E’ chiaro che non credo nelle fiabe del mondo giusto: so bene che certi poteri locali e nazionali, in tutto il mondo, prevaricano la giustizia.
Questi gruppi eversivi si giustificano appunto per lo strapotere, per l’ingiustizia palese, evidente di un mondo piegato dalle prepotenze.
Eppure solo chiedendo o pretendendo spazi dentro la legge, la legalità e mai fuori che si conquistano diritti veri: fuori lo scontro tra potenti e sottomessi è sbilanciato a favore dei signorotti, poi quelli locali sono spesso spietati.
Questo errore, che è tipico della gioventù, è spesso legato all’adolescenza, ovvero a quella età che porta a non credere che ci siano regole, né per la propria salute, né stradali, o altro: si pensa che l’unica legge possibile e da rispettare sia quella di “vietato vietare”.
Invece è la vita che ben presto insegna, per chi non vuole schiantarsi o morire per alcool e droga, che ci sono dei limiti.
Purtroppo questi limiti sono quelli sociali e di classe: le caste e i pregiudizi trionfano da sempre, forse oggi meno di ieri.
