29 ott 2012

XXII. LE RICORDANZE. di Leopardi

XXII.
LE RICORDANZE.

      Vaghe stelle dell’Orsa, io non credea
Tornare ancor per uso a contemplarvi
Sul paterno giardino scintillanti,
E ragionar con voi dalle finestre
Di questo albergo ove abitai fanciullo,
E delle gioie mie vidi la fine.
Quante immagini un tempo, e quante fole
Creommi nel pensier l’aspetto vostro
E delle luci a voi compagne! allora
Che, tacito, seduto in verde zolla,
Delle sere io solea passar gran parte
Mirando il cielo, ed ascoltando il canto
Della rana rimota alla campagna!
E la lucciola errava appo le siepi
E in su l’aiuole, susurrando al vento
I viali odorati, ed i cipressi
Là nella selva; e sotto al patrio tetto
Sonavan voci alterne, e le tranquille
Opre de’ servi. E che pensieri immensi,
Che dolci sogni mi spirò la vista
Di quel lontano mar, quei monti azzurri,
Che di qua scopro, e che varcare un giorno
Io mi pensava, arcani mondi, arcana
Felicità fingendo al viver mio!
Ignaro del mio fato, e quante volte
Questa mia vita dolorosa e nuda
Volentier con la morte avrei cangiato.
       Nè mi diceva il cor che l’età verde
Sarei dannato a consumare in questo
Natio borgo selvaggio, intra una gente
Zotica, vil; cui nomi strani, e spesso
Argomento di riso e di trastullo,
Son dottrina e saper; che m’odia e fugge,
Per invidia non già, che non mi tiene
Maggior di se, ma perchè tale estima
Ch’io mi tenga in cor mio, sebben di fuori
A persona giammai non ne fo segno.
Qui passo gli anni, abbandonato, occulto,
Senz’amor, senza vita; ed aspro a forza
Tra lo stuol de’ malevoli divengo:
Qui di pietà mi spoglio e di virtudi,
E sprezzator degli uomini mi rendo,
Per la greggia ch’ho appresso: e intanto vola
Il caro tempo giovanil; più caro
Che la fama e l’allor, più che la pura
Luce del giorno, e lo spirar: ti perdo
Senza un diletto, inutilmente, in questo
Soggiorno disumano, intra gli affanni,
O dell’arida vita unico fiore.
       Viene il vento recando il suon dell’ora
Dalla torre del borgo. Era conforto
Questo suon, mi rimembra, alle mie notti,
Quando fanciullo, nella buia stanza,
Per assidui terrori io vigilava,
Sospirando il mattin. Qui non è cosa
Ch’io vegga o senta, onde un’immagin dentro
Non torni, e un dolce rimembrar non sorga.
Dolce per se; ma con dolor sottentra
Il pensier del presente, un van desio
Del passato, ancor tristo, e il dire: io fui.
Quella loggia colà, volta agli estremi
Raggi del dì; queste dipinte mura,
Quei figurati armenti, e il Sol che nasce
Su romita campagna, agli ozi miei
Porser mille diletti allor che al fianco
M’era, parlando, il mio possente errore
Sempre, ov’io fossi. In queste sale antiche,
Al chiaror delle nevi, intorno a queste
Ampie finestre sibilando il vento,
Rimbombaro i sollazzi e le festose
Mie voci al tempo che l’acerbo, indegno
Mistero delle cose a noi si mostra
Pien di dolcezza; indelibata, intera
Il garzoncel, come inesperto amante,
La sua vita ingannevole vagheggia,
E celeste beltà fingendo ammira.
       O speranze, speranze; ameni inganni
Della mia prima età! sempre, parlando,
Ritorno a voi; che per andar di tempo,
Per variar d’affetti e di pensieri,
Obbliarvi non so. Fantasmi, intendo,
Son la gloria e l’onor; diletti e beni
Mero desio; non ha la vita un frutto,
Inutile miseria. E sebben vóti
Son gli anni miei, sebben deserto, oscuro
Il mio stato mortal, poco mi toglie
La fortuna, ben veggo. Ahi, ma qualvolta
A voi ripenso, o mie speranze antiche,
Ed a quel caro immaginar mio primo;
Indi riguardo il viver mio sì vile
E sì dolente, e che la morte è quello
Che di cotanta speme oggi m’avanza;
Sento serrarmi il cor, sento ch’al tutto
Consolarmi non so del mio destino.
E quando pur questa invocata morte
Sarammi allato, e sarà giunto il fine
Della sventura mia; quando la terra
Mi fia straniera valle, e dal mio sguardo
Fuggirà l’avvenir; di voi per certo
Risovverrammi; e quell’imago ancora
Sospirar mi farà, farammi acerbo
L’esser vissuto indarno, e la dolcezza
Del dì fatal tempererà d’affanno.
       E già nel primo giovanil tumulto
Di contenti, d’angosce e di desio,
Morte chiamai più volte, e lungamente
Mi sedetti colà su la fontana
Pensoso di cessar dentro quell’acque
La speme e il dolor mio. Poscia, per cieco
Malor, condotto della vita in forse,
Piansi la bella giovanezza, e il fiore
De’ miei poveri dì, che sì per tempo
Cadeva: e spesso all’ore tarde, assiso
Sul conscio letto, dolorosamente
Alla fioca lucerna poetando,
Lamentai co’ silenzi e con la notte
Il fuggitivo spirto, ed a me stesso
In sul languir cantai funereo canto.
       Chi rimembrar vi può senza sospiri,
O primo entrar di giovinezza, o giorni
Vezzosi, inenarrabili, allor quando
Al rapito mortal primieramente
Sorridon le donzelle; a gara intorno
Ogni cosa sorride; invidia tace,
Non desta ancora ovver benigna; e quasi
(Inusitata maraviglia!) il mondo
La destra soccorrevole gli porge,
Scusa gli errori suoi, festeggia il novo
Suo venir nella vita, ed inchinando
Mostra che per signor l’accolga e chiami?
Fugaci giorni! a somigliar d’un lampo
Son dileguati. E qual mortale ignaro
Di sventura esser può, se a lui già scorsa
Quella vaga stagion, se il suo buon tempo,
Se giovanezza, ahi giovanezza, è spenta?
       O Nerina! e di te forse non odo
Questi luoghi parlar? caduta forse
Dal mio pensier sei tu? Dove sei gita,
Che qui sola di te la ricordanza
Trovo, dolcezza mia? Più non ti vede
Questa Terra natal: quella finestra,
Ond’eri usata favellarmi, ed onde
Mesto riluce delle stelle il raggio,
È deserta. Ove sei, che più non odo
La tua voce sonar, siccome un giorno,
Quando soleva ogni lontano accento
Del labbro tuo, ch’a me giungesse, il volto
Scolorarmi? Altro tempo. I giorni tuoi
Furo, mio dolce amor. Passasti. Ad altri
Il passar per la terra oggi è sortito,
E l’abitar questi odorati colli.
Ma rapida passasti; e come un sogno
Fu la tua vita. Ivi danzando; in fronte
La gioia ti splendea, splendea negli occhi
Quel confidente immaginar, quel lume
Di gioventù, quando spegneali il fato,
E giacevi. Ahi Nerina! In cor mi regna
L’antico amor. Se a feste anco talvolta,
Se a radunanze io movo, infra me stesso
Dico: o Nerina, a radunanze, a feste
Tu non ti acconci più, tu più non movi.
Se torna maggio, e ramoscelli e suoni
Van gli amanti recando alle fanciulle,
Dico: Nerina mia, per te non torna
Primavera giammai, non torna amore.
Ogni giorno sereno, ogni fiorita
Piaggia ch’io miro, ogni goder ch’io sento,
Dico: Nerina or più non gode; i campi,
L’aria non mira. Ahi tu passasti, eterno
Sospiro mio: passasti: e fia compagna
D’ogni mio vago immaginar, di tutti
I miei teneri sensi, i tristi e cari
Moti del cor, la rimembranza acerba. 
 

youtube Beppe Grillo e la risposta siciliana al Movimento 5 Stelle

Lo spoglio dei voti interessa sopratutto la novità politica di Beppe Grillo, che deve risolvere, se vincitore, enormi problemi economici: non conviene al Movimento 5 Stelle arrivare al governo della regione, che sarà del centro destra o del centro sinistra.
Problemi loro, il debito è grande e la politica delle parole si deve misurare con i fati: la regione Sicilia è a rischio fallimento.

Imu, Irpef e stabilità... l'Italia non c'è la fa più

Imu con il suo caro saldo, l'Irperf in aumento e la legge di stabilità che ci deruberà di altri soldi, mentre i corrotti dormono sempre sonni tranquilli, una lotta seria ai politici e faccendieri in affari con i nostri soldi non si vede, tranne poche parole.
Inoltre rischiamo di veder finita la libertà di parola, con le nuova legge fascista e stalinista detta Ddl sulla Diffamazione, che renderà impossibile a tutti esprimere un opinione contro Monti e amichetti.
Speriamo che questo governo cada al pi presto, per il bene di tutti.

Voto in Sicilia... fortunato chi perde


In Sicilia si rischia sempre e ormai non solo in Sicilia, molti italiani non votano più perché non credono nella democrazia e il dramma di questo Paese sta appunto in questo fenomeno sommerso, che la stampa no denuncia, se non raramente e con molte lacune: il voto di scambio ovvero il voto comprato o venduto alle varie associazioni criminali, che i questo modo controllano una regione, io dico addirittura il Paese.
La Sicilia mi sembra un esempio terrificante di tutto ciò, ma è anche un'Italai in piccolo, da studiare e capire.

Youtube Berlusconi spaventa la politica e la stabilità del Paese

Lui è stato condannato e tutto trema, ma infondo ci può far sognare un po': Monti rappresenta un insieme di  contraddizioni che solo i cretini perfetti non li notano: la casta è unita a difesa dei propri privilegi, i faccendieri si sentono unici e irripetibili, resistono a tutto e a tutti.
L'unico sconfitto in questa banda è lui, Silvio, che sta pagando caro le sue scelte eccessive e vanagloriose: i suoi interessi non sono i nostri e gli italiani subiscono in silenzio di tutto e di più dagli anni ottanta.
Come buoi al macello, come capre rassegnate, sopportano cose pazzesche: una criminalità incredibile e alle stelle, i ladrocini dei politicanti e amichetti, i concorsi pubblici truccati dove si vince o si perde non per merito, ma per tessera di appartenenza.
Solo gli italiani accettano tutto questo e tacciono: sopportano le televisioni pubbliche e di Stato, con giornalisti meno abili dell'ultimo imbonitore televisivo, che vende cianfrusaglie.
Poveri italiani!

Berlusconi rompe il Pdl in due parti .. con Monti e contro Monti

Berlusconi non è più il padrone del suo partito, creato da lui personalmente.
Era prevedibile e il governo continuerà a vivere, perché le banche hanno un .... grande fascino sui politici nazionali, anzi li attrae con il suo immenso potere.
Il denaro resta una forza immane che Berlusconi conosce bene e la coalizione per la Patria resta ferma al suo posto: peccato che il nemico sono loro, sono loro la cause dei nostri mali e non un avversario esterno, per esempio la speculazione.
Berlusconi è furioso per la condanna, ma ormai il suo regno è in declino: i potenti della finanza restano al governo.

Voto in Sicilia e il dramma del debito da pagare

Il voto in Sicilia prosegue senza sosta e l'eredità della regione è costosa, troppo cara: il debito supera il limite umano e questa politica sciagurata di mantenere il potere concedendo favori creando debiti.
Questo fatto rende popolari e un debito enorme da pagare che porta alla miseria una regione intere: la politica del donare i soldi che non ci sono è stata seguita in tutta italia, ma in Sicilia in modo particolare.
In pratica certi avevano i vantaggi consistenti e il ... popolo asseconda costoro per poco.

28 ott 2012

Berlusconi . Bersani e Casini tutti per Monti in quasi crisi

Berlusconi sconvolge il branco ed entra in modo... irregolare nel gioco politico, con Casini che si sentiva già al governo con una grande alleanza con il Pdl di Alfano, mentre Bersani parla di populismo, parola che in pochi sanno cosa significhi esattamente, ma purtroppo è un termine sprezzante date a gruppi popolari e democratici durante la rivoluzione sovietica.
Populismo, rabbia contro i giudici e Monti che tace e spera di salvare il suo governo, sono alla base dei dibattici attuali: gli italiani hanno altri problemi, ma a loro non importa.

youtube . Nigeria . attacco a chiesa cattolica... 10 morti e 150 feriti

I
n Nigeria continua la strage degli innocenti, ma i colpevoli non si trovano tutti in Nigeria, anzi i mandanti morali di questa strage si trovano altrove: abbiamo i finanziatori dei criminali, probabilmente qualche miliardario arabo, ma non è detto.
Infatti anche gli speculatori occidentali sono interessati a certi conflitti, in zone dove si estrae petrolio.
Poi abiamo i ... super laici, che odiano i cristiani e se potessero li metterebbero tutti in croce, ma lo fanno solo con persecuzioni a parole... vigliacche e squallide.


Grecia . Pubblica lista degli evasori e lo arrestano

La notizia è sorprendente ed è la prova che in Grecia la democrazia è morta ed è morta per colpa dell'Euro, moneta malefica.
In Grecia siamo arrivati al regime e il potere politico non è legittimo: quando si arrestano chi diffonde informazioni così importanti, in una fase di gravissima crisi, dove la gente soffre la fame, la miseria, per le scelte economiche per restare nell'Euro.
Il governo attacca la stampa, per nascondere gli affari sporchi del regime e non i corrotti, gli evasori.
Siamo in Italia?