19 ott 2010

Eppure, pur non credendo ai complotti internazionali, ma piuttosto ai grandi pasticci, alle confusioni e agli errori eclatanti dei servizi segreti, sono convinto che i nomi in voga per il terrorismo internazionale sia ormai simboli.

Chi sarà? Io dico che bisogna cercare nel mondo degli interessi che ruotano attorno al terrorismo: si scoprirà così che "fino a quando c'è guerra c'è speranza" e gli affari sporchi dei traffici di armi, della droga, ma pure del controllo del territorio per i commerci normali, come petrolio ed altro, hanno diversi interessi. Infatti gli Stati Uniti attaccarono l'Iraq dopo l'attentato alle torri gemelle, pur sapendo che in Iraq, a quei tempi, non c'erano i terroristi di Al Qaida: questo è un mistero tutto americano, che nessuno ha saputo spiegare ancora oggi. Di misteri ce ne sono tanti, qualcuno è finito tra le leggende metropolitane e sono solo una scemenza, ma altre hanno qualcosa di vero. Non voglio dire, affermare, che i servizi segreti Usa hanno fatto tutto da soli: nessuno, sano di mente, si fa del male per poi punire un nemico lontano, come i Talebani o Saddam Hussein. Eppure, pur non credendo ai complotti internazionali, ma piuttosto ai grandi pasticci, alle confusioni e agli errori eclatanti dei servizi segreti, sono convinto che i nomi in voga per il terrorismo internazionale sia ormai simboli. Qualsiasi sia il nascondiglio, in comode case con l'acqua calda e il riscaldamento o in gelide grotte, i signori in questione sono tenuti sotto controllo e manipolati da qualcuno.