3 mar 2011

WWF : 5 AZIONI URGENTI PER DIFENDERCI DALLE ALLUVIONI DISSESTO NASCE DA

WWF : 5 AZIONI URGENTI PER DIFENDERCI DALLE ALLUVIONI DISSESTO NASCE DA
'MALAGESTIONE

Sono ancora drammaticamente attuali le 5 azioni urgenti per difenderci dalle
alluvioni, lanciate dal WWF Italia lo scorso novembre durante una ennesima
crisi ambientale come quella in corso. Azioni a cui si aggiungono due esempi
di buone pratiche in corso proprio nelle Marche, per diminuire il rischio
idraulico tramite la rinaturazione dei fiumi.


Le intense piogge di questi giorni non bastano a giustificare il continuo
stato di calamità naturale in cui si trova il nostro territorio.
La causa principale del diffuso dissesto idrogeologico è, infatti,  ancora
la quotidiana "malagestione" dei fiumi e dei versanti.
Il problema va affrontato alla radice ridando forza alla pianificazione e
prevenzione sul territorio, superando la logica "emergenziale" dei
finanziamenti a "pioggia" che si sono rivelati solo controproducenti.

Per questo il  WWF ritiene prioritario:
1) Istituire le Autorità di distretto, come previsto dalle direttive europee
(dir 2000/60/CE "Acque", 2007/60/CE "Rischio alluvionale"), conferendo
loroun ruolo vincolante per il coordinamento delle misure e degli interventi
di difesa del suolo e di qualità delle acque a livello di bacino
idrografico, in un'ottica di reale "federalismo territoriale";
2) Rivedere il "Piano strategico idrologico" previsto dal Ministero
Dell'Ambiente e della Tutela del mare e del territorio integrandolo con
azioni diffuse di rinaturazione sul territorio –come sta avvenendo nei più
grandi bacini europei come la Loira, il Reno, il Danubio, la Drava… - basata
sul recupero della capacità di ritenzione delle acque in montagna
(rimboschimenti, governo delle foreste
sostenibile) e sul recupero delle aree di esondazione naturale in pianura
(ampliamento delle aree golenali, ripristino e ricostruzione zone umide….)
3) Ripristinare i finanziamenti ordinari per la difesa del suolo
drasticamente tagliati anche nell'ultima finanziaria;
4) Garantire l'interdisciplinarietà nella progettazione delle misure e degli
interventi di difesa del suolo: la solo ingegneria idraulica, infatti, è
totalmente insufficiente ed è necessario progettare anche con competenze di
idrogeologia, ecologia, scienze forestali, pianificazione….
5) Avviare una efficace politica di riduzione del "consumo del suolo", ormai
non più sopportabile e che, nel caso delle alluvioni e frane, sta
decisamente contribuendo all'aumento del rischio sul nostro territorio.

 

Il WWF è impegnato a proporre concretamente progetti differenti che seguono
l'approccio di Paesi europei  sui grandi fiumi, basato su
interdisciplinarietà, partecipazione, recupero della funzionalità ecologica
del territorio e rinaturazione.

Nelle Marche, così pesantemente colpite in questi giorni dal maltempo, sul
fiume Esino all'interno della Riserva Naturale oasi WWF Ripa Bianca una
delle più importanti zone umide delle regione, il WWF ha avviato un progetto
per prevedere l'esondazione controllata  di terreni agricoli limitrofi
all'alveo fluviale restituendo spazio vitale che consente di ridurre  il
rischio idrogeologico per le zone più a valle.
Sul fiume Ete, dove si sono verificati i fatti più gravi di questi giorni,
il WWF ha recentemente presentato un Progetto di mitigazione del rischio
idraulico per  restituire alla dinamica fluviale la piana inondabile per
aumentare la sicurezza idraulica, favorire la ricarica delle falde idriche;
proporre  l'eventuale impianto di nuove colture agricole che possano
resistere alle temporanee sommersioni, ripristinare habitat naturali .

Questo a dimostrazione che intervenire in modo diverso si può e si deve. E'
ora di farlo.