In India, tra l’indifferenza mondiale dei media, sono scesi in piazza per i loro diritti, i senza casta pretendono pari opportunità in una società dove l’ingiustizia e millenaria ed è religiosa: l’induismo è la peggior religione della terra, con tutte le fedi orientali, che hanno per base la reincarnazione, ovvero ognuno si merita il proprio destino.
Quindi gli schiavi e i pezzenti non subiscono ingiustizie sociali, ma solo il loro karma o il destino che si meritano lungo il percorso delle loro reincarnazioni.
Ecco perché i senza casta vengono trattati come reprobi da una società fortemente classista, quella indiana, che giustifica così un mondo violento, disumano, cristallizzato e classista: ognuno deve restare nella sua casta e sotto casta.
I paria però non ci stanno più e scendono in strada, vengono repressi e la polizia spara, ma il mondo occidentale vede in questa suddivisione di casta quasi un….modello da imitare, ecco a voi i vari seguaci del karma da noi, che cercano di imitare lo schifo della società indiana, con teorie illogiche e irrazionali.
Io invece non solo credo che in questo caso la religione è l’oppio dei popoli, ma che una religione simile deve essere combattuta e limitata, se non addirittura censurata: è una vera porcheria che favorisce il classismo, la fonte di tutti i pregiudizi, dal razzismo agli atteggiamenti snob in voga oggi verso gli ultimi di questo pianeta, con o senza mode culturali, anzi, sottoculturali.