Non ci sono dubbi, ma è favorito dalla Turchia, mentre nell’ambito arabo è da capire chi lo protegge e chi lo teme: probabilmente nessuno tra i leader islamici ha interesse che questo mostro avanzi ancora, ma è probabile che in molti lo utilizzano, per quella che è una faida mai terminata, nel loro mondo contrastata da mille sfumature e mille integralismi, uguali e contrari, sempre in conflitto tra loro, anche etnico e tribale.
La guerra iniziata non può terminare senza un’evoluzione culturale, che non si vede e non sispera neppure, attualmente.