La differenza tra ricchi e poveri è sempre più una questione di sapere o non sapere.
Infatti basterebbero dei corsi di specializzazione per far uscire un misero dalla miseria.
Chi vive alla giornata, chi non sa programmare la sua esistenza finisce alla fame, con famiglia.
Quindi la guerra la si deve combattere lì, dando a costoro strumenti per rialzarsi.
Nella vita si può cadere, anzi moltissimi hanno e hanno avuto difficoltà per il lavoro, sia che siano lavoratori dipendenti o autonomi, può capitare anche per i dipendenti pubblici, basta avere un capo arrogante e idiota.
Però un minimo di preparazione e abilità ci salva.
Invece, nonostante il numero crescente di poveri, si continua ad importarli, che significa sempre più concorrenza per lavori di basso livello, sempre meno pagati.
Poi vorrei sapere, ma i dati mancano, quanti di costoro sono immigrati o sono nuovi cittadini, di origine extracomunitaria.
Da politiche che istigano alla lotta di classe, definiamole così, parlando di razzismo e non di culture inadeguate alla realtà attuale, fataliste, assolutiste e irrazionali, nascono le baby-gang, di ragazzini che prendono a pugni gli autisti dei bus, rubano, danneggiano.
Si può affermare che dietro l'accoglienza cieca, sorda e demenziale abbiamo giochi sporchi, politici, già visti nel passato, dove i difensori dei diritti degli esclusi si fanno stupende carriere politiche a nostre spese.
Dove vogliono arrivare costoro?
Poi i nuovi miseri diventano anche manovali del crimine, ma in carcere non possono stare, perché soffrono troppo, mentre la gente onesta può subire impunemente.
Le porte chiuse e le espulsioni devono continuare o arriverà qualcuno a imporre l'ordine, ma i buonisti o staranno in silenzio o subiranno lo stesso destino dei loro protetti.