28 apr 2022

La corruzione è la morte della democrazia.

Le idee non possono essere mai censurate, perché, se ostacolate, tornano sempre più forti e diventano anche travolgenti.
Se sono idee pericolose e nefaste, devono essere combattute, ostacolate con intelligenza, con il senso critico e l'onestà intellettuale oppure torneranno in voga.
Invece il politicamente corretto è una grande idiozia, che si basa sulla difesa di interessi di casta, posti pubblici abusivamente occupati, dal bidello al magistrato in carriera, per esempio, con dietro società corruttrici che vivono sulle spalle delle Stato, quindi su quelle dei contribuenti.
Questa è la prima forma di corruzione pubblica, la madre di tutte le schifezze, degli intrallazzi clientelari e mafiosi.
Purtroppo i sistemi democratici sono più corrotti di quelli dittatoriali da sempre, ma in Italia si sono toccati i livelli peggiori, con il comperare, sempre con il denaro pubblico, i voti per certe losche forze politiche nazionali.
Il peggio lo si ha proprio con i controllori della legalità, i magistrati, le cui azioni e le sentenze puzzano di marcio.
Ricordo tangentopoli, ovvero la caccia ai corrotti solo in un dato periodo, solo in parte, in cerca di avversari politici, i corrotti erano di una sola parte politica, poi tutto terminò nell'oblio e altri corrotti e corruttori, spesso finanziati con denaro pubblico, come i giornalisti, non furono più infastiditi.
L'odio di una parte della popolazione contro questo malaffare cresce sempre più e prima o poi travolgerà questi potenti farabutti.