22 ott 2010

Ci sarà pure l'Italia, che vorrà ritoccare il limite delle pensioni, portandolo in alto: oggi la vecchia è a 65 anni, mentre esiste ancora la possibilità di andarsene dopo 40 anni di contributi e un periodo di attesa di 6, 9 mesi, sino a 12 mesi, dopo la maturazione del diritto alla pensione.

Con questo trucco si è di fatto spostato la vecchia, la pensione sociale pure, a 66 anni, per chi non ha neppure i 35 anni di contributi minimi per andare in pensione prima della vecchiaia.

Tempi duri quindi per chi vede avvicinarsi questa data fatidica e nel frattempo la vede allontanare: pare che sia tutta colpa della lunga vita che ci attende.

Ormai la media di vita degli uomini è di 84 anni per le donne e 79 anni (quasi) per gli uomini: sono dati che tendono a crescere sempre, per fortuna e si parla già di medie di vita 90 e anche 100 anni per i ragazzi, per i ragazzini di oggi, fra 60, 70 anni.

Tutto bene?

No, perché vivere tanto non significa vivere bene, in salute e con un reddito adeguato: così si vuole innalzare l'età pensionabile, che potrebbe raggiungere anche i 70 anni, per il futuro, calcolando il rapporto che c'è tra fine dell'età lavorativa e quella della dipartita.....finale.

Si vuol pagare mediamente le pensioni per vent'anni e nulla più, ma forse si dovrebbero rivedere certe pensioni...strane: parlo di alcune forme di reversibilità che si devono pagare alle ….badanti.

Capita che qualche signora si sposi il vecchio italiano, che certamente non è più in grado di intendere e di volere, quasi sempre: la signora si prende la cittadinanza italiana e la pensione di reversibilità.

E' giusto?

Penso di no, anzi anche per queste furbizie che parte del sistema pensionistico fa acqua: troppi falsi invalidi sussistono e resistono ancora, grazie ai soliti politici amici.

Troppi privilegi rimangono, protetti appunto dai sindacati e troppa rigidità esiste tra l'uscita dal mondo del lavoro e il pensionamento: il sistema che permette di avere un part time misto con pensione, che rallenterebbe l'uscita dal mondo del lavoro, oltre a ritorni provvisori o a consulenze non massacrate dalle tasse, aiuterebbero tutti, lavoratori e imprese.

Se la gente invecchia e diventa longeva è una bella cosa, se purtroppo mancano i giovani, bisogna fare politiche per aiutare chi vuole avere figli, se il lavoro diventa sempre più specializzato e meno manuale bisogna scolarizzare i giovani, preparandoli al mondo del lavoro.

Abbiamo bisogno di ingegneri e non di manovali, poi certi lavori pesanti non si possono svolgere sino a tarda età.

Ai problemi si trovano sempre le soluzioni, basta avere la volontà politica, che purtroppo in Italia spesso non c'è e a quanto pare è così non solo in Italia.