23 dic 2023

Euro sì, o Euro no.

La questione è grave e complessa, sinceramente mi chiedo cosa converrebbe oggi all'Italia.
Ai tempi dell'entrata del nostro Paese nella moneta unica io ero apertamente contrario ed ero una voce isolata, in mezzo ai fedelissimi sostenitori di questa fregatura storica, la peggiore per l'Italia dall'Unità ad oggi dal punto di vista economico.
Sapevo che noi non eravamo al livello della Germania, ma neppure della Francia e la nostra economia doveva crescere e maturare parecchio prima di finire in una situazione simile, da sempre una trappola per i Paesi più deboli e meno sviluppati.
Ogni Stato dovrebbe avere la sua moneta e gestirla per sé. 
Invece la abbiamo pagata parecchio questa unificazione, basta vedere i bassi tassi di crescita economici del Pil dal 2.000 ad oggi, con i tassi di interesse altissimi da versare per il debito pubblico, senza avere la possibilità di creare altro debito pubblico per investimenti.
Il debito è cresciuto e ci stanno massacrando, portando il rapporto Debito/PIL sino al 140%, toccando anche il 160% in passato. 
Ora però, dopo anni di fregature, abbiamo i primi timidi risultati, ovvero la tecnologia avanza, per esempio siamo al sesto posto nel mondo, per numero di robot in servizio nelle industrie, in Europa secondi solo alla Germania.
Siamo ai primi posti nel mondo per la ricerca farmaceutica, dicono addirittura al primo posto.
Cosa ha a che vedere questo con l'Euro?
È semplice, conviene investire nei Paesi dove la moneta è forte, perché i brevetti e il costo delle tecnologie seguono la logica di mercato mondiale, con le monete forti si rischia di meno e si guadagna di più, mentre le monete deboli, del Sud del mondo, pagherebbero troppo per le nuove tecnologie, avendo un cambio monetario sfavorevole.
È per questo motivo che i brevetti vengono depositati in Svizzera o negli Stati Uniti e non in Africa per esempio.
Sono solo dei timidi vantaggi che abbiamo ottenuto, ma bisogna calcolarli, però io resto sempre favorevole a uscire dall'Euro, tornare alla vecchia Lira.
Avremmo meno ricerca scientifica, ma pure meno immigrati che cercano la moneta forte, l'Euro, mentre la Lira a loro non interesserebbe.
Poi il PIL crescerebbe bene e pagheremmo il debito pubblico con soldi inflazionati.
Sì, tornerebbe l'inflazione,  avremmo uno shock economico nei primi tempi, ma questo sarebbe il minore rischio, oltre a perdere un po' di sviluppo tecnologico, che con i tempi che corrono, con l'intelligenza artificiale ancora tutta da capire, non sarebbe un male, o meglio sarebbe il male minore.