In molti si chiedono perché non si riesce con certezza ad individuare un assassino comune, che lascia tracce, impronte ed altro ancora.
Parlo dei tre casi nazionali, quelli di Melania Rea, Sarah Scazzi e Yara Gambirasio: ci sono impronte, tabulati, tracce di Dna, qualche testimone e tanti, troppi dubbi.
Questi assassini sono sfuggenti, misteriosi e non si capisce perché dei vecchi marescialli, gli sbirri di un tempo, arrivavano al colpevole con interrogatori fiume, che duravano ore, che portavano ad ammissioni dei criminali, o quanto meno a contraddizioni gravi, invece oggi è tutto complicato.
Spesso riuscivano senza Dna, senza esperti scientifici, senza tabulati telefonici ad individuare gli assassini.
Forse i loro metodi non erano stati ortodossi, forse al solo pensiero fanno drizzare i capelli ai difensori intransigenti dei diritti dei criminali, ma erano efficienti e levavano dalle strade maniaci, orchi e mostri vari, “assetati” del sangue di ragazze e di ragazzine.
