“La nostra agricoltura avrà un futuro perché è unica, variegata, eccellente, di qualità e i consumatori saranno sicuramente dalla nostra parte. Non vogliamo, non ci dobbiamo uniformare a produzioni e gusti standardizzati, dove magari c’è anche qualcuno che rischia sul piano della salute”. Lo ha ribadito il presidente del Veneto Luca Zaia inaugurando stamani a Villa Franchetti di Santa Maria di Sala l’edizione 2010 di Caseus Veneti, il concorso regionale dei formaggi della regione. Il Veneto ne produce oltre una settantina di tipologie diverse, dei quali otto a Denominazione d’Origine Protetta e gli altri per la maggior parte specialità tipiche. I formaggi rappresentano il 18 per cento dei prodotti tipici italiani e il Veneto ne produce circa 575 mila quintali. Al concorso caseario erano quest’anno in gara 333 formaggi di una settantina di produttori, tra casari in proprio e caseifici, suddivisi in 35 categorie.
Alla cerimonia inaugurale della rassegna, che rimarrà aperta al pubblico fino a domani, domenica 3 ottobre con ingresso gratuito, erano presenti tra gli altri anche l’assessore regionale al turismo Marino Finozzi, Eleonora Daniele presentatrice di Uno Mattina RAI e madrina della manifestazione, l’assessore all’agricoltura della Provincia di Venezia Massimiliano Malaspina, il Sindaco di Santa Maria di Sala Paolo Bertoldo e Terenzio Borga, presidente di A.Pro.La.V., l’associazione dei produttori di latte del Veneto che organizza l’iniziativa. Eleonora Daniele è anche presidente di Life Inside Onlus, l’associazione che assieme alla Città della Speranza è destinataria degli introiti del settore della mostra dedicato a “Forme di solidarietà”, vendita di formaggi il cui introito sarà interamente devoluto in beneficienza: “non trinceratevi dietro la scusa che non mangiate formaggio – ha detto Zaia – perché potete versare un contributo anche senza acquistare nulla”.
“Il Veneto è una regione che, grazie agli agricoltori – ha sottolineato ancora Zaia – fa 62 milioni di presenze turistiche per un fatturato di 12 miliardi di euro. Quando si compra un formaggio veneto si compra il nostro territorio, si degusta un sapore unico e mai standardizzato, si è garantiti della sicurezza alimentare. L’investimento che la Regione sta facendo sull’agricoltura è importante, vogliamo sostenere il consumo di prossimità e stagionale, ma ci serve un consumatore informato che sappia dove ha origine e come viene fatto ciò che acquista. La battaglia contro agricolture dove il lavoro costa da 1 a 5 euro al giorno non la possiamo fare rincorrendo la chimera degli ogm, dobbiamo investire sulla nostra specificità, diversità, sulla storia dei nostri territorio. Chiediamo con forza l’etichettatura obbligatoria di tutti i prodotti agricoli e che in questo Paese e in questa Europa, che comunque latita, ci sia l’etichettatura del latte. Quando ero ministro – ha concluso il presidente del Veneto – abbiamo approvato una legge che ha permesso al nostro Governo di non versare più 200 milioni di euro l’anno in multe per le quote latte. Spiace ora vedere guerre tra poveri. Le guerre, ovviamente pacifiche, dobbiamo farle con qualcun altro, facendo squadra”