26 ott 2010

Una piccola borghesia,bene educata con tante moine e certezze alle moda da rispettare, si proclama di sinistra: è una razza conservatrice, oso dire fascista, provinciale, imitatrice e per nulla con un suo senso critico.

La politica nazionale ora sta prendendo diverse sfumature: abbiamo diversi fronti, quello filo magistratura, che raggruppa tutte le opposizioni, dalla apparentemente radicale di Beppe Grillo a quella più moderata e in apparenza di sinistra.

E’ da chiedersi cosa significa: ormai il senso di appartenere alla sinistra significa solo essere alla moda, con le nuove teorie, di origine estera, dei Paesi più …..progrediti, che in pratica significano solo una cosa, i Paesi più ricchi.

Invece essere di sinistra,secondo una cultura popolare corretta, doveva significare essere dei combattenti per la giustizia, specialmente quella sociale: oggi invece la confusione sotto il cielo è grande e spesso se non sempre la giustizia sociale è terminata nel mondo dei sogni.

Una piccola borghesia,bene educata con tante moine e certezze alle moda da rispettare, si proclama di sinistra: è una razza conservatrice, oso dire fascista, provinciale, imitatrice e per nulla con un suo senso critico.

Si scontra contro un mondo di faciloni e sempliciotti di destra, che crede nel lavoro, nella ricchezza accumulata con la fatica propria, ma anche degli altri, degli extracomunitari: questi spesso sono filo fascisti doc.

Loro hanno la bottega, l’impresina, quasi sempre artigianale, un patrimonio in immobili e qualche soldo in banche straniere.

Si sono fatti con le loro mani, ma anche talvolta sfruttando pesantemente le persone e l’ambiente: sono insensibili totalmente ai discorsi ecologici, con non rientrano nei loro interessi personali.

Non vanno mai al di là dei loro vantaggi economici personali: i soldi guadagnati solo loro e della loro famiglia, così evitano di pare le tasse e in genere riescono nel loro intento.