Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti entra nella questione: “Mi sembrano soltanto dei rilievi formali, non è ipotizzabile, nel modo più assoluto, che in Lombardia possa essere colpita in qualche modo la lista di Roberto Formigoni…… sono due casi completamente diversi e nel Lazio sicuramente c'è stato qualche errore, un problema dovuto a un contrasto con i radicali, ma che speriamo si possa risolvere. In Lombardia mi sembra più una questione tecnica".
Il fatto che due liste così importanti siano escluse per una faccenda di cavilli legali spaventa: è la prova che la democrazia italiana sta soffocando sotto la burocrazia.
Sono convinto che le due liste rientreranno, magari grazie a un decreto governativo urgente, ma il problema resta: i giudici ultimamente sono particolarmente nervosi e questo preoccupa.
Questa riforma della giustizia, che presenta diversi punti oscuri, sta mettendo a dura prova il Paese.
L’Italia deve assolutamente risolvere le sue contraddizioni: non si possono più attendere 20 anni per avere una sentenza definitiva sia nel penale, sia nel civile.
Ora lo scontro tra i poteri si fa duro ed è improponibile che delle liste altamente rappresentative, date per vincenti, non possano essere presentate per semplici errori formali.
Sarebbe un guaio per la democrazia: non possono essere i giudici che stabiliscono chi si presenta alle elezioni.
Questo fatto porterebbe a una reazione forte contro la magistratura da parte della politica, che ne limiterebbe l’autonomia.
Sarebbe un boomerang, che alla fine ci toglierebbe del principale organo di controllo sulla legalità, lasciando spazio veramente a una democrazia delle banane.
E’ un peccato che i radicali non ne comprendano il pericolo, con la loro retorica filo democratica, contro quello che definiscono l’illegalità: esistono dei diritti che superano il singolo cavillo legale, perché appartengono ai cittadini.
Chi vuole votare quelle liste ha diritto di farlo, nonostante il fattorino sia arrivato in ritardo, pure se le firme non sono state raccolte in modo corretto, pure se ci sono altri errori: ciò che conta è il diritto del cittadino a votare e questo deve prevalere su tutto.
Ne va della nostra libertà, guai a impedire in qualsiasi modo questo diritto fondamentale, guai a cantare vittoria per una questione simile: tutti dovrebbero lottare per superare tali limiti, magari poi votando contro il partito che era stato escluso e poi era stato riammesso.
I trucchi per impedire le rielezioni di partiti e gruppi politici sono tipici dei Paesi con esperienze golpiste: il rischio è grave, non tanto per un eventuale golpe in Italia quanto per la fama di Stato che non riconosce i diritti dei cittadini.
Perché i partiti e le forze politiche non si riuniscono per superare certi impedimenti?
Nella mente dei cittadini la confusione è grande e c’è il sospetto che forze sotterranee si stiano muovendo per ostacolare, contrastare con furbizie altri gruppi di potere che usano gli identici sistemi: il gioco si sta facendo pericoloso e bisogna veramente che tutti capiscano in quale epoca ci troviamo.
Il pericolo non sta nei comunisti vecchi e nuovi, in Berlusconi e nelle sue televisioni, sta nel bisogno di certezze e di sicurezza della gente: sì, questa necessità legittima, se non troverà uno sbocco nelle istituzioni la scoverà in altre realtà.
Quali?
Per una parte dell’opinione pubblica mondiale la nostra non è più una vera democrazia, ma semplicemente una repubblica delle banane: dopo la condanna di Google mezzo mondo ha ricevuto questa notizia come qualcosa di brutto, di pericoloso.
Siamo sempre il Paese che ha creato il fascismo, siamo la nazione che ha avuto per decenni il più grande partito comunista dell’Occidente, siamo sempre il popolo che ha generato la mafia.
Ora impediamo, le motivazioni non interessano all’opinione pubblica mondiale, a delle liste di maggioranza di presentarsi alle elezioni: cerchiamo al più presto un ordine giuridico prima che qualcuno lo imponga con furbizia, per un potere non più democratico.
Arduino Rossi
POLITICA, CULTURA, CRONACA, ARTE, RELIGIONE, SCIENZA, PENSIERO LIBERO. Quasi Giornale online. scritto a più mani da una redazione coraggiosa, da dei volontari. Responsabile Arduino Rossi-
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