2 giu 2011

WWF: AREE MARINE A RISCHIO, OCCORRONO PIU’ FONDI


24 MAGGIO – GIORNATA EUROPEA PARCHI
WWF: AREE MARINE A RISCHIO, OCCORRONO PIU’ FONDI

In occasione della Giornata europea dei Parchi che si celebra oggi, il WWF
Italia ricorda la funzione delle 871 aree protette italiane e soprattutto i
gravi rischi che incombono su di esse: dallo smembramento del Parco
Nazionale dello Stelvio, ai tagli scriteriati fatti ai trasferimenti delle
Regioni, dalle trivellazioni per l’estrazione degli idrocarburi, alle
infrastrutture inutili  previste nei parchi.
La lista delle criticità è molto lunga, ma oggi il WWF vuole lanciare un
grido di allarme per le aree marine protette, importantissimo presidio
dell’ecosistema marino oggi ridotto allo stremo delle forze a causa di un
tagli ai trasferimenti statali che non consente nemmeno la sopravvivenza
dell’Ente.
Le 27 aree marine italiane ricevono ad oggi dallo Stato poco più di 5
milioni di euro. Ce ne vorrebbero almeno il doppio, visto che per
sopravvivere avrebbero bisogno di almeno 400.000 euro ciascuna che
moltiplicati per 27 superano i 10 milioni di euro.

“Se le aree marine non saranno di nuovo rimesse nella possibilità di
operare, - dichiara Dante Caserta consigliere del WWF Italia delegato alle
aree protette - si perderanno le competenze e le conoscenze che hanno
permesso in questi anni di gestire in modo eccellente molte aree marine.
Sono enti che hanno permesso anche la gestione sostenibile di quelle
attività generalmente impattanti come la pesca”.

Il sistema delle aree protette del nostro Paese ha raggiunto importantissimi
risultati grazie alla legge quadro sulle aree protette, la L. 394/91 che ha
permesso di passare  dallo 0.6% del territorio italiano protetto negli anni
’60 all’odierno 11%.
Le 104 Oasi del WWF di cui pochi giorni fa si è celebrata la consueta
Giornata di festa, sono una parte importante di questo sistema a cui
contribuiscono con i loro oltre 30.000 ettari, tra cui 10 riserve dello
Stato di cui fanno parte le tre marine di Miramare a Trieste, Torre Guaceto
in Puglia e la recentissima oasi affiliata della Punta a Pioppi nel Cilento.
A fronte però di una superficie di tutto rispetto, la situazione dei parchi
italiani è ancora critica.
Ogni anno infatti ci si batte per far assegnare alle aree protette nazionali
e regionali i fondi necessari per la loro sopravvivenza, cosa che è
garantita in tutti i Paesi del mondo.
Inoltre la stessa legge quadro che tra pochi mesi compirà 20 anni, non è
stata del tutto applicata, si pensi ai piani di assetto o ai regolamenti,
alla operatività degli incentivi o alla disciplina delle aree contigue o al
mancato trasferimento delle Riserve Statali agli Enti gestori dei Parchi.
Si continua a parlare solo e sempre di sopravvivenza senza però neanche il
minimo accenno ad una politica a lungo termine capace di riconsegnare alle
aree protette la loro funzione di arrestare la perdita di biodiversità e di
costituire i nodi della rete ecologica nazionale mettendole a sistema anche
con i siti Natura 2000.


Da parte sua il WWF prosegue fino al 29 maggio la grande raccolta fondi per
salvare tre boschi e farli diventare oasi protette, allargando così il
patrimonio salvato e gestito dall’associazione.
Per dare il proprio contributo: si dona via sms o chiamata da rete fissa al
45507 oppure tramite gli sportelli automatici (ATM) Unicredit in tutta
Italia.