Beppe Grillo rappresenta un partito che ha un 21% delle preferenze, secondo i sondaggi, ma la televisione di Stato, che dovrebbe offrire un servizio pubblico, quanto meno obbiettivo ed oggettivo, censura queste notizie.
Non per lui, Beppe Grillo, ma è per il fatto che prima o poi apparirà in televisione, per la campagna elettorale e a qual punto, tutto cambierà.
A meno che le truffe elettorali, trovate in passato, insabbiate e il voto di scambio, che ci stanno rubando l'ultimo diritto costituzionale, il voto libero, si trasformi in una farsa come a Cuba, nella Corea del Nord, in Cina, in Iran, in Siria.