25 mag 2016

Futuro, previsioni e preoccupazioni

Cosa ci attende nel futuro?
Morte o gioia, dolore o allegria, lavoro ed abbondanza o disoccupazione?
L’intelligenza artificiale aprirà spazi ai veri creativi, non ai cretini con qualche pitale sulla testa per sentirsi differente.
I veri imprenditori avranno occasioni d’oro, ma i negrieri perderanno il loro potere, perché non avranno spazi con la manodopera da sfruttare.
Molti poveretti saranno…. Perduti nella nebbia e altri saranno ricci e potenti.

La giustizia resterà sempre un sogno lontano, ma questa è tutta un’altra questione.

Egyptair, fu un’esplosione in volo e quindi è quasi certo che fu un attentato

il medico legale rimette in discussione il disastro: "Dai resti umani la certezza che c'è stata un'esplosione in volo".
Il fatto che sia stato colpito da un atto criminale dimostra che nei punti più a rischio di attentati, come negli aeroporti, è facile che si possa infiltrare qualcuno, che è…. integrato da noi da anni e forse da una o due generazioni prima.

Il silenzio stampa sul caso sul caso preoccupa quasi più del terrorismo in se stesso: è la nostra classe dirigente che è inadeguata alla situazione, inetta e ignorante, oltre che stupida.

Intelligenza artificiale e sviluppo, lavoro e disperazione

Pochi se ne preoccupano, credono che sia solo fantascienza, ma sta per iniziare una nuova era, che porterà via, per prima cosa il lavoro manuale a moltissime persone.
La catena di montaggio in fabbrica, monotona e angosciante di qualche decennio fa, non esiste più, ma ora i cervelloni artificiali inizieranno a rubare lavoro tra gli impiegati di basso livello, poi entreranno in tutti i settori e alla fine avremo un mondo nuovo, con pochissimo lavoro e tante risorse, da spendere bene.

Si rischia però di creare moltissimi disperati e i non integrati finiranno in mezzo a una strada, come già sta capitando: solo la cultura, sia scientifica, che letteraria, variegata, ci salverà.  

Trump contro i Clinton, ora escono le moleste dell’ex presidente

La campagna elettorale per il presidente Usa è già iniziata e pur essendo ancora in corso le primarie, i nomi dei due contendenti sono la signora Clinton e il miliardario Trump.
La campagna sta prendendo forme strane e dure, con accuse e contro accuse di molestie sessuali da una parte e dall'altra.
Trump è un molestatore, secondo la stampa filo democratica, mentre l’ex presidente democratico è accusato dello stesso reato.
La campagna sarà lunga e dura e ne vedremo e ne sentiremo delle belle, sino alle elezioni, che per ora danno il duro e scaltro Trump in testa. 

Crisi economica e diritti dei pederasti, il mistero di una strana coincidenza

Si potrebbero fare tante battute infelici su questo argomento, come quella della posizione a 90 gradi per tutti, imposta dalla casta al potere, ma a parte questo ci si chiede perché hanno questa priorità proprio oggi: siamo in una fase economica di grande crisi e i diritti umani sono sempre più una chimera per poveri, senza casa, lavoratori licenziati, con moglie e figli.
Abbiamo disperati in ogni luogo e la loro tragedia non interessa ai mass media, ma i diritti dei sodomiti stanno su tutte le prime pagine, solo i loro ormai, quello delle donne molestate e dei bambini, tranne se molestati dai preti, non interessano.
Non si vorrà depistare, in questa fase storica, l’interesse della gente verso questioni…. Secondarie?
I cristiani possono essere perseguitati, insultati e anche minacciati da noi, in certi Paesi uccisi, ma nessuno si mobilità.

Chi perde lavoro e casa può crepare come un cane in mezzo a una strada, ma i omosessuali sono gli unici, o quasi, che hanno dei diritti oggi.

Islam e mondo contemporaneo, internet è la causa della violenza

E' proprio internet che appare una grande minaccia per il mondo islamico e che provoca una risposta integralista: un tempo le comunità islamiche, anche quelle in occidente, non aveva incontri e confronti con il resto dell’Umanità.
Erano chiuse e impermeabili alle idee degli infedeli…. brutti e cattivi, malvagi, secondo loro, perché appunto erano infedeli futuri dannati.
Oggi, prima le radio e le televisioni, ma in particolare internet, non esistono più, o quasi, isole indipendenti, come villaggi medioevali, dove una sola idea dominava, una sola fede religiosa, una sola visione della vita: oggi  loro devono confrontarsi e dare risposte.

Quella terroristica è una delle risposte estreme e senza speranza: vorrebbero, in questo caso, con il terrore conquistare il mondo.

Bambini picchiati, maltrattati, la violenza continua

Le notizie sono diverse e solite, i bambini spesso, in passato subivano tali trattamenti ed erano affari interni alle famiglie: picchiare i bambini faceva parte della cultura malsana del passato: una sberla evitava molti guai, secondo i genitori e gli educatori di un tempo.

Oggi però si sa che queste violenze sono INUTILI e dannose, Ma certe persone, di basso livello culturale e di scarsa intelligenza si trovano a gestire, spesso, bambini e in conseguenza spesso rispondono con le botte alle richieste, anche ai capricci, dei più piccoli, con talvolta qualche punta di sadismo di sfondo. 

Referendum, Boschi come Renzi, se ne andrà se perde

"Qui si fa l’Italia o si muore", disse Nino Bixio a Calatafini, prima della battaglia che permise ai garibaldini di conquistare la Sicilia Occidentale.
Quindi tutti votiamo no, così che la biondina se ne andrà a fare il mestiere di papà.
Cosa farà?
La banchiera, è ovvio e lei è predisposta a questo lavoro: le biondine sono spesso stizzose e anche un po’ altezzose e se uno non le vuole significa che non le merita: noi italiani non meritiamo la signorina….. Boschi, proprio non la meritiamo per niente.

Lei farà le spallucce e tornerà da papà. 

24 mag 2016

Mostra: Jean-Claude Chincheré. Beirut e i rifugiati siriani in Libano

Bureau de presse
Ufficio stampa
COMUNICATO STAMPA
Aosta, martedì 24 maggio 2016
Mostra Jean-Claude Chincheré. Beirut e i rifugiati siriani in Libano
Aosta, Sede espositiva Hôtel des États
Piazza Chanoux, 8
2 giugno – 2 ottobre 2016
Orario: martedì-domenica 10-13 /14-18 Chiuso lunedì Ingresso libero
L'Assessorato dell'istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d'Aosta comunica che mercoledì 1° giugno, alle ore 18, nella sede espositiva Hôtel des États, in piazza Chanoux ad Aosta, sarà inaugurata la mostra fotografica Jean-Claude Chincheré. Beirut e i rifugiati siriani in Libano.
L'esposizione, a cura di Daria Jorioz, propone una selezione di 35 scatti, a colori e in bianco e nero, che documentano il lavoro del giovane fotografo freelance valdostano, dedicato alla complessa realtà di Beirut e focalizzato sul contesto sociale dei rifugiati siriani in Libano, con particolare attenzione alla situazione dei bambini, i più indifesi nelle zone di conflitto. Come sottolinea la curatrice nel catalogo, in questo progetto d'esordio, Chincheré sembra aver assimilato con naturalezza alcuni nodi cruciali della cultura visiva del Novecento, facendo riferimento ai grandi maestri della fotografia, di cui ha assimilato i riferimenti iconici rielaborandoli in maniera personale. L'autore esordiente ha saputo guardare con umiltà, ma anche con un forte impulso ad apprendere e comprendere, alla lezione di autori quali Gabriele Basilico, Robert Frank e del libanese Fouad Elkoury, prima di avvicinarsi alla stratificata realtà dell'area medio-orientale. Il reportage, che costituisce la sua tesi di laurea del corso di Nuove tecnologie per l'arte all'Accademia Albertina di Torino, denota una notevole maturità, considerati i soli ventitré anni di età dell'autore, facendo presagire interessanti sviluppi futuri.
Le fotografie realizzate da Jean-Claude Chincheré - afferma l'Assessore Emily Rini - consentono al pubblico di aprire una finestra sul mondo, documentando una città martoriata, Beirut, di cui il fotografo sa cogliere la complessità e l'umanità. Ma è soprattutto ai volti dei bimbi dei campi profughi che egli guarda, cogliendo nelle loro espressioni non tanto la sofferenza, quanto la speranza, la ricchezza interiore e il desiderio di futuro delle nuove generazioni che si affacciano alla vita.
Jean-Claude Chincheré è nato ad Aosta nel 1993. Diplomato al Liceo Artistico di Aosta, si laurea a pieni voti all'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, con una tesi/reportage sui rifugiati siriani in Libano. Fotografo freelance e documentarista, dal 2013 è stato selezionato per masterclass e workshop tra i quali: masterclass all'agenzia fotografica Magnum Photos di Parigi con il fotografo Jérôme Sessini; masterclass allo IED, Istituto Europeo di Design, di Milano con Luca Bigazzi, direttore della fotografia di Paolo Sorrentino; workshop presso la scuola Holden di Torino, terminata con una video performance presentata ad Artissima. Il suo primo lavoro di videoarte, Res Publica, è stato selezionato dall'Accademia Albertina di Torino per partecipare al X Premio Nazionale delle Arti di Bari nel 2013. Ha ottenuto la menzione d'onore al Moscow International Foto Awards del 2015, proprio per il reportage sui rifugiati siriani in Libano.
La mostra Jean-Claude Chincheré. Beirut e i rifugiati siriani in Libano è corredata da un catalogo bilingue italiano-francese, contenente testi di Daria Jorioz, Enrico Stefanelli, Salvo Bitonti, edito dalla Tipografia Duc, in vendita al prezzo di 15 euro.
L'esposizione, con ingresso gratuito, resterà aperta sino al 2 ottobre 2016, con orario 10-13 e 14-18, da martedì a domenica, chiuso il luPer informazioni:
Regione autonoma Valle d'Aosta, Assessorato Istruzione e Cultura
Struttura Attività espositive
Internet: www.regione.vda.it
Sede espositiva Hôtel des États tel.: 0165.300552
Fonte: Assessorato dell'Istruzione e Cultura – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta

Guerra santa islamica, il terrorismo è solo una tecnica occidentale

Uccidere donne e bambini, facendosi esplodere è  un sistema per nulla islamico, ma nato in Giappone, in ambito buddista, con i kamikaze della seconda guerra mondiale, che tradotto significa "vento divino", dove chi morira per la patria otreneva una vita migliore nell'incarnazione.
In Occidente il terrorismo si formò tra  igruppi radicali,  anarchici, o nazionalisti e provocò guerra e morte per tutto il Novecento.
Oggi però  gli islamici se ne sono appropriato  del metodo, uscendo dai dettami della loro religione, che vieta il suicidio,  per esempio e di colpire innocenti.
Oggi sono come gli occidentali del passato e non lo sanno, come non sanno che il terrorismo  ha portato la sconfitta, sempre, di chi lo propagandava e favoriva.