La miniera del Sulcis non è più occupata e i minatori sono usciti dai pozzi, ma restano in stato di agitazione: dopo la promessa del governo di non chiudere la miniera per il 31 dicembre prossimo un po' di speranza è tornata tra i 400 minatori sardi.
Tutto però è incerto e tutto lascia presagire che nulla è certo, anzi tutto potrebbe essere rinviato.
L'unico sistema per salvare la miniera è quello di investire in nuove tecnologie, riducendo i costi di estrazione, rendendo più competitiva la miniera, riqualificando i minatori, almeno i più giovani.
Questa è l'unica strategia che può funzionare in questa realtà di mercato globale, perché il carbone può giungere da altri Paesi a minor prezzo, per colpa del cambio dell'Euro, per colpa della manodopera pagata pochissimo in certi Paesi.
Quindi o tecnologia avanzata o chiusura, non c'è salvezza, che in questo caso non si può trasformare, come si fa di solito, in lavoro malpagato e sfruttato con le cooperative o con il lavoro in nero.