NAPOLI e CAMPANIA – NON SOLO "CAOS RIFIUTI"
WWF: FARE SUBITO IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO PER INCENTIVARE LA RACCOLTA
DIFFERENZIATA Già ora la media dei quartieri napoletani dove vige il sistema
Porta a Porta supera il 66% e molti altri comuni sono altrettanto virtuosi
La raccolta differenziata in Campania è possibile.
Il WWF Italia ricorda che in alcune realtà della Regione, compresi alcuni
quartieri di Napoli per un totale di oltre 130.000 abitanti coinvolti, il
sistema porta a porta produce già ora risultati sorprendenti che arrivano al
90% e in controtendenza rispetto alle cronache di quotidiana emergenza.
"La risoluzione del problema rifiuti in Campania e a Napoli richiede
soluzioni veloci e in armonia con gli obiettivi posti dalla UE.
Una pianificazione come quella attuale basata su impianti complessi e
costosi come gli inceneritori non risponde a nessuno dei due requisiti.
Acerra ha dimostrato che fare un inceneritore richiede un tempo enorme e
tantissimi soldi. Quindi occorre pensare ad altre soluzioni.
L'UE chiede che tra 9 anni sia riciclato il 50% della carta, del legno e
della plastica presente nei RSU. Quindi chiede meno inceneritori, più
impianti di recupero dei materiali e più raccolta "porta a porta.
In WWF vorrebbe, dunque, che non si ripetano gli errori fatti in precedenza
e si valorizzino le buone esperienze. In Campania mancano impianti per il
trattamento dell'umido. Occorre colmare velocemente questo vuoto e si può
fare.
Si deve inoltre incentivare i Comuni a spingere sulle raccolte differenziate
in quanto l'umido smaltito in discarica o STIR Stabilimenti di
Tritovagliatura ed Imballaggio Rifiuti insieme al resto dei rifiuti
indifferenziati costa 100 euro a tonnellata, mentre se virtuosamente
separato e portato fuori dalla Campania ha un costo più che raddoppiato.
Considerato che la frazione umida rappresenta il 40% del totale dei rifiuti
prodotti appare chiaro che i Comuni con bilanci disastrati non sono spinti
ad attuare buone pratiche.
Per stimolare la raccolta differenziata in Campania è urgente attivare
rapidamente gli impianti di compostaggio pronti e realizzarne altri in tempi
brevi, parliamo di giorni e mesi invece degli anni necessari a realizzare un
inceneritore.
I Napoletani ed i Campani, infatti, hanno bisogno di risposte immediate per
essere messi nelle condizioni di poter fare il loro dovere di cittadini e
dimostrare ulteriormente che possono non essere secondi a nessuno" dice
Stefano Leoni Presidente WWF Italia.
Che i napoletani possano essere virtuosi, infatti, emerge con chiarezza
dalle rilevazioni sul campo dello scorso dicembre realizzate dal WWF con una
video inchiesta sul 'porta a porta' nei quartieri di Napoli che coinvolge
oltre 130.000 abitanti, pari al 13% della popolazione partenopea.
Questi cittadini 'Campioni' di differenziata hanno 'risparmiato' alla
discarica ben il 66,09% dei rifiuti prodotti consentendo di recuperare la
materia e riducendo il fabbisogno di discariche.
Il WWF sottolinea che l'attività 'pilota' dimostra come i cittadini
napoletani superino in efficienza chi finora, al contrario, li ha
condannati all'emergenza cronica.
VIDEO http://www.wwf.it/client/ricerca.aspx?root=26737&content=1#video
I
quartieri di Napoli coinvolti sono Bagnoli, Ponticelli, Centro
Direzionale, Chiaiano, Colli Aminei, San Giovanni a Teduccio, Rione Alto.
Bagnoli con i suoi 19.236 abitanti è il quartiere più virtuoso della città
con il 91,11% di raccolta differenziata (su 3.519 tonnellate di rifiuti
prodotti da gennaio a settembre 2010 ben 3.206 non vanno in discarica).
Seguono il Centro direzionale con l'84,25% per 2.349 abitanti, Chiaiano con
72,63% per 24.860 abitanti, i Colli Aminei con 68,43% per 21.961 abitanti,
Ponticelli con 65,43% per 10.888 abitanti, Rione Alto con il 64,68% per un
totale di 16.509 abitanti, San Giovanni a Teduccio con 50,15% di
differenziata per 31.876 abitanti.
Il trend costante nella raccolta differenziata potrebbe ulteriormente
crescere se a separare i rifiuti non fosse solo il 13,12% dei cittadini, ma
tutti i napoletani . In questo modo i rifiuti diretti in discarica si
ridurrebbero notevolmente: su 1.500 tonnellate prodotte al giorno in città
se almeno 400 venissero avviate al recupero di materiali, avremmo 12.000
tonnellate in meno in discarica al mese.
Per questo è importante che a Napoli, come in tutto il resto della Campania,
sulla storia dei rifiuti si ricominci da 'cittadini', da persone
responsabili che con il proprio comportamento possono fare la differenza se
se ne dà loro la possibilità.
Nel documento WWF si indica come, ipotizzando una raccolta differenziata che
si attesti anche "solo" al 60% in tutta la Campania, si avrebbero "solo"
poco più di un milione di tonnellate da mandare agli impianti
d'incenerimento, cioè circa 7/800 mila tonnellate in meno della capacità di
smaltimento degli inceneritori previsti.
Per permettere tutto ciò è necessario attivare gli impianti di compostaggio
al più presto.
La raccolta differenziata spinta, inoltre, farebbe funzionare meglio gli
impianti di recupero di materia esistenti e potrebbe far nascere ulteriori
iniziative imprenditoriali che permetterebbero anche la creazione di nuovi
posti di lavoro.
Documento WWF "Rifiuti in Campania: ricominciamo da cittadini" disponibile
qui:
http://www.wwf.it/UserFiles/File/News%20Dossier%20Appti/Allegati%20a%20NEWS%
20diversi%20da%20dossier/Rifiuti%20Napoli%202010/Documento%20campania%20rifi
uti%20definitivo.pdf