Massimo Ciancimino ricorda il padre Vito: "Mio padre diede indicazioni per la cattura di Riina e convinse Provenzano. Non fu facile, lui non amava il tradimento".
Così sempre secondo il testimone scomodo, Riina fu tradito da Provenzano: "La mancata perquisizione del covo di Riina fu concordata tra mio padre e i carabinieri. Era uno dei punti dell'accordo".
Il rispetto è sempre dovuto a certi pezzi da novanta: "Per l'arresto di Riina i Carabinieri ebbero un atteggiamento di rispetto per famiglia".
Il tesoro accumulato deve essere salvato a tutti i costi, anche trattando con lo Stato: "Mio padre riteneva indispensabile il coinvolgimento di Violante nella trattativa, perché poteva garantirgli la salvezza del patrimonio”.
Pure i sequestri del patrimonio mafioso seguono la legge non scritta, forse in vigore ancora oggi: solamente i boss in disgrazia possono perdere le loro ricchezze accumulate disonestamente.
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