24 ott 2010

è un messaggio ben chiaro lanciato ai nostri politici.

Marchionne attacca la politica italiana e lancia un messaggio sin troppo chiaro ai sindacati e al governo: vuole fare ciò che vuole in fabbrica e vuole aiuti indiretti alle sue fabbriche.

I lavoratori Fiat italiani sono dei lavativi rispetto a quelli esteri?

Certamente no, ma spesso gli operai italiani sono “indisciplinati”, spesso sindacalizzati e anche con la voglia di conquistarsi il proprio salario con la lotta sindacale: così la Fiat ha deciso di non investire in Patria, preferisce altre realtà più....morbide.

Però il quadro è più complesso e la polemica è politica: è un messaggio ben chiaro lanciato ai nostri politici.

Gli uomini della grande industria nazionale vogliono non finanziamenti, magari a fondo perduto, ma desiderano qualcosa di più: vantaggi e leggi favorevoli alle utilitarie, come quelle degli Usa, una nuova rottamazione per le piccole cilindrate, magari, con caratteristiche tipiche delle loro auto.

Sì, desiderano riconquistare il mercato italiano che è sempre più lontano dalla Fiat, snobbata da troppi automobilisti, affascinati da auto estere, magari non migliori, ma certamente con il rapporto qualità e prezzo, in apparenza, ma solo in apparenza,preferibile.

Quindi la stampa vicino alla grande fabbrica automobilistica ha dato risalto a queste affermazioni di Marchionne, mentre da poco tempo Luca Coldero di Montezemolo aveva fatto una denuncia da …....sindacalista: ridurre le tasse per i lavoratori e aumentare l'imposta sugli investimenti finanziari.

Era chiaramente una provocazione, significava che avrebbe fatto pagare di più agli investitori Fiat, detentori di azioni, inoltre sapeva bene e sa bene, che il denaro è mobile: va dove conviene di più, tassarlo troppo non è mai una politica economica intelligente.

I capitali fanno presto ad andarsene all'estero, sia con controlli ai confini o senza controlli.

Quindi ciò che ascoltiamo dagli uomini della Fiat sono messaggi chiari, lanciati a persone specifiche?

Probabilmente sì.

Non si devono offendere gli operai che faticano per paghe non da ricchi, anzi un po' misere, specialmente se fanno i turni, compresi quelli notturni.

Questo chiacchiericcio non è rivolto a loro, direttamente, ma loro sono gli ostaggi di un tipo di politica industriale che tende a pretendere o a …..svignarsela, all'estero ovviamente.