Ci fu un tempo in cui in Italia avere idee contrarie al sistema vigente di allora, era un reato, di fatto.
Chi non voleva patire la repressione doveva andarsene all’estero: la giustizia era asservita al potere politico, che non vedeva i terroristi stragisti, per esempio, i corrotti, sotto gli occhi di tutti, ma le idee, che si opponevano al sistema dominante, erano represse, veramente con una rete di informatori, tante spie infami, che rendevano impossibile ai….ribelli di trovar lavoro.
Alla peggio per loro c’erano solo mestieri durissimi e l’umiliazione era pesante per costoro: si cercava anche di distruggere la loro autostima.
Costoro o tacevano o pativano la miseria: se si ribellavano a parole pure l’emarginazione, la fame, oppure se passavano all’azione conoscevano la tortura e pure la morte.
Di che epoca sto parlando?
Di alcuni anni posteriori alle grandi proteste popolari, dove la repressione fu terribile e disumana, ma i libri di storia non hanno ancora scritto nulla, …..per ora, perché i politicamente corretti non vogliono.