Europea, più volte umiliata e per nulla difesa dalla
stampa interna, accetta e borbotta: il governo attuale, tecnico, è
il meno adatto per protestare e pretendere il rispetto del diritto
internazionale, il fatto è avvenuto in acque internazionali.
E’
chiaro che la Francia, nazionalista e spesso arrogante, non avrebbe
permesso tutto questo: noi italiani all’estero contiamo veramente
poco.
Quando
siamo fuori dai confini nazionali i nostri governi non hanno la forza
e la volontà per intervenire, pretendere il rispetto delle regole:
sia come turisti, sia come operatori economici. Qualsiasi giudice,
asservito a dati interessi locali, ci può trattare come meglio
crede.
La
debole Italia, debole con la sua politica estera, messa ai margini
dall’Unione Europea, più volte umiliata e per nulla difesa dalla
stampa interna, accetta e borbotta: il governo attuale, tecnico, è
il meno adatto per protestare e pretendere il rispetto del diritto
internazionale, il fatto è avvenuto in acque internazionali.
E’
chiaro che la Francia, nazionalista e spesso arrogante, non avrebbe
permesso tutto questo: noi italiani all’estero contiamo veramente
poco.
Quando
siamo fuori dai confini nazionali i nostri governi non hanno la forza
e la volontà per intervenire, pretendere il rispetto delle regole:
sia come turisti, sia come operatori economici. Qualsiasi giudice,
asservito a dati interessi locali, ci può trattare come meglio
crede.
La
debole Italia, debole con la sua politica estera, messa ai margini
dall’Unione Europea, più volte umiliata e per nulla difesa dalla
stampa interna, accetta e borbotta: il governo attuale, tecnico, è
il meno adatto per protestare e pretendere il rispetto del diritto
internazionale, il fatto è avvenuto in acque internazionali.
E’
chiaro che la Francia, nazionalista e spesso arrogante, non avrebbe
permesso tutto questo: noi italiani all’estero contiamo veramente
poco.
Quando
siamo fuori dai confini nazionali i nostri governi non hanno la forza
e la volontà per intervenire, pretendere il rispetto delle regole:
sia come turisti, sia come operatori economici. Qualsiasi giudice,
asservito a dati interessi locali, ci può trattare come meglio
crede.
La
debole Italia, debole con la sua politica estera, messa ai margini
dall’Unione Europea, più volte umiliata e per nulla difesa dalla
stampa interna, accetta e borbotta: il governo attuale, tecnico, è
il meno adatto per protestare e pretendere il rispetto del diritto
internazionale, il fatto è avvenuto in acque internazionali.
E’
chiaro che la Francia, nazionalista e spesso arrogante, non avrebbe
permesso tutto questo: noi italiani all’estero contiamo veramente
poco.
Quando
siamo fuori dai confini nazionali i nostri governi non hanno la forza
e la volontà per intervenire, pretendere il rispetto delle regole:
sia come turisti, sia come operatori economici. Qualsiasi giudice,
asservito a dati interessi locali, ci può trattare come meglio
crede.
Il
disonore sta tutto nel non lavoro, il lavoro manuale può essere
faticoso, ci si sporca, si rischia in certi casi la salute e la vita,
ma questa è un’altra questione, legata al rispetto delle leggi.
Non
è un disonore lavorare, spazzare le strade o essere ingegneri
nucleari, il disonore sta nel rubare, nel fare nulla, nel farsi
mantenere senza impegnarsi alla ricerca di qualsiasi attività.
Troppi
giovani oggi hanno di fronte un’esistenza di stenti se non si
specializzeranno subito, se non formeranno una buona cultura, se non
accetteranno già da ora qualsiasi lavoro, l’importante che sia un
lavoro onesto e sano.
Per
questo motivo bisogna mutare pensiero, ovvero pretendere l’onestà
dai nostri governanti e non avere compassione: la corruzione corrode
le economie e le società, portando miseria e illegalità,
ingiustizia sociale, abusi dei forti sui deboli, dei potenti sui
poveri.
Non
è solo una questione di moralismo, di morale fine a se stessa: non
serve per andare in Paradiso, ma bisogna salvare l’esistenza sulla
terra, specialmente della gente comune.