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Danilo Restivo parla e ammette, ma non l'omicidio: "Ho conosciuto Elisa Claps nel luglio del 1993 attraverso il fratello Luciano Claps. Ero attratto da lei".
La sarta inglese Heather Barnett fu uccisa il 12 novembre del 2002, era la sua vicina di casa e le condizioni dei due omicidi sono molto simili.
Il Dna di Restivo è pure stato trovato sugli abiti di Elisa Claps: la si può considerare la firma dell'omicidio o quanto meno la prova del suo avvicinamento poco prima del crimine alla vittima.
Restivo potrebbe confessare i due omicidi, la sua condizione accusatoria è pessima, oso dire disperata, magari giocando sulla parziale infermità di mente: è invece incredibile notare ciò che accompagnò il caso Elisa Claps.
La vergogna sta tutta in strani errori, in rifiuti misteriosi per permettere le ricerche nella chiesa della Santissima Trinità di Potenza.
I poteri locali, religiosi e civili, non fecero quanto meno il loro dovere, ma qualcuno parla di depistaggi voluti: su questi fatti non possono bastare le solite giustificazioni improponibili, che non convincerebbero un handicappato mentale.
La chiarezza su tutta la vicenda di Elisa Claps deve essere totale o si rischia di avere l'assassino libero, che ucciderà ancora fra 10 o 20 anni, che si dichiarerà ancora innocente e i soliti magistrati che diranno di aver rispettato la legge.
Di quale legge si parla non si sa bene.