8 ott 2010

La Cina quindi è un grande lager, un luogo …......ideale per produrre merce senza dover scontrarsi con maestranze sindacalizzate e con i loro diritti umani

Uno dei vantaggi, anzi il primo dei privilegi che ha la Cina, sta nella moneta svalutata artificialmente, nel cambio di fatto ancora tenuto sotto controllo dallo Stato per drogare l'economia reale.

Tutto il mondo accetta questa situazione perché i guadagni, almeno per chi controlla i commerci internazionali, sono tanti.

La Cina quindi è un grande lager, un luogo …......ideale per produrre merce senza dover scontrarsi con maestranze sindacalizzate e con i loro diritti umani: la condizione del lavoro in Cina è disumana e tutti lo sanno, tutti sanno che i morti per incidenti sul lavoro sono decine di migliaia, i deceduti e i malati gravi per malattie da lavoro sono centinaia di migliaia, se non milioni.

Questa è la grande Cina, l'esempio per i nostri imprenditori, il modello vincente del nuovo secolo, ma è pure una grande bufala: esiste e resiste perché il suo sviluppo incessante permette di dare qualche briciola di benessere alle maestranze.

Questo mostro economico avanza perché i capitali di tutto il mondo trovano vantaggi e profitti immensi in pochi anni.

Solo la democrazia libererebbe loro e noi da questo inferno, ma la diplomazia occidentale non ha interesse a “sdoganare” la libertà in Cina, anzi la teme più dei burocrati corrotti di uno degli ultimi patetici, terribili, mostruosi partiti comunisti del mondo.

Non è vero che il modello cinese è vincente, anzi è destinato, prima o poi, a una terribile crisi di passaggio: nella storia del gigante asiatico di crisi simili, per passaggio di.....dinastia, ce ne sono state tante.

Pare che la pazienza cinese abbia un limite: quando questo limite viene superato la rivolta è terribile, inarrestabile.

Nessuna repressione può fermare la rabbia del popolo che non vuole più i suoi aguzzini.

Non rimane che attendere la brutta fine del “partito comunista capitalista cinese”, che arriverà prima o poi, ma speriamo che questo cambio di sistema politico sia il meno cruento possibile, senza troppi morti per guerra civile e per vendette.