Gli Stati arabi non vogliono interventi di stranieri, o meglio di infedeli, dell’ANATO, vorrebbero intervenire solo loro, ma pure le loro divisioni sono grandi: quella della Libia è la tipica guerra interna al mondo arabo e non è una rivoluzione proletaria. Con la democrazia intanto non ha molto a che vedere, notando la presenza di troppi integralisti, fondamentalisti e simili.
Ancora una volta ciò che interessa non è la popolazione civile, i lavoratori stranieri, che ricevono aiuti perché i giornalisti si sono interessati a loro: la guerra riguarda i pozzi petroliferi.
Ciò che conta della Libia è l'oro nero e questo interesse internazionale è diventato....”umanitario”: se fosse una guerra civile in uno Stato senza materie prime, miserabile, senza vie di transito, marittime o terrestri, il dittatore avrebbe avuto la mano libera per stroncare i rivoltosi, ma qui ci si mobilita.
Però il vespaio libico sta diventando pericoloso e potrebbe finire male, ancora una volta, per le forze occidentali: abbiamo già i morti per l'Afghanistan.