Eppure si muove, diceva Galileo Galilei, il più grande genio italiano di sempre, parlando del mondo, io voglio invece credere e sperare che sia l’Italia a muoversi, a evolversi, nonostante la nostra antiquata classe politica e il vetusto sistema economico ed imprenditoriale nazionale.
Il liberismo è feroce e profondamente ingiusto, ma ha almeno la virtù di spazzare via il vecchio che stagna, specialmente da noi.
La globalizzazione ci impone di metterci a confronto con il resto del mondo e per vendere i nostri prodotti all’estero servono iniziative coraggiose, intelligenti, che sfruttino professionalità, nuove tecnologie e abilità anche antiche, ma rivolte alle nuove esigenze.
La cultura del taglio dei salari per vincere la competizione è ormai alla fine, è senza futuro, specialmente nelle aree sviluppate tecnologicamente, con una moneta forte come l’Euro, che sbilancia a sfavore le esportazioni all’estero, sfavorite da una moneta forte.