Questa generazione è stata tradita dai politici, dai sindacalisti professionisti e dagli....esperti televisivi che li disprezzano pure.
Intanto questi giovani di oggi sono poco solidali tra loro: sono stati cresciuti con valori individualistici, dove il migliore vince, anzi il più furbo vince.
Eppure non ho mai conosciuto nella mia vita un solo imbecille che non si considerasse scaltro: forse qualche dubbio per la propria furbizia renderebbe molte persone, in particolare molti giovani, più attente alle ingiustizie sociali ed umane, per loro e per chi è vicino a loro.
Abbiamo avuto negli anni Sessanta e Settanta il massimo livello di fiducia nelle ideologie, poi dagli anni Ottanta in poi tutti sono diventati favorevoli alla filosofia spicciola che recita: ognuno per se stesso e Dio per tutti.
Non è solo colpa della crisi se i giovani laureati non trovano lavoro e le lauree non attirano più come un tempo: pare che sia faticoso trovare lavoro anche per i settori tecnici e scientifici, come ingegneria.
Così ci si adatta e si rassegna, ma sbocchi ci sono : lo studio, quello vero non i titoli comprati, dà la formazione mentale, o dovrebbe dare sufficiente bagaglio culturale per far crescere nel mondo del lavoro sia come dipendente che come indipendente.
Pare invece che in troppi si rassegnino a condizioni di vita peggiori di quelle dei genitori.