Si usa e si abusa di questo termine sempre più.
Viene brandito come arma conto gli avversari, in modo demenziale, da ignoranti, da falsi, da dementi spesso.
Il razzismo è nato tra la fine dell'Ottocento e il Novecento, seguendo le teorie che consideravano la suddivisione degli esseri umani in base a caratteristiche somatiche, che dovevano favorire, secondo costoro, comportamenti tipici e superiorità in certi popoli rispetto ad altri.
Queste teorie confondevano fatti, popoli, la loro storia, le loro religioni, le loro culture, con le caratteristiche fisiche, che favorivano tendenze, vizi e virtù: così certe popolazioni erano predisposte al fatalismo orientale e all'Islam, per esempio, sempre secondo costoro.
Queste assurdità, poi si sono evolute dandoci demenziali confusioni tra i giornalisti, tra i pseudo intellettuali, gli avvocati delle cause perse, i magistrati, con sentenze tanto incredibili quanto risibili.
Oggi abbiamo chi sostiene che denunciare la porcheria, da pedofili, delle spose bambine sia razzismo, che denunciare i crimini dei neri, termine sinonimo di negro, in uso da secoli nella lingua italiana, ma da non usare più, sia razzismo.
Quindi gli anti razzisti sono i veri razzisti, che sono i veri eredi delle idee vetuste, ridicole, antiscientifiche dei teorici delle suddivisioni delle razze, con comportamenti tipici ed ereditari.