23 set 2012

Google News e il diritto di opinione

E' interessante notare qualche cambiamento nella strategia di Google, infatti pare che abbia segnalato alcuni editori, così si dice, come non buoni, ovvero abbia penalizzato certi editori per qualche irregolarità.
Il fatto è che costoro non entrano più in prima pagina, fatto contrario alle leggi di Google, alla cultura di Google, perché il merito era al primo posto.
Oggi così non è più il merito ad essere premiato, ma il rispetto della legge di Google?
Il fatto è grave, perché significherebbe la fine dell'era pionieristica della rete ed inizia quella ... tragicamente burocratica.

22 set 2012

Curiosity .. Marte e il costo dell'esplorazione spaziale


Marte verrà esplorato, conquistato, colonizzato in modo completo quando.... sì, quando i costi per l'invio di materiale fin orbita, fuori dall'attrazione gravitazionale terrestre, non sarà stata ridotta.
Per andare in orbita occorre superare, con un vettore, la forza di attrazione terrestre.
Per fare questo bisogna consumare moltissimo carburante, ma da tempo si vuole andare nello spazio, con una base che serve per altri lanci oltre l'orbita terrestre.
Quando si riuscirà a lanciare oggetti, satelliti o altro nello spazio con bassi costi, quasi da viaggi terrestri, allora l'esplorazione e tutto ciò che si sogna diverrà a portata di mano.
Ogni oggetto nello spazio costa moltissimo e più pesa e più costa, così non è una faccenda scientifica, ma banalmente economica che impedisce di rendere conveniente l'esplorazione.
Tagli sul carburante o tecniche, per ora fantascientifiche paiono irrealizzabili, come il cavo con un campo elettromagnetico per portare materiale nello spazio: sarebbe il famoso ascensore che risolverebbero molti problemi di costi ed allora il Cosmo sarebbe a portata di mano, o quasi.

notizie Islam e la rivolta contro i fanatici islamisti


La notizie dovrebbe dimostrare che il futuro sarà diverso e il fanatismo non vincerà, anzi: a Bengasi la folla ha assaltato le caserme degli islamisti, distruggendole.
Chi erano?
Eranoa stranieri esaltati, preparati militarmente e psicologicamente da gente preparata e ben pagata: è ora di dire chi finanzia tutto questo e perché.
In Libia e in Siria c'erano e ci sono agenti provocatori stranieri, occidentali.
Non sanno nulla e non vedono nulla?
Chi paga i salafiti, esaltati sunniti, li arma?
Quanto costa tutto questo e per quale fine?
Il fine è la speculazione sul prezzo del petrolio, è fin troppo ovvio.
La sorpresa invece è un'altra: i mussulmani non sono tutti disposti ad accettare gli esaltati assassini, anzi, secondo la loro religione sono da rifiutare, condannare, non sono tutti integralisti, anzi...
Questa volta 30mila persone si sono ribellate ai fanatici ed l'inizio di una nuova era: è solo un sintomo di un cambiamento, ma prima o poi gli estremiste verranno gettati a mare e rimandati a casa, allora avremo una sorpresa, scopriremo che eravamo noi occidentali a finanziare 4 deficienti, 4 mentecatti. 

Youtube - Grillo Beppe a Parma .. la politica nuova avanza

Beppe Grillo a Parma sconvolge la rete e le notizie, ormai è lui l'anti politica ufficiale e il leader che si contrappone al povero Bersani, che a modo suo, è simpatico e patetico.
La politica ha mille problemi con lo spreco del denaro pubblico e co una logica spudorata, oso dire criminale per quanto riguarda il rapporto con la corruzione, in certi casi si sfida il mondo dichiarando non la propria innocenza, ma il diritto al ladrocinio.
Era ed è chiaro che la cosiddetta  anti-politica trionfasse, ora si parla di piazze vuote, inventandosi cose ridicole, negando l'evidenza, in un modo patetico.
Non è Grillo il salvatore della Patria, è solo uno che raccoglie la voglie degli italiani di un po' di giustizia.



Parma .... Beppe Grillo a Parma e il Movimento che prova a dare una spallata al sistema dei partiti

A Parma è iniziata la lunga marcia di Beppe Grillo contro il potere economico e politico italiano e su un punto Grillo ha ragione, questa gente è fatta di zombie, di cadaveri che camminano e non sanno di essere morti.
Sì sono dei non morti, ma spesso i cadaveri che camminano perdono  pezzi, ma resistono.
Non so se sarà Beppe Grillo a dare la spallata a un sitema antico, ottocentesco, fatto da ideologie vetuste, dai suoi pessimi aggiustamenti, sino alle farse di oggi.
I partiti fanno finta di litigare per la libertà contro il comunismo, per l'indipendenza locale, regionale, per la Padania, per il Sud, per il centro moderato, per il fascismo putrefatto, per il comunismo deceduto....
In realtà tutti hanno una bocca per mangiare e chi più e chi meno, tutti si abbuffano a più non possono.

IL CAVALLO DI BRONZO di Luigi Capuana .. racconto

IL CAVALLO DI BRONZO

C'era una volta un Re e una Regina, che avevano una figliuola più bella della luna e del sole, e le volevano bene come alla pupilla degli occhi.
Un giorno venne uno, e disse al Re:
- Maestà, passavo pel bosco qui vicino, e incontrai l'Uomo selvaggio. Mi disse: "Vai dal Re, e digli che voglio la Reginotta per moglie. Se non l'avrò qui fra tre giorni, guai a lui!".
Il Re, sentendo questo, fu molto costernato e radunò il Consiglio di corona:
- Che cosa doveva fare? L'Uomo selvaggio era terribile: poteva devastare tutto il regno.
- Maestà, - disse uno dei ministri - cerchiamo una bella ragazza, vestiamola come la Reginotta e mandiamola lì: l'Uomo selvaggio sarà contento.
Trovarono una ragazza bella come la Reginotta, le fecero indossare uno dei più ricchi abiti di lei, e la mandarono nel bosco. Dovea dire che lei era la figlia del Re.
Il giorno appresso quella ragazza tornò indietro.
- Che cosa è stato?
- Maestà, trovai l'Uomo selvaggio, e mi domandò: "Chi sei?". "Sono la Reginotta." "Lasciami vedere." Mi sbottonò la manica del braccio sinistro e urlò: "Non è vero! La Reginotta" dice "ha una voglia in quel braccio!" e mi ha rimandato. Se fra due giorni non avrà lì la sposa, guai a voi!
Il Re non sapeva che cosa fare, e radunò di bel nuovo il Consiglio di corona:
- L'Uomo selvaggio sa che la Reginotta ha una voglia nel braccio sinistro; è impossibile ingannarlo.
- Maestà, - disse il ministro - cerchiamo un'altra ragazza, chiamiamo un pittore che le dipinga una voglia simile a quella della Reginotta, vestiamola con uno dei suoi vestiti, e mandiamola lì. Questa volta l'Uomo selvaggio non avrà da ridire.
Trovarono un'altra bella ragazza, le fecero dipingere una voglia sul braccio, simile a quella della Reginotta, l'abbigliarono con uno dei più ricchi abiti di lei e la mandarono nel bosco. Doveva dire che lei era la figlia del Re.
Ma, il giorno appresso, quella ragazza tornò indietro.
- Che cosa è stato?
- Maestà, trovai l'Uomo selvaggio e mi domandò: "Chi sei?". "Sono la Reginotta." "Lasciami vedere." Mi osservò tra i capelli e urlò: "Non è vero! La Reginotta" dice "ha tre capelli bianchi sulla nuca". Se domani la sposa non sarà lì, guai a voi.
Il povero Re e la povera Regina avrebbero battuto il capo nel muro.
- Dunque dovean buttare quella gioia di figliuola in braccio all'Uomo selvaggio?
- Maestà, - dissero i ministri - facciamo un ultimo tentativo. Cerchiamo un' altra ragazza. Il pittore le dipingerà la voglia sul braccio, le tingerà di bianco tre capelli sulla nuca; poi le metteremo indosso uno dei vestiti della Reginotta e la manderemo lì. Questa volta l'Uomo selvaggio non avrà più da ridire.
Ma il giorno appresso ecco quella ragazza che torna indietro anch'essa.
- Che cosa è stato?
- Maestà, trovai l'Uomo selvaggio e mi domandò: "Chi sei?". "Sono la Reginotta." "Lasciami vedere." Mi osservò il braccio sinistro: "Va bene!". Mi osservò tra i capelli, sulla nuca: "Va bene!". Poi prese un paio di scarpine ricamate e mi ordinò: "Calza queste qui". E siccome i miei piedi non c'entravano, urlò: "Non è vero!". E mi ha rimandato dicendo: "Guai! Guai!".
Allora i ministri:
- Maestà, ora succede certamente un disastro! Per la salvezza del regno, bisogna sacrificare la Reginotta!
Il Re non sapeva rassegnarsi: avrebbe dato anche il sangue delle sue vene invece della figliuola! Ma il destino voleva così, e bisognava piegare il capo.
La Reginotta si mostrava più coraggiosa di tutti: infine l'Uomo selvaggio non l'avrebbe mangiata!
Indossò l'abito da sposa, e accompagnata dal Re, dalla Regina, dalla corte e da un popolo immenso, tra pianti ed urli strazianti, s'avviò verso il bosco.
Arrivata lì, abbracciò il Re e la Regina confortandoli che sarebbe tornata a vederli, e sparì tra gli alberi e le macchie folte. Non si seppe più nuova di lei né dell'Uomo selvaggio.
Passato un anno, un mese e un giorno, arriva a corte un forestiero, che chiede di parlare col Re. Era un nanetto alto due spanne, gobbo e sbilenco, con un naso che pareva un becco di barbagianni e certi occhietti piccini piccini. Il Re non aveva voglia di ridere; ma come vide quello sgorbio non seppe frenarsi.
- Che cosa voleva?
- Maestà, - disse il Nano - vengo a farvi una proposta. Se mi darete mezzo regno e la Reginotta per moglie, io andrò a liberarla dalle mani dell'Uomo selvaggio.
- Magari! - rispose il Re. - Non mezzo, caro amico, ma ti darei il regno intiero.
- Parola di Re non si ritira.
- Parola di Re!
Il Nano partì.
E non era trascorsa una settimana, che il Re riceveva un avviso:
"Domani, allo spuntar del sole, si trovasse presso il bosco, colla Regina, con la corte e con tutto il popolo, per far festa alla sua figliuola, che ritornava!".
Il Re e la Regina non osavano credere: dubitavano che quello sgorbio si facesse beffa di loro: pure andarono. E allo spuntar del sole, ecco il Nanetto gobbo e sbilenco, che conduceva per mano la Reginotta vestita da sposa, come quando era entrata nel bosco per l'Uomo selvaggio.
Figuriamoci che allegrezza!
Le feste e i banchetti non ebbero a finir più. Ma di nozze non se ne parlava, e della metà del regno nemmeno.
Il Re, ora che aveva lì la figliuola, e che l'Uomo selvaggio era stato ucciso dal Nano, non intendeva più saperne di mantener la sua parola. Il Nano, di quando in quando, gli domandava:
- Maestà, e le mie nozze?
Ma quello cambiava discorso: da quell'orecchio non ci sentiva.
- Maestà, e la mia metà del regno?
Ma quello cambiava discorso: da quell'altro non ci sentiva neppure.
- Bella parola di Re! - gli disse il Nano una volta.
- Ah, nanaccio impertinente!
E il Re gli tirò un calcio alla schiena, che lo fece saltare dalla finestra.
- Doveva esser morto!
Andarono a vedere in istrada; ma il Nano non c'era più. Si era rizzato di terra, si era ripulito il vestitino, ed era andato via, lesto lesto, come se nulla fosse stato.
- Buon viaggio! - disse il Re tutto contento.
Ma la Reginotta, da quel giorno in poi, diventò di malumore; non diceva una parola, non rideva più, andava perdendo il colorito.
- Che cosa ti senti, figliuola mia?
- Maestà, non mi sento nulla; ma... chi dà la sua parola la dovrebbe mantenere.
- Come? Lei dunque voleva quel Nano gobbo e sbilenco?
- Non intendevo dir questo; ma... chi dà la sua parola la dovrebbe mantenere.
Anche la Regina non viveva tranquilla:
- Quel Nano era potente: aveva vinto l'Uomo selvaggio; doveva tramare qualche brutta vendetta!
Il Re rispondeva con una spallucciata:
- Se quello sgorbio gli veniva un'altra volta dinanzi!
Ma la Reginotta ripeteva:
- Chi dà la sua parola, la dovrebbe mantenere!
Intanto essendosi sparsa la notizia che la Reginotta era stata liberata dalle mani dell'Uomo selvaggio, il Reuccio del Portogallo mandò a domandarla per moglie.
La Reginotta non disse né di sì, né di no; ma il Re e la Regina non vedevano l'ora di celebrare le nozze.
Il Reuccio di Portogallo si mise in viaggio, e per via incontrò un uomo, che conduceva un gran carro con su un cavallo di bronzo, che pareva proprio vivo.
- O quell'uomo, dove lo portate cotesto cavallo di bronzo?
- Lo porto a vendere.
Il Reuccio lo comprò e ne fece un regalo a suo suocero.
Il giorno delle nozze era vicino. La gente accorreva in folla nel giardino del Re, dove il cavallo di bronzo era stato collocato su un magnifico piedistallo. Restarono tutti meravigliati:
- Par proprio vivo! Par di sentirlo nitrire!
Scese a vederlo anche il Re con la corte; e tutti:
- Par proprio vivo! Par di sentirlo nitrire!
Solo la Reginotta non diceva nulla.
Il Reuccio, stupito, le domandò:
- Reginotta, non vi piace?
- Mi piace tanto, - rispose lei - che sento una gran voglia di cavalcarlo.
Fecero portare una scala, e la Reginotta montò sul cavallo di bronzo. Gli tastava il ciuffo, gli accarezzava il collo, lo spronava leggermente col tacco; e intanto diceva scherzando:
- Cavallo, mio cavallo,
Salta dal piedistallo;
Non metter piede in fallo,
Cavallo, mio cavallo.
Non ebbe finito di dir così, che il cavallo di bronzo si scosse, agitò la criniera, dette fuori un nitrito, e via con un salto per l'aria. In un batter d'occhio cavallo e Reginotta non si videro più.
Tutti erano atterriti; non osavano fiatare. Ma in mezzo a quel silenzio scoppia a un tratto una risatina, una risatina di canzonatura!
- Ah! Ah! Ah!
Il Re guardò, e vide il Nano che si contorceva dalle risa con quella sua gobbetta e quelle sue gambine sbilenche. Capì subito che quel cavallo fatato era opera del Nano.
- Ah! Nano, nanuccio - gli disse pentito; - se tu mi rendi la mia figliuola, essa sarà tua sposa, con mezzo regno per dote.
Il Nano continuava a contorcersi dalle risa:
- Ah! Ah! Ah!
E a vedergli fare a quel modo, tutta quella gente ch'era lì, cominciarono a ridere anch'essi, e poi perfino la Regina:
- Ah! Ah! Ah!
Si tenevano i fianchi, non ne potevano più. Soltanto quel povero Re rimase così afflitto e scornato, che faceva pietà.
- Ah! Nano, nanino bello; se tu mi rendi la mia figliuola, essa sarà tua sposa con mezzo regno per dote.
- Maestà, se dite per davvero, - rispose il Nano - prima dovete riprendervi quel che mi deste l'altra volta.
- Che cosa ti diedi?
- Un bel calcio nella schiena.
Il Re esitava: avea vergogna di ricevere un calcio in quel posto, davanti al popolo e la corte. Ma l'amore della figliuola gli fece dire di sì.
Si rivoltò colle spalle al Nano e stette ad aspettare la pedata: però il Nano volle mostrarsi più generoso di lui; e invece di menargli il calcio, disse:
- Cavallo. mio cavallo,
Non metter piede in fallo;
Torna sul piedistallo,
Cavallo, mio cavallo.
In un batter d'occhio, cavallo e Reginotta furono lì.
Allora il Nano disse al Re:
- Maestà, datemi un pugno sulla gobba! Non abbiate paura.
Il Re gli diede un pugno sulla gobba e questa sparì.
- Maestà, datemi una tiratina alle gambe! Non abbiate paura!
Il Re gli diede una tiratina alle gambine, e queste, di bòtto, si raddrizzarono.
- Maestà, afferratemi bene, la Regina per le braccia e voi pei piedi, e tiratemi forte.
Il Re e la Regina lo afferrarono l'uno pei piedi, l'altra per le braccia, e tira, tira, tira, il Nano, da nano che era, diventò un bel giovine di alta statura.
Il Reuccio del Portogallo si persuase ch'era di troppo e disse:
- Datemi almeno quel cavallo: farò la strada più presto.
Montò sul cavallo di bronzo, e dette le parole fatate, in un colpo sparì.
La Reginotta e il Nano (lo chiamarono sempre così) furono moglie e marito.
E noi restiamo a leccarci le dita.

Curiosity Marte e la fase successiva che non ci riguarda

Curiosity su Marte pare un passaggio obbligato della ricerca scientifica, ma su Marte prima o poi arriveremo e dove il nostro sogno, l'esplorazione dello spazio per esempio, si spinge, prima o poi si realizzerà.
L'uomo quindi andrà su Marte e da lì l'esplorazione del Cosmo ripartirà.
Sì, Marte sarà probabilmente la base della spedizione verso nuove mete sorprendenti e affascinanti, oltre per viaggi lunghissimi, forse che dureranno intere generazioni.
Quindi non solo Marte sarà una base importante, ma per le prossime generazioni sarà un luogo d'addio del sistema solare, per andare verso nuovi sistemi planetari, per la famosa terra nuova, per la terra promessa, che è uno dei più grandi sogni umani. 

Sarah Scazzi e le dispute di famiglia nella provincia italiana


Pare proprio che gli odi maggiori li troviamo nelle famiglie, tra i parenti: specialmente nella piccola realtà di provincia, nei piccoli centri da sempre a dimensione umana.
E' il lato opposto della provincia italiana, semplice, umana, calda, ma anche zeppa di invidia e con odi profondi, che si ripetono perché non ci sono vie di fuga: abbiamo le stesse strade, gli stessi percorsi per mille e mille passeggiate tutte uguali e con decine di incontri simili.
E' la provincia che è mille volte migliore delle grandi città, per i mille rapporti solidali che si ritrovano, ma l'invidia è il suo tarlo... in questo caso è omicida.

Melania Rea . Salvatore Parolisi... lo scontro delle perizie

Un tempo bastava un medico legare per stabilire l'ora della morte di una vittima, oggi la guerra delle perizie attraverso tutto, anche le valutazione dei medici legali, dell'accusa e della difesa.
Altre discussioni sono sulle testimonianze e in fine sulle abitudini di Parolisi, quelle sessuali.
Aveva un viados come amico?
Si era accorto che era un viados e lo aveva confuso con una donna? 
Le ore trascorse da Parolisi in attesa di sapere dove fosse Melania, furono spese per chiattare oppure no?
Questo fatto potrebbe essere un indizio di colpevolezza o semplicemente indifferenza nei confronti della moglie.
Anche per questo motivo che Parolisi appare un mostro agli occhi dell'opinione pubblica e pure per questo, l'uso del computer dopo la scomparsa della moglie, le perizie provocheranno molte discussioni.

youtube Beppe Grillo a Parma... con 4 gatti e due cani...

Ora vogliono far credere che a Parma non ci fosse nessuno, il regime è proprio alla frutta, va bene che Beppe Grillo dice cose scomode, sempre non piace, talvolta pure noi di Notizie News non siamo d'accordo, ma alla fine vorrei sapere perché Beppe Grillo è censurato.
E' questo il punto grave, se si censura un oppositore si limita la democrazia, anzi siamo già fuori dalla democrazia: Beppe Grillo no è un eroe, è solo un comico che fa il politico,  sono oro che però si rendono ridicoli quando non mostrano i fatti.
Cari giornalisti, cambiate mestiere.