Guerra in Libia |
Gli eserciti europei sono poco adatti a resistere alla guerriglia: è un tipo di guerra che la vince chi non rispetta i diritti umani, chi usa la repressione in modo indiscriminato su tutti i potenziali nemici, i sospetti, colpendo impunemente i civili, deportando le popolazioni avversarie.
Il nostro intervento diretto sarebbe un guaio immane e i libici, dopo decenni di propaganda anti-italiana, si mostrerebbero ostili.
La guerra in Libia intanto sta prendendo caratteristiche quasi prevedibili: è un conflitto tra fazioni arabe.
Per noi tutto questo è incomprensibile, l'unico filo logico che possiamo trovare sta nella decadenza ovvia dell'autoritarismo.
Chi impone la propria volontà come unica e indiscutibile troverà altri che faranno la stessa cosa, accusandolo di essere pure lui un nemico nell'errore.
L'assolutismo spesso si frantuma negli assolutismi, che si combattono: se poi si aggiungono interessi economici e vecchi attriti storici si rischia di avere conflitti bellici dove tutti sono nemici di tutti.
Se intervenissero gli Stati arabi vedremmo un frantumarsi del fronte.