Tutto è uguale e un solo dio "esiste e vince", ma non è quello trino, si chiama quattrino: così si intuisce dai discorsi di troppi giovani e meno giovani.
In pratica abbiamo un mondo di bambocci che credono solo in se stessi?
Una massa di ragazzotti, dalle periferie sino al centro, ben educati per fare concorsi pubblici o destinati all'emarginazione, non hanno altro ideale e valore che l'amor proprio: non sanno amare che se stessi, neppure le loro ragazze o i loro ragazzi contano qualcosa di più dei loro abiti, delle loro scarpe alla moda.
Io non sto accusando anzi sto denunciando un'educazione, che dalla scuola, ai giornali, ma in articolare dalle televisioni, ha generato una generazione vuota: non sono tutti così per fortuna e forse sono una minoranza, quella che si nota di più.
Comunque questo inizio di 3° Millennio sarà caratterizzato dal deserto dei sentimenti, dei valori: si può dire che dicono no all'amore, al Cielo, ma si al denaro, senza fatica.
Ripeto, è questa l'immagine che viene proposta oggi e pare quella vincente tra i giovani, così la vita umana non conta e basta poco per far scatenare la furia omicida.
Io non do mai la colpa agli educatori, perché le responsabilità sono sempre individuali, ma questi giovani che picchiano in periferia, questi ragazzi che schiacciano gli avversari nel mondo del lavoro e se ne infischiano di tutti gli altri, li abbiamo generati noi, o meglio coloro che hanno reso tutto uguale e relativo.
Personalmente l'unica relatività che mi interessa è quella di Albert Einstein, le altre le lascio ai vecchi, con l'anima da cinici 90enni.