19 ott 2010

COMO: DOGANA E GUARDIA DI FINANZA SCOPRONO FRODE FISCALE PER 600 MILIONI DI EURO


I funzionari dell'Ufficio delle dogane e i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della
Guardia di Finanza, coordinati dal Dott. Giuseppe Rose, Sostituto Procuratore della Procura
della Repubblica presso il Tribunale di Como, hanno concluso una vasta operazione di contrasto
all'evasione dell'IVA, con la scoperta di una frode fiscale da 600 milioni di euro.
Le indagini, scaturite anche da una verifica effettuata dal Servizio antifrode dell'Ufficio
delle dogane di Como, sono durate due anni e si sono sviluppate con una serie di controlli
simultanei in ambito IVA su operatori economici ubicati in diversi Stati membri, con fitte
relazioni commerciali tra loro.
Tali indagini si sono estese dalla provincia di Como a tutta la Lombardia, al Piemonte,
alla Toscana, al Lazio e alla Campania, interessando numerose società operanti nel settore dei
prodotti elettronici.
Il meccanismo utilizzato è quello della frode carosello - acquisto e rivendita di una stessa
merce più volte per sottrarre l'imposta dovuta all'erario - messo in atto attraverso l'emissione di
fatture false attestanti operazioni di vendita inesistenti.
Gli scambi fittizi coinvolgevano non solo partners comunitari, ma anche soggetti
extracomunitari, in particolare residenti in Svizzera e in paesi del Sud-Est Asiatico, con
conseguente indebita creazione di credito IVA ("plafond ").
A seguito delle indagini, nei giorni scorsi la Guardia di Finanza, col concorso di
funzionari doganali, a conclusione dell'operazione denominata "Broken Chain", ha dato
esecuzione a dodici ordinanze di custodia cautelare, con contestuale sequestro di numerosi
immobili, conti correnti e veicoli per un valore complessivo che supera i 100 milioni di euro.