Noi siamo un Paese messo male e anche molto bene, siamo al centro del Mediterraneo e in una posizione strategica fondamentale per i commerci mondiali.
Chi vuole andare a Nord, nel centro Europa, deve passare da noi, conviene passare da noi, o attraverso i Balcani, però suddivisi in diverse nazioni, diversi Stati e spesso in contrasto tra loro.
Quindi i commerci, via nave, hanno a che fare con la nostra penisola, direttamente, ma anche indirettamente, per eventuali appoggi con i nostri porti.
Pure l'invasione, programmata da bande criminali internazionali, che ci perseguita, passa da noi, ma loro puntano a Nord, oltre le Alpi.
I motivi dell'invasione sono sia criminali, delle organizzazioni malavitose, che per lo sfruttamento della manodopera sotto costo.
Oggi tutto questo sta creando grossi problemi, che stanno ricadendo sulla nostra economia, quindi si sta spalancando l'idea che il crimine alla fine crea più danni che vantaggi per l'economia.
Per far saltare questo castello di carta straccia basterebbe far saltare il dominio finanziario delle monete.
Infatti si regge sul cambio monetario, dove certi lavori conviene svolgerli nei Paesi che usano le monete forti, come l'Euro, ma poi questi denari conviene spenderli nei Paesi con le monete svalutate, per meglio sfruttare il cambio.
Se sparisse questa differenza, che Putin e amici cercano di far saltare con i Brics, ovvero colpendo il predominio monetario statunitense con il Dollaro e indirettamente con l'Euro, il mondo cambierebbe.
Se non ci fossero queste differenze monetarie non solo non verrebbero da noi, ma addirittura molti di loro se ne andrebbero.
Per ora il mondo si regge su queste regole finanziarie e le nuove monete rimangono solo per i giochi speculativi.
Sì, purtroppo il costo del lavoro, sotto pagato in questo modo, è la prima causa della nostra rovina, proprio l'Euro, moneta forte, attira manovali e criminali in massa.
Dietro ai buonisti abbiamo interessi finanziari speculativi, giochi sporchi che servono a far arricchire i viscidi speculatori, mentre i ceti medi e medio bassi impoveriscono.
Infatti i più ricchi del mondo, l'1%, detiene il 50% della ricchezza mondiale, si stanno allargando, anche a nostre spese.
Quanto pesi l'immigrazione indiscriminata non lo so, ma è chiaro, secondo la logica del mercato del lavoro, che se pago sempre meno i lavori non specializzati i locali perdono fette di benessere, in particolare coloro che svolgevano certi mestieri di basso livello.
È questa la prima causa della povertà dei ceti popolari in Italia, lo potrebbero capire anche i grassi prelati in affari e i buonisti che scrivono idiozie sui giornali, i sindacalisti, quelli che paghi due e prendi tre, i politici progressisti, che difendono l'invasione e il salario minimo, ma non parlano del mondo del lavoro nero, dove la miseria cresce.