Visualizzazione dei post in ordine di pertinenza per la query italia destra. Ordina per data Mostra tutti i post
Visualizzazione dei post in ordine di pertinenza per la query italia destra. Ordina per data Mostra tutti i post

23 ott 2010

significherebbe la fine della sinistra in Italia e avremmo a quel punto solo due grandi poli ,una destra moderata e una destra razzista, feroce e reazionaria, para nazista.

Nichi, o anche se preferite Niki all'anglosassone, è sempre il governatore di una regione povera del Sud d'Italia, una terra conservatrice che lo ha votato perché lui rappresenta quella continuità con le vecchie politiche del passato e non con le nuove iniziative coraggiose che portano a dolosi cambiamenti.


Sì, lo hanno votato perché conservi l'apparato burocratico pubblico, perché non tocchi piccoli, grandi privilegi locali e neppure dia fastidio ai malavitosi, alla Sacra Corona Unita.

Le critiche e i fischi dei grillini hanno le loro sante ragioni in una politica poco ambientalista del nostro governatore, ultimo resistente di una sinistra rossa e, a parole, ecologista: si contesta un inceneritore chiuso che era gestito, dicono i grillini, da un personaggio famoso della Confindustria.

Quindi Niki si sa muovere bene nel mondo del potere politico nazionale, inoltre cosa intenda per sinistra non si capisce bene: “Non è una nicchia ideologica”.

Tradotto in linguaggio non politico significa che bisogna scordarsi del passato politico di lotte dei lavoratori, di richieste di giustizia sociale?

Dice a Grillo che deve smetterla di ...bestemmiare.

Si vede che Vendola è un uomo religioso, sì, un uomo che non ama le critiche contro i poteri storici consolidati, infatti Grillo fa questo, forse usando un linguaggio non sempre ...educato, ma non credo che Vendola criticasse Grillo per la sua mancanza di Galateo e per i suoi va......., famosi.

Sì, Vendola ha appreso bene l'arte antica della politica di servire per farsi servire: criticare il potere, con colori accesi e in apparenza adatti a far credere di voler mutare qualcosa, ma in realtà non toccando nulla di ciò che conta, di ciò che ha potere da sempre, con privilegi antichi.

E' l'arte di cambiare tutto per non cambiare nulla?

E' ancora presto, ma non vedo nella Puglia attuale una regione nuova, diversa dalle altre del Sud Italia, con tanti piccoli imprenditori produttivi, con lavoratori in realtà artigiane che danno lavoro vero e positivo a tanti disoccupati.

La Puglia resta sempre quella, con tanti laureati, non raccomandati, costretti ad andarsene al Nord o all'estero per un lavoro decente, con troppi disoccupati o assunti nelle solite pubbliche amministrazioni locali: è tutta roba vecchia, portata avanti dalla DC per decenni ed ora riproposta dalla sinistra........rivoluzionaria alla Vendola.

Questa sinistra può vincere le elezioni?

Temo di sì, in qualche momento di crisi politica può trovare le sue alleanze con il centro e durare al potere, dormire al governo, per qualche mese, forse, addirittura uno o due anni, poi precipitare nell'oblio e lasciare spazio a una destra sempre più xenofoba, liberista, nel peggior senso della parola, dove i diritti dei lavoratori diventano carta straccia.

No, Nichi, è meglio che tu non diventi la guida di una nuova coalizione della sinistra: significherebbe la fine della sinistra in Italia e avremmo a quel punto solo due grandi poli ,una destra moderata e una destra razzista, feroce e reazionaria, para nazista.

La storia insegna e certi colori rossi, che poi sono solo rosa, è meglio che non vadano mai al potere: ricordiamoci della Repubblica di Weimar.

11 ott 2010

Oggi il partito socialdemocratico Spoe del sindaco Michael Haeupl ha mantenuto il primo posto, ma non ha più la maggioranza assoluta e dovrà cercare qualche alleato per governare, mentre dall'altra parte la destra avanza, anzi dilaga.

 

 



Un tempo c'era Vienna, capitale dell'Austria, che era chiamata la "rossa" perché era una roccaforte socialista.

Oggi il partito socialdemocratico Spoe del sindaco Michael Haeupl ha mantenuto il primo posto, ma non ha più la maggioranza assoluta e dovrà cercare qualche alleato per governare, mentre dall'altra parte la destra avanza, anzi dilaga.

Il leader della Fpoe di estrema destra, Heinz-Christian Strache, ex braccio destro di Joerg Haider, ha avuto il suo bagno di consensi popolari, cavalcando le paure degli stranieri e la crisi dilagante.

Il colore blu della destra xenofoba in Austria ora minaccia un cuore rosso.

La storia si ripete?

Teme proprio di sì, a meno che i politici, gli intellettuali, i giornalisti non avvisino, non denuncino il pericolo, non propongano e mettano in atto soluzioni intelligenti.

Invece la sinistra e i partiti democratici si strappano le vesti, poi in Italia c'è il bruttissimo vizio di far credere a chi ha certe posizioni ...progressiste di essere tra i migliori.

Costoro si sentono più colti, più intelligenti, pure più belli degli altri, del popolino, poi sono "tolleranti, democratici ed ospitali" con gli extracomunitari, che però svolgono lavori che loro non svolgerebbero mai, perché...indegni per loro che sono troppo.....in tutti i campi.

Poi un brutto giorno subiscono un incidente e vengono aggrediti da un extracomunitario, subiscono un furto in casa, oppure sanno che un caro amico è vittima di misfatti simili: ecco la trasformazione, improvvisamente i democratici, i tolleranti, i compassionevole verso gli zingari, i papponi, pure gli spacciatori basta che sia di origine extracomunitaria, hanno la loro metamorfosi.

Diventano reazionari, conservatori, talvolta pure fascisti o nazisti: ora vogliono l'ordine al primo posto e la sicurezza diventa una priorità.

Se poi perdono il posto di lavoro allora lo straniero diventa un concorrente per una misera occupazione, magari in nero, che gli serve per sopravvivere.

La trasformazione è completa e i sentimenti di destra, ma di destra estrema, entrano in menti di sinistra, forse pure di sinistra estrema in gioventù.

E' strano, è incomprensibile?

No, è la logica della storia, è il frutto delle paure e il bisogno di tranquillità, è l'egoismo umano, anche sotto forma famigliare, di borgo, di nazione, poi la paura fa fermentare tutto.

A Vienna è capitato questo, in Olanda è avvenuto questo.

In Italia come andranno le cose?

Gli italiani sono più tolleranti di altri popoli europei, ma pure più conservatori: lasciano fare, ma quando si infuriano diventano veramente …...cattivi.

Reagiscono con violenza, sbagliando: ricordiamoci che il fascismo l'abbiamo inventato, purtroppo, noi.

Fascismo, mafia, maccheroni, pizza, gondola sono tra le parole che tutto il mondo conosce e capisce pure in italiano, senza traduzione.

Siamo sempre "brava gente" come credevamo di essere anni fa?

Siamo brave persone, ma se ci pestano i piedi diventiamo come tutti gli altri e rispondiamo con durezza, anche con ferocia, qualche volta esagerando.

Io sono sempre del parere che, per evitare in Italia e in Europa, il ritorno di mostri del passato, bisogna fare chiarezza, anche con determinazione e poco pietismo.

C'è un proverbio che è adatto all'attuale situazione politica: "Il medico pietose fece la piaga infetta".

E' meglio operare subito, prima di vedere la cancrena avanzare.

La destra xenofoba avanza nella roccaforte socialdemocratica di Vienna

Un tempo c'era Vienna, capitale dell'Austria, che era chiamata la "rossa" perché era una roccaforte socialista.

Oggi il partito socialdemocratico Spoe del sindaco Michael Haeupl ha mantenuto il primo posto, ma non ha più la maggioranza assoluta e dovrà cercare qualche alleato per governare, mentre dall'altra parte la destra avanza, anzi dilaga.

Il leader della Fpoe di estrema destra, Heinz-Christian Strache, ex braccio destro di Joerg Haider, ha avuto il suo bagno di consensi popolari, cavalcando le paure degli stranieri e la crisi dilagante.

Il colore blu della destra xenofoba in Austria ora minaccia un cuore rosso.

La storia si ripete?

Teme proprio di sì, a meno che i politici, gli intellettuali, i giornalisti non avvisino, non denuncino il pericolo, non propongano e mettano in atto soluzioni intelligenti.

Invece la sinistra e i partiti democratici si strappano le vesti, poi in Italia c'è il bruttissimo vizio di far credere a chi ha certe posizioni ...progressiste di essere tra i migliori.

Costoro si sentono più colti, più intelligenti, pure più belli degli altri, del popolino, poi sono "tolleranti, democratici ed ospitali" con gli extracomunitari, che però svolgono lavori che loro non svolgerebbero mai, perché...indegni per loro che sono troppo.....in tutti i campi.

Poi un brutto giorno subiscono un incidente e vengono aggrediti da un extracomunitario, subiscono un furto in casa, oppure sanno che un caro amico è vittima di misfatti simili: ecco la trasformazione, improvvisamente i democratici, i tolleranti, i compassionevole verso gli zingari, i papponi, pure gli spacciatori basta che sia di origine extracomunitaria, hanno la loro metamorfosi.

Diventano reazionari, conservatori, talvolta pure fascisti o nazisti: ora vogliono l'ordine al primo posto e la sicurezza diventa una priorità.

Se poi perdono il posto di lavoro allora lo straniero diventa un concorrente per una misera occupazione, magari in nero, che gli serve per sopravvivere.

La trasformazione è completa e i sentimenti di destra, ma di destra estrema, entrano in menti di sinistra, forse pure di sinistra estrema in gioventù.

E' strano, è incomprensibile?

No, è la logica della storia, è il frutto delle paure e il bisogno di tranquillità, è l'egoismo umano, anche sotto forma famigliare, di borgo, di nazione, poi la paura fa fermentare tutto.

A Vienna è capitato questo, in Olanda è avvenuto questo.

In Italia come andranno le cose?

Gli italiani sono più tolleranti di altri popoli europei, ma pure più conservatori: lasciano fare, ma quando si infuriano diventano veramente …...cattivi.

Reagiscono con violenza, sbagliando: ricordiamoci che il fascismo l'abbiamo inventato, purtroppo, noi.

Fascismo, mafia, maccheroni, pizza, gondola sono tra le parole che tutto il mondo conosce e capisce pure in italiano, senza traduzione.

Siamo sempre "brava gente" come credevamo di essere anni fa?

Siamo brave persone, ma se ci pestano i piedi diventiamo come tutti gli altri e rispondiamo con durezza, anche con ferocia, qualche volta esagerando.

Io sono sempre del parere che, per evitare in Italia e in Europa, il ritorno di mostri del passato, bisogna fare chiarezza, anche con determinazione e poco pietismo.

C'è un proverbio che è adatto all'attuale situazione politica: "Il medico pietose fece la piaga infetta".

E' meglio operare subito, prima di vedere la cancrena avanzare.

13 ago 2010

Italia futura critica il governo

 


Italia Futura, l'associazione vicina a Montezemolo scende in campo con discorsi chiari: "Andare alle elezioni non risolverà i problemi. Perderemmo altri 6 mesi.

Berlusconi, Fini e Bossi hanno il dovere di chiudere lo scontro istituzionale, non degno di un Paese civile e di ricompattare la maggioranza".

Sempre Italia Futura non perdona Berlusconi e lo critica: "....un leader si misura sulla base dei risultati e questi ultimi, nel giudizio dei cittadini, sono deludenti".

Così Montezemolo entra nel dibattito, ma non apertamente: era evidente che il presidente della Fiat aveva un suo parere e volesse entrare in politica.

In realtà la Fiat ha sempre una sua presenza indiretta nella vita politica nazionale, ma non si è mai sbilanciata apertamente a favore o contro questo o quel governo.

In questo caso però, sembra che si schieri apertamente per un governo di salvezza nazionale.

Ora gli Italiani sono delusi, sempre, perché governare questo Paese è difficile: per fare ciò che vogliono gli italiani si dovrebbe essere impopolari, con decisioni drastiche e dure, così si tende sempre a tirare a campare, promettendo risultati favolosi che nessuno vede.

La critica di Italia Futura certamente mostra la distanza tra gli interessi della Fiat, che è sempre la prima attività industriale nazionale, da quelli dell'uomo più ricco d'Italia, con le sue televisioni e la raccolta pubblicitaria in competizione con Internet e stampa cartacea.

Era prevedibile che dietro i contrasti interni al governo ci fossero degli interessi non solo politici: ora la posizione ufficiosa del gruppo Fiat è quella di sottrarre il governo a Silvio Berlusconi.

L'uomo più ricco e potente d'Italia è in declino?

Un fatto insolito sta nel ...tradimento di Gianfranco Fini: fu sempre leale a Silvio, ma ora prende le distanze, sino alla rottura attuale.

E' finita l'era Berlusconi?

Si uniranno tutti assieme appassionatamente per sconfiggere il premier?

Ora Silvio pare la causa di tutti i mali del Paese, di tutti i difetti e di tutte le corruzioni, ma temo che il male non possa essere visto tutto in un uomo.

Berlusconi è un italiano, un italiano vero, con pregi e difetti: per questo piace tanto agli italiani .

E' odiato in modo uguale ed opposto all'amore che riceve.

Ora in molti chiedono la resa dei conti a Berlusconi: Fini vuole il suo diritto di delfino, erede al trono, la Fiat chiede una politica a sua favore, che dall'inizio del Novecento sino a oggi prosegue con tutti i governi, da Giolitti, passando dal regime fascista, con i democristiani e i socialisti sino a Berlusconi.

Montezemole ha lanciato la sfida e qualcuno dovrà rispondere: dietro di lui ci sono forze economiche che vanno oltre il gruppo Fiat, interessi e categorie sociali.

Io faccio un quadro complesso ed articolato delle parti in causa: abbiamo la Fiat e amici, con la media imprenditoria che non sempre apprezza la politica berlusconiana.

Berlusconi ha pure un grande rivale: internet.

Ora la pubblicità si muove e si sta spostando, anche se lentamente, nella rete: Silvio non può e forse non sa entrare nel meccanismo di Internet.

Così abbiamo delle potentissime multinazionali che non sopportano vincoli e limiti al loro ...naturale sviluppo: pochi se ne sono accorti, ma Internet vive grazie alla pubblicità.

Così abbiamo interessi che fanno fibrillare il governo e mettono in moto non tanto necessità di nuovi schieramenti, ma nuove politiche economiche e sociali.

Per questo che il potere di Berlusconi scricchiola?

Probabilmente c'è altro, oltre alle case monegasche, alle lotte per politiche di centro e di centro destra: l'Italia sta cambiando e il suo futuro è legato tantissimo alla rete.

Pochi se ne sono accorti, ma solo con la rete l'informazione non è più monopolio dei partiti e dei potentati economici nazionali.

Grazie alla rete il Paese va avanti, ma pure potrebbe restare al palo, se non saprà avanzare in questo settore, con una libertà assoluta, che escluda violenza ed abusi di ogni genere: quindi solo il partito della libertà, ovvero lo spirito autenticamente democratico, farà progredire l'Italia, mentre i monopoli economici e culturali ci fanno regredire.

Si attendono sviluppi, con o senza Berlusconi: non è mandando a casa Berlusconi che si risolvono i problemi, né tenendolo al suo posto che tutto si sistema.

Servono idee e analisi nuove o l'Italia finirà ai margini del futuro economico d'Europa e del mondo.

L'associazione vicina a Montezemolo e Italia Futura

Italia Futura, l'associazione vicina a Montezemolo scende in campo con discorsi chiari: “Andare alle elezioni non risolverà i problemi. Perderemmo altri 6 mesi.

Berlusconi, Fini e Bossi hanno il dovere di chiudere lo scontro istituzionale, non degno di un Paese civile e di ricompattare la maggioranza”.

Sempre Italia Futura non perdona Berlusconi e lo critica: “....un leader si misura sulla base dei risultati e questi ultimi, nel giudizio dei cittadini, sono deludenti”.

Così Montezemolo entra nel dibattito, ma non apertamente: era evidente che il presidente della Fiat aveva un suo parere e volesse entrare in politica.

In realtà la Fiat ha sempre una sua presenza indiretta nella vita politica nazionale, ma non si è mai sbilanciata apertamente a favore o contro questo o quel governo.

In questo caso però, sembra che si schieri apertamente per un governo di salvezza nazionale.

Ora gli Italiani sono delusi, sempre, perché governare questo Paese è difficile: per fare ciò che vogliono gli italiani si dovrebbe essere impopolari, con decisioni drastiche e dure, così si tende sempre a tirare a campare, promettendo risultati favolosi che nessuno vede.

La critica di Italia Futura certamente mostra la distanza tra gli interessi della Fiat, che è sempre la prima attività industriale nazionale, da quelli dell'uomo più ricco d'Italia, con le sue televisioni e la raccolta pubblicitaria in competizione con Internet e stampa cartacea.

Era prevedibile che dietro i contrasti interni al governo ci fossero degli interessi non solo politici: ora la posizione ufficiosa del gruppo Fiat è quella di sottrarre il governo a Silvio Berlusconi.

L'uomo più ricco e potente d'Italia è in declino?

Un fatto insolito sta nel ...tradimento di Gianfranco Fini: fu sempre leale a Silvio, ma ora prende le distanze, sino alla rottura attuale.

E' finita l'era Berlusconi?

Si uniranno tutti assieme appassionatamente per sconfiggere il premier?

Ora Silvio pare la causa di tutti i mali del Paese, di tutti i difetti e di tutte le corruzioni, ma temo che il male non possa essere visto tutto in un uomo.

Berlusconi è un italiano, un italiano vero, con pregi e difetti: per questo piace tanto agli italiani .

E' odiato in modo uguale ed opposto all'amore che riceve.

Ora in molti chiedono la resa dei conti a Berlusconi: Fini vuole il suo diritto di delfino, erede al trono, la Fiat chiede una politica a sua favore, che dall'inizio del Novecento sino a oggi prosegue con tutti i governi, da Giolitti, passando dal regime fascista, con i democristiani e i socialisti sino a Berlusconi.

Montezemole ha lanciato la sfida e qualcuno dovrà rispondere: dietro di lui ci sono forze economiche che vanno oltre il gruppo Fiat, interessi e categorie sociali.

Io faccio un quadro complesso ed articolato delle parti in causa: abbiamo la Fiat e amici, con la media imprenditoria che non sempre apprezza la politica berlusconiana.

Berlusconi ha pure un grande rivale: internet.

Ora la pubblicità si muove e si sta spostando, anche se lentamente, nella rete: Silvio non può e forse non sa entrare nel meccanismo di Internet.

Così abbiamo delle potentissime multinazionali che non sopportano vincoli e limiti al loro ...naturale sviluppo: pochi se ne sono accorti, ma Internet vive grazie alla pubblicità.

Così abbiamo interessi che fanno fibrillare il governo e mettono in moto non tanto necessità di nuovi schieramenti, ma nuove politiche economiche e sociali.

Per questo che il potere di Berlusconi scricchiola?

Probabilmente c'è altro, oltre alle case monegasche, alle lotte per politiche di centro e di centro destra: l'Italia sta cambiando e il suo futuro è legato tantissimo alla rete.

Pochi se ne sono accorti, ma solo con la rete l'informazione non è più monopolio dei partiti e dei potentati economici nazionali.

Grazie alla rete il Paese va avanti, ma pure potrebbe restare al palo, se non saprà avanzare in questo settore, con una libertà assoluta, che escluda violenza ed abusi di ogni genere: quindi solo il partito della libertà, ovvero lo spirito autenticamente democratico, farà progredire l'Italia, mentre i monopoli economici e culturali ci fanno regredire.

Si attendono sviluppi, con o senza Berlusconi: non è mandando a casa Berlusconi che si risolvono i problemi, né tenendolo al suo posto che tutto si sistema.

Servono idee e analisi nuove o l'Italia finirà ai margini del futuro economico d'Europa e del mondo.

26 set 2022

Enrico Letta, grazie per la campagna elettorale a favore della destra.

Senza Letta la destra non avrebbe vinto e la domanda che spunta nella mente è evidente.
Il capo del PD ha fatto tutto questo per far vincere Meloni?
Le idiozie proposte in campagna elettorale sono evidenti, ridicole e assurde.
Come si può andare in Germania a chiedere aiuto ai socialdemocratici tedeschi?
Come si può favorire discorsi anti italiani a Bruxelles, per esempio, con minacce da regime nazista, dopo aver fatto una campagna contro il fascismo?
Il dramma sta che il poverino non sapeva neppure come fosse salito al potere Mussolini, ovvero con la Marcia su Roma e con la violenza, non con le elezioni regolari.
Si sa che da noi i giornalisti sono particolarmente ignoranti e nessuno, o quasi, ha fatto notare al docente universitario Letta la grave lacuna in storia, ma l'assurdo sta nella mancanza di programmi, a sinistra, di idee e di ideali.
Quindi solo un confuso e ambiguo antifascismo non basta, servono alternative agli insulti contro i Fascisti o tutto finisce veramente a livelli sociali, culturali, molto, molto bassi.
Questa è ormai la più grave e grande sconfitta della sinistra, in un'elezione regolare, questa è la prima vittoria della destra in una votazione democratica in Italia.
Sì può dire che senza Enrico Letta e le sue fregnacce non sarebbe stata possibile, perché gli italiani volevano risposte a una Unione Europea arrogante e ottusa, al pericolo dell'invasione islamica, fatto che loro non vedevano a sinistra.
Il fatto che a votare il PD è stato l'elettorato del ceto medio alto e alto, in prevalenza, mentre nei quartieri popolari si è votato a destra dovrebbe mettere nelle teste di questi aristocratici progressisti qualche dubbio.
La gente vuole certezze e non dubbi, condizioni decenti per far crescere i figli e non spacciatori nordafricani fuori dalla porta di casa.
La gente vuole andare al lavoro senza essere aggredita sui treni, per esempio, oppure vuole andare in vacanza senza trovarsi la casa occupata dal solito africano, che la trasforma in discarica e non lo puoi scacciare perché il solito giudice ti condanna per violenza, mettendoti in prigione e l'occupante lo lascia a casa tua.
Sono queste le paure della gente che nessuno a sinistra ha voluto vedere, sentire e che hanno permesso alla Meloni di vincere e se farà una politica per le famiglie, rigorosamente naturale, se ripulirà le strade dai senza fissa dimora immigrati, espellerà un po' di pregiudicati colorati, nelle prossime elezioni avrà altri voti, in più.
Poi Bruxelles che abbaia non morde.
Mettersi contro l'Italia non se lo può permettere, perché l'Italia non è la Grecia e se ci.....punissero la peggio l'avrebbero loro, noi siamo al centro del Mediterraneo, mentre loro hanno bisogno di noi, per i commerci dal Sud e dall'Oriente.
Quindi Enrico Letta è una capra che qualcuno ha mandato a Parigi a insegnare scemenze, oppure sognava che le destre vincessero e ha fatto di tutto perché questo avvenisse? 
Mi sembra troppo anche per un raccomandato, figli d'arte, democristiano, come lui, anche un povero ritardato mentale avrebbe capito che stava regalando la vittoria alla destra.

8 feb 2011

Dati immigrazione clandestina in Italia, cinese e altro


prestiti online avvocati online recupero dati raid quote auto auto online corso di pnl account adwords adsense mutuo online trading online
L'immigrazione in Italia ha subito non un calo, ma un rallentamento, dovuto alla crisi economica: il saldo tra nuovi immigrati e rientro alle proprie terre di origine, tra i nuovi arrivi e le cancellazioni all'anagrafe, è stato ancora positivo nel 2009, ma è minimo.
L'Italia attira di meno e c'è meno lavoro: le ditte cercano meno lavoro degli immigrati e questo fatto è il primo di una situazione nuova da capire.
La causa dell'immigrazione è legata non dalla mancanza di italiani disposti a svolgere certi lavori, ma dalla corsa al ribasso del costo del lavoro per certe attività lavorative di scarsa, se non di nessuna specializzazione.
I lavori manuali, quelli che non si svolgano con scarsa professionalità, ora non necessitano più di manodopera a basso costo?
Per spiegare il fenomeno bisogna collegarlo con il cambio delle valute: l'euro è una moneta forte e i risparmi dei lavoratori extracomunitari potrebbero risolvere moltissimi problemi in Patria.
Mille euro possono bastare per campare discretamente un anno intero, così l'attrattiva di guadagni, per loro altissimi, in Europa, li porta a cercare questa moneta forte, che in Italia, in Europa non basta mai: i loro salari sono spesso insufficienti per una vita decente, così risparmiano su tutto, vivono in condizioni terribili, per poter tornare a casa con un bel gruzzolo.
Il cambio sfavorevole dell'Euro moneta forte, però rende sempre più complesso l'esportazione e favorisce l'importazione di merci di bassa qualità: così la nostra industria e tutte le attività produttive stanno diventando sempre più attente alle nuove tecnologie, alla ricerca di manodopera specializzata, con produzioni con poca manodopera e merci di valore.
La nostra società diventa sempre più rivolta a uno sviluppo con poco lavoro manuale: siamo ancora lontani dal giorno che tutto sarà svolto da macchine, dal punto di vista manuale, ma ci avviciniamo lentamente.
Per ridurre il costo del lavoro lo si organizza e lo si rende più efficiente e più produttivo: non si risparmia solo sul costo del lavoro, ma si preferisce ridurre i lavoratovi con le nuove tecnologie e con la maggiore efficienza.
E' la moneta forte, non solo quella, che costringe i nostri imprenditori a preferire certe produzioni, evitando o trasferendo quelle ad alta presenza umana, all'estero.
La famosa e temuta, o sperata, invasione di extracomunitari in Italia non ci sarà: alla fine la situazione sarà molto diversa e avremo, prima o poi, un riflusso di manodopera verso le loro terre di origine.
I lavori manuali alla fine sono limitati e non conviene attraversare mari e deserti per stipendi sempre più miserabili.
La nostra società futura, italiana, sarà diversa certamente da come noi la immaginiamo: le profezie si sono sempre più dimostrate assurde, fantasiose, ridicole.
Io non le farò, ma certamente mi posso immaginare un'Italia con tanti extracomunitari integrati, più italiani degli italiani e molti emarginati che subiranno ciò che la storia ha sempre riservato per loro.
Per questo vorrei ricordare gli orrori del passato, ma non voglio annoiarvi con i particolari.
Quindi è solo il mercato che attira o respinge i lavoratori da terre lontane, non è ancora un'inversione di tendenza, ma in futuro entreranno da noi non manovali, ma ingegneri del Terzo Mondo e quelli non creeranno i sentimenti razzisti e xenofobi che serpeggiano oggi tra la gente.
L'Italia sarà una terra di stranieri?
Sarà conquistata dall'Islam?
No, sarà sempre abitata da italiani, che torneranno a fare qualche figlio in più, ma solo con qualche “colore” nuovo, aggiunto: i drammi resteranno probabilmente sempre nel Sud del Mondo, con massacri, migrazioni con milioni di morti lasciati lungo le strada, dolori e disperazione.
Da noi si continuerà a straparlare con la stupida retorica politica di sinistra, di destra e anche di centro.

23 ago 2010

Inoltre Silvio sa che le opposizioni sono divise e si presenterebbero quanto meno in due gruppi differenti se non in tre o quattro: ci sarebbe l'estrema sinistra, che rimarrebbe al palo, non entrerebbe nel parlamento, ma ruberebbe 2 o 3 punti di percentuale alle opposizioni, magari con i grillini che farebbero altrettanto.

Idv e Pd sono separati in casa: si presenterebbero assieme per motivi elettorali, ma con le polemiche sopite appena in tempo per non mostrarsi litigiosi prima delle elezioni.

Il centro ha diverse anime, una democristiana, di antica data, con l'Udc di Casini, ma pure una parte della sinistra, uscita dal Pd e un parte di destra, o di origine di destra con Fini e affigliati.

Queste fusioni e confusioni non piacciono agli elettori: quasi mai danno risultati positivi, o la somma matematica dei voti delle precedenti elezioni sono uguali a quelle future.

Così, in questa situazione avremo una santa e forte alleanza della destra, che conquisterebbe una maggioranza relativa, sufficiente a far vincere Berlusconi e Bossi.

Questa situazione potrebbe essere modificata nell'intervallo di un governo tecnico che resisterebbe sino alla primavera del 2013, allo scadere naturale della legislatura, ma non è detto che una simile alleanza, litigiosa, che scontenterebbe tutti, possa vincere alle prossime elezioni.

Quindi siamo destinati e rassegnati con Silvio al potere per anni e anni: io sono sempre del parere che Berlusconi governa perché non ci sono le opposizioni.

La prima cosa che devono fare è non solo trattare questioni morali, belle e utili, ma che nella testa delle persone paiono confuse: in troppi sono convinti e forse non hanno torto, che non esistono partiti puliti, candidi come colombe.

Il marcio sta tutto a destra o a manca?

Facciamo un po' di par condicio: sia a destra, sia a sinistra senza non disdegnare uno sguardo disgustato, con il naso tappato, pure al centro.

Per vedere una vera alternanza a Berlusconi bisogna trattare di sicurezza e di paure della gente: non basta mostrare e dimostrare, con tesi risibili, che il crimine non esiste, che non c'è rapporto tra aumento degli extracomunitari e aumento della criminalità.

La gente ha paura, la gente teme di transitare in certi quartieri, un tempo tranquillissimi, quasi assonnati, pure di giorno.

Le risposte e le iniziative devono essere convincenti: i cittadini non hanno la scorta armata, pagata dai cittadini come molti politici nazionali.

Il lavoro deve essere affrontato con analisi e con risposte che si possano mettere in pratica subito.

Le opposizioni hanno pure la questione ambientale, che una parte della popolazione guarda con preoccupazione: si devono riesumare risposte adeguate per l'energia, la protezione del panorama e della biodiversità.

Infine c'è la famiglia italiana, che in 3mila anni di storia non ha mai subito un trattamento così indecente, un'ostilità così aperta da parte di forze … ideologiche e laiche, o presunte tali.

Se le opposizioni sapranno dare risposte certe ai cittadini su questi quesiti vinceranno e manderanno a casa Berlusconi e alleati, altrimenti avremo un susseguirsi di governi di destra, con altri sempre più di destra, con soluzioni pratiche e immediate, con quel senso delle cose che si può riassumere nella frase milanese: “Ghe pensi mi!”

In Italia “si può dare di più”.



Il centro ha diverse anime, una democristiana, di antica data, con l'Udc di Casini, ma pure una parte della sinistra, uscita dal Pd e un parte di destra, o di origine di destra con Fini e affigliati.



Queste fusioni e confusioni non piacciono agli elettori: quasi mai danno risultati positivi, o la somma matematica dei voti delle precedenti elezioni sono uguali a quelle future.



Così, in questa situazione avremo una santa e forte alleanza della destra, che conquisterebbe una maggioranza relativa, sufficiente a far vincere Berlusconi e Bossi.



Questa situazione potrebbe essere modificata nell'intervallo di un governo tecnico che resisterebbe sino alla primavera del 2013, allo scadere naturale della legislatura, ma non è detto che una simile alleanza, litigiosa, che scontenterebbe tutti, possa vincere alle prossime elezioni.



Quindi siamo destinati e rassegnati con Silvio al potere per anni e anni: io sono sempre del parere che Berlusconi governa perché non ci sono le opposizioni.



La prima cosa che devono fare è non solo trattare questioni morali, belle e utili, ma che nella testa delle persone paiono confuse: in troppi sono convinti e forse non hanno torto, che non esistono partiti puliti, candidi come colombe.



Il marcio sta tutto a destra o a manca?



Facciamo un po' di par condicio: sia a destra, sia a sinistra senza non disdegnare uno sguardo disgustato, con il naso tappato, pure al centro.



Per vedere una vera alternanza a Berlusconi bisogna trattare di sicurezza e di paure della gente: non basta mostrare e dimostrare, con tesi risibili, che il crimine non esiste, che non c'è rapporto tra aumento degli extracomunitari e aumento della criminalità.



La gente ha paura, la gente teme di transitare in certi quartieri, un tempo tranquillissimi, quasi assonnati, pure di giorno.



Le risposte e le iniziative devono essere convincenti: i cittadini non hanno la scorta armata, pagata dai cittadini come molti politici nazionali.



Il lavoro deve essere affrontato con analisi e con risposte che si possano mettere in pratica subito.



Le opposizioni hanno pure la questione ambientale, che una parte della popolazione guarda con preoccupazione: si devono riesumare risposte adeguate per l'energia, la protezione del panorama e della biodiversità.



Infine c'è la famiglia italiana, che in 3mila anni di storia non ha mai subito un trattamento così indecente, un'ostilità così aperta da parte di forze … ideologiche e laiche, o presunte tali.



Se le opposizioni sapranno dare risposte certe ai cittadini su questi quesiti vinceranno e manderanno a casa Berlusconi e alleati, altrimenti avremo un susseguirsi di governi di destra, con altri sempre più di destra, con soluzioni pratiche e immediate, con quel senso delle cose che si può riassumere nella frase milanese: “Ghe pensi mi!”



In Italia “si può dare di più”.

Idv e Pd sono separati in casa: si presenterebbero assieme per motivi elettorali, ma con le polemiche sopite appena in tempo per non mostrarsi litigiosi prima delle elezioni.

Il centro ha diverse anime, una democristiana, di antica data, con l'Udc di Casini, ma pure una parte della sinistra, uscita dal Pd e un parte di destra, o di origine di destra con Fini e affigliati.

Queste fusioni e confusioni non piacciono agli elettori: quasi mai danno risultati positivi, o la somma matematica dei voti delle precedenti elezioni sono uguali a quelle future.

Così, in questa situazione avremo una santa e forte alleanza della destra, che conquisterebbe una maggioranza relativa, sufficiente a far vincere Berlusconi e Bossi.

Questa situazione potrebbe essere modificata nell'intervallo di un governo tecnico che resisterebbe sino alla primavera del 2013, allo scadere naturale della legislatura, ma non è detto che una simile alleanza, litigiosa, che scontenterebbe tutti, possa vincere alle prossime elezioni.

Quindi siamo destinati e rassegnati con Silvio al potere per anni e anni: io sono sempre del parere che Berlusconi governa perché non ci sono le opposizioni.

La prima cosa che devono fare è non solo trattare questioni morali, belle e utili, ma che nella testa delle persone paiono confuse: in troppi sono convinti e forse non hanno torto, che non esistono partiti puliti, candidi come colombe.

Il marcio sta tutto a destra o a manca?

Facciamo un po' di par condicio: sia a destra, sia a sinistra senza non disdegnare uno sguardo disgustato, con il naso tappato, pure al centro.

Per vedere una vera alternanza a Berlusconi bisogna trattare di sicurezza e di paure della gente: non basta mostrare e dimostrare, con tesi risibili, che il crimine non esiste, che non c'è rapporto tra aumento degli extracomunitari e aumento della criminalità.

La gente ha paura, la gente teme di transitare in certi quartieri, un tempo tranquillissimi, quasi assonnati, pure di giorno.

Le risposte e le iniziative devono essere convincenti: i cittadini non hanno la scorta armata, pagata dai cittadini come molti politici nazionali.

Il lavoro deve essere affrontato con analisi e con risposte che si possano mettere in pratica subito.

Le opposizioni hanno pure la questione ambientale, che una parte della popolazione guarda con preoccupazione: si devono riesumare risposte adeguate per l'energia, la protezione del panorama e della biodiversità.

Infine c'è la famiglia italiana, che in 3mila anni di storia non ha mai subito un trattamento così indecente, un'ostilità così aperta da parte di forze … ideologiche e laiche, o presunte tali.

Se le opposizioni sapranno dare risposte certe ai cittadini su questi quesiti vinceranno e manderanno a casa Berlusconi e alleati, altrimenti avremo un susseguirsi di governi di destra, con altri sempre più di destra, con soluzioni pratiche e immediate, con quel senso delle cose che si può riassumere nella frase milanese: “Ghe pensi mi!”

In Italia “si può dare di più”.


8 feb 2011

Unione europea immigrazione Unione Europea e in Italia


prestiti online avvocati online recupero dati raid quote auto auto online corso di pnl account adwords adsense mutuo online trading online
L'immigrazione in Italia ha subito non un calo, ma un rallentamento, dovuto alla crisi economica: il saldo tra nuovi immigrati e rientro alle proprie terre di origine, tra i nuovi arrivi e le cancellazioni all'anagrafe, è stato ancora positivo nel 2009, ma è minimo.
L'Italia attira di meno e c'è meno lavoro: le ditte cercano meno lavoro degli immigrati e questo fatto è il primo di una situazione nuova da capire.
La causa dell'immigrazione è legata non dalla mancanza di italiani disposti a svolgere certi lavori, ma dalla corsa al ribasso del costo del lavoro per certe attività lavorative di scarsa, se non di nessuna specializzazione.
I lavori manuali, quelli che non si svolgano con scarsa professionalità, ora non necessitano più di manodopera a basso costo?
Per spiegare il fenomeno bisogna collegarlo con il cambio delle valute: l'euro è una moneta forte e i risparmi dei lavoratori extracomunitari potrebbero risolvere moltissimi problemi in Patria.
Mille euro possono bastare per campare discretamente un anno intero, così l'attrattiva di guadagni, per loro altissimi, in Europa, li porta a cercare questa moneta forte, che in Italia, in Europa non basta mai: i loro salari sono spesso insufficienti per una vita decente, così risparmiano su tutto, vivono in condizioni terribili, per poter tornare a casa con un bel gruzzolo.
Il cambio sfavorevole dell'Euro moneta forte, però rende sempre più complesso l'esportazione e favorisce l'importazione di merci di bassa qualità: così la nostra industria e tutte le attività produttive stanno diventando sempre più attente alle nuove tecnologie, alla ricerca di manodopera specializzata, con produzioni con poca manodopera e merci di valore.
La nostra società diventa sempre più rivolta a uno sviluppo con poco lavoro manuale: siamo ancora lontani dal giorno che tutto sarà svolto da macchine, dal punto di vista manuale, ma ci avviciniamo lentamente.
Per ridurre il costo del lavoro lo si organizza e lo si rende più efficiente e più produttivo: non si risparmia solo sul costo del lavoro, ma si preferisce ridurre i lavoratovi con le nuove tecnologie e con la maggiore efficienza.
E' la moneta forte, non solo quella, che costringe i nostri imprenditori a preferire certe produzioni, evitando o trasferendo quelle ad alta presenza umana, all'estero.
La famosa e temuta, o sperata, invasione di extracomunitari in Italia non ci sarà: alla fine la situazione sarà molto diversa e avremo, prima o poi, un riflusso di manodopera verso le loro terre di origine.
I lavori manuali alla fine sono limitati e non conviene attraversare mari e deserti per stipendi sempre più miserabili.
La nostra società futura, italiana, sarà diversa certamente da come noi la immaginiamo: le profezie si sono sempre più dimostrate assurde, fantasiose, ridicole.
Io non le farò, ma certamente mi posso immaginare un'Italia con tanti extracomunitari integrati, più italiani degli italiani e molti emarginati che subiranno ciò che la storia ha sempre riservato per loro.
Per questo vorrei ricordare gli orrori del passato, ma non voglio annoiarvi con i particolari.
Quindi è solo il mercato che attira o respinge i lavoratori da terre lontane, non è ancora un'inversione di tendenza, ma in futuro entreranno da noi non manovali, ma ingegneri del Terzo Mondo e quelli non creeranno i sentimenti razzisti e xenofobi che serpeggiano oggi tra la gente.
L'Italia sarà una terra di stranieri?
Sarà conquistata dall'Islam?
No, sarà sempre abitata da italiani, che torneranno a fare qualche figlio in più, ma solo con qualche “colore” nuovo, aggiunto: i drammi resteranno probabilmente sempre nel Sud del Mondo, con massacri, migrazioni con milioni di morti lasciati lungo le strada, dolori e disperazione.
Da noi si continuerà a straparlare con la stupida retorica politica di sinistra, di destra e anche di centro.

Emigrazione immigrazione e lavoro in Europa e in Italia



prestiti online avvocati online recupero dati raid quote auto auto online corso di pnl account adwords adsense mutuo online trading online
L'immigrazione in Italia ha subito non un calo, ma un rallentamento, dovuto alla crisi economica: il saldo tra nuovi immigrati e rientro alle proprie terre di origine, tra i nuovi arrivi e le cancellazioni all'anagrafe, è stato ancora positivo nel 2009, ma è minimo.
L'Italia attira di meno e c'è meno lavoro: le ditte cercano meno lavoro degli immigrati e questo fatto è il primo di una situazione nuova da capire.
La causa dell'immigrazione è legata non dalla mancanza di italiani disposti a svolgere certi lavori, ma dalla corsa al ribasso del costo del lavoro per certe attività lavorative di scarsa, se non di nessuna specializzazione.
I lavori manuali, quelli che non si svolgano con scarsa professionalità, ora non necessitano più di manodopera a basso costo?
Per spiegare il fenomeno bisogna collegarlo con il cambio delle valute: l'euro è una moneta forte e i risparmi dei lavoratori extracomunitari potrebbero risolvere moltissimi problemi in Patria.
Mille euro possono bastare per campare discretamente un anno intero, così l'attrattiva di guadagni, per loro altissimi, in Europa, li porta a cercare questa moneta forte, che in Italia, in Europa non basta mai: i loro salari sono spesso insufficienti per una vita decente, così risparmiano su tutto, vivono in condizioni terribili, per poter tornare a casa con un bel gruzzolo.
Il cambio sfavorevole dell'Euro moneta forte, però rende sempre più complesso l'esportazione e favorisce l'importazione di merci di bassa qualità: così la nostra industria e tutte le attività produttive stanno diventando sempre più attente alle nuove tecnologie, alla ricerca di manodopera specializzata, con produzioni con poca manodopera e merci di valore.
La nostra società diventa sempre più rivolta a uno sviluppo con poco lavoro manuale: siamo ancora lontani dal giorno che tutto sarà svolto da macchine, dal punto di vista manuale, ma ci avviciniamo lentamente.
Per ridurre il costo del lavoro lo si organizza e lo si rende più efficiente e più produttivo: non si risparmia solo sul costo del lavoro, ma si preferisce ridurre i lavoratovi con le nuove tecnologie e con la maggiore efficienza.
E' la moneta forte, non solo quella, che costringe i nostri imprenditori a preferire certe produzioni, evitando o trasferendo quelle ad alta presenza umana, all'estero.
La famosa e temuta, o sperata, invasione di extracomunitari in Italia non ci sarà: alla fine la situazione sarà molto diversa e avremo, prima o poi, un riflusso di manodopera verso le loro terre di origine.
I lavori manuali alla fine sono limitati e non conviene attraversare mari e deserti per stipendi sempre più miserabili.
La nostra società futura, italiana, sarà diversa certamente da come noi la immaginiamo: le profezie si sono sempre più dimostrate assurde, fantasiose, ridicole.
Io non le farò, ma certamente mi posso immaginare un'Italia con tanti extracomunitari integrati, più italiani degli italiani e molti emarginati che subiranno ciò che la storia ha sempre riservato per loro.
Per questo vorrei ricordare gli orrori del passato, ma non voglio annoiarvi con i particolari.
Quindi è solo il mercato che attira o respinge i lavoratori da terre lontane, non è ancora un'inversione di tendenza, ma in futuro entreranno da noi non manovali, ma ingegneri del Terzo Mondo e quelli non creeranno i sentimenti razzisti e xenofobi che serpeggiano oggi tra la gente.
L'Italia sarà una terra di stranieri?
Sarà conquistata dall'Islam?
No, sarà sempre abitata da italiani, che torneranno a fare qualche figlio in più, ma solo con qualche “colore” nuovo, aggiunto: i drammi resteranno probabilmente sempre nel Sud del Mondo, con massacri, migrazioni con milioni di morti lasciati lungo le strada, dolori e disperazione.
Da noi si continuerà a straparlare con la stupida retorica politica di sinistra, di destra e anche di centro.

23 ago 2010

Fini pagherebbe non tanto il tradimento verso Berlusconi, sempre se si può chiamare in questo modo il comportamento del Presidente della Camera, quanto per il fatto che gli italiani sono pigri: proprio perdere mezzora al seggio elettorale non ne vogliono sentir parlare, poi oggi più di ieri le campagne elettorali non appassionano, ma annoiano sempre più.

Inoltre Silvio sa che le opposizioni sono divise e si presenterebbero quanto meno in due gruppi differenti se non in tre o quattro: ci sarebbe l'estrema sinistra, che rimarrebbe al palo, non entrerebbe nel parlamento, ma ruberebbe 2 o 3 punti di percentuale alle opposizioni, magari con i grillini che farebbero altrettanto.

Idv e Pd sono separati in casa: si presenterebbero assieme per motivi elettorali, ma con le polemiche sopite appena in tempo per non mostrarsi litigiosi prima delle elezioni.

Il centro ha diverse anime, una democristiana, di antica data, con l'Udc di Casini, ma pure una parte della sinistra, uscita dal Pd e un parte di destra, o di origine di destra con Fini e affigliati.

Queste fusioni e confusioni non piacciono agli elettori: quasi mai danno risultati positivi, o la somma matematica dei voti delle precedenti elezioni sono uguali a quelle future.

Così, in questa situazione avremo una santa e forte alleanza della destra, che conquisterebbe una maggioranza relativa, sufficiente a far vincere Berlusconi e Bossi.

Questa situazione potrebbe essere modificata nell'intervallo di un governo tecnico che resisterebbe sino alla primavera del 2013, allo scadere naturale della legislatura, ma non è detto che una simile alleanza, litigiosa, che scontenterebbe tutti, possa vincere alle prossime elezioni.

Quindi siamo destinati e rassegnati con Silvio al potere per anni e anni: io sono sempre del parere che Berlusconi governa perché non ci sono le opposizioni.

La prima cosa che devono fare è non solo trattare questioni morali, belle e utili, ma che nella testa delle persone paiono confuse: in troppi sono convinti e forse non hanno torto, che non esistono partiti puliti, candidi come colombe.

Il marcio sta tutto a destra o a manca?

Facciamo un po' di par condicio: sia a destra, sia a sinistra senza non disdegnare uno sguardo disgustato, con il naso tappato, pure al centro.

Per vedere una vera alternanza a Berlusconi bisogna trattare di sicurezza e di paure della gente: non basta mostrare e dimostrare, con tesi risibili, che il crimine non esiste, che non c'è rapporto tra aumento degli extracomunitari e aumento della criminalità.

La gente ha paura, la gente teme di transitare in certi quartieri, un tempo tranquillissimi, quasi assonnati, pure di giorno.

Le risposte e le iniziative devono essere convincenti: i cittadini non hanno la scorta armata, pagata dai cittadini come molti politici nazionali.

Il lavoro deve essere affrontato con analisi e con risposte che si possano mettere in pratica subito.

Le opposizioni hanno pure la questione ambientale, che una parte della popolazione guarda con preoccupazione: si devono riesumare risposte adeguate per l'energia, la protezione del panorama e della biodiversità.

Infine c'è la famiglia italiana, che in 3mila anni di storia non ha mai subito un trattamento così indecente, un'ostilità così aperta da parte di forze … ideologiche e laiche, o presunte tali.

Se le opposizioni sapranno dare risposte certe ai cittadini su questi quesiti vinceranno e manderanno a casa Berlusconi e alleati, altrimenti avremo un susseguirsi di governi di destra, con altri sempre più di destra, con soluzioni pratiche e immediate, con quel senso delle cose che si può riassumere nella frase milanese: “Ghe pensi mi!”

In Italia “si può dare di più”.















8 feb 2011

Immigrazione in Italia e in Europa



prestiti online avvocati online recupero dati raid quote auto auto online corso di pnl account adwords adsense mutuo online trading online


L'immigrazione in Italia ha subito non un calo, ma un rallentamento, dovuto alla crisi economica: il saldo tra nuovi immigrati e rientro alle proprie terre di origine, tra i nuovi arrivi e le cancellazioni all'anagrafe, è stato ancora positivo nel 2009, ma è minimo.
L'Italia attira di meno e c'è meno lavoro: le ditte cercano meno lavoro degli immigrati e questo fatto è il primo di una situazione nuova da capire.
La causa dell'immigrazione è legata non dalla mancanza di italiani disposti a svolgere certi lavori, ma dalla corsa al ribasso del costo del lavoro per certe attività lavorative di scarsa, se non di nessuna specializzazione.
I lavori manuali, quelli che non si svolgano con scarsa professionalità, ora non necessitano più di manodopera a basso costo?
Per spiegare il fenomeno bisogna collegarlo con il cambio delle valute: l'euro è una moneta forte e i risparmi dei lavoratori extracomunitari potrebbero risolvere moltissimi problemi in Patria.
Mille euro possono bastare per campare discretamente un anno intero, così l'attrattiva di guadagni, per loro altissimi, in Europa, li porta a cercare questa moneta forte, che in Italia, in Europa non basta mai: i loro salari sono spesso insufficienti per una vita decente, così risparmiano su tutto, vivono in condizioni terribili, per poter tornare a casa con un bel gruzzolo.
Il cambio sfavorevole dell'Euro moneta forte, però rende sempre più complesso l'esportazione e favorisce l'importazione di merci di bassa qualità: così la nostra industria e tutte le attività produttive stanno diventando sempre più attente alle nuove tecnologie, alla ricerca di manodopera specializzata, con produzioni con poca manodopera e merci di valore.
La nostra società diventa sempre più rivolta a uno sviluppo con poco lavoro manuale: siamo ancora lontani dal giorno che tutto sarà svolto da macchine, dal punto di vista manuale, ma ci avviciniamo lentamente.
Per ridurre il costo del lavoro lo si organizza e lo si rende più efficiente e più produttivo: non si risparmia solo sul costo del lavoro, ma si preferisce ridurre i lavoratovi con le nuove tecnologie e con la maggiore efficienza.
E' la moneta forte, non solo quella, che costringe i nostri imprenditori a preferire certe produzioni, evitando o trasferendo quelle ad alta presenza umana, all'estero.
La famosa e temuta, o sperata, invasione di extracomunitari in Italia non ci sarà: alla fine la situazione sarà molto diversa e avremo, prima o poi, un riflusso di manodopera verso le loro terre di origine.
I lavori manuali alla fine sono limitati e non conviene attraversare mari e deserti per stipendi sempre più miserabili.
La nostra società futura, italiana, sarà diversa certamente da come noi la immaginiamo: le profezie si sono sempre più dimostrate assurde, fantasiose, ridicole.
Io non le farò, ma certamente mi posso immaginare un'Italia con tanti extracomunitari integrati, più italiani degli italiani e molti emarginati che subiranno ciò che la storia ha sempre riservato per loro.
Per questo vorrei ricordare gli orrori del passato, ma non voglio annoiarvi con i particolari.
Quindi è solo il mercato che attira o respinge i lavoratori da terre lontane, non è ancora un'inversione di tendenza, ma in futuro entreranno da noi non manovali, ma ingegneri del Terzo Mondo e quelli non creeranno i sentimenti razzisti e xenofobi che serpeggiano oggi tra la gente.
L'Italia sarà una terra di stranieri?
Sarà conquistata dall'Islam?
No, sarà sempre abitata da italiani, che torneranno a fare qualche figlio in più, ma solo con qualche “colore” nuovo, aggiunto: i drammi resteranno probabilmente sempre nel Sud del Mondo, con massacri, migrazioni con milioni di morti lasciati lungo le strada, dolori e disperazione.
Da noi si continuerà a straparlare con la stupida retorica politica di sinistra, di destra e anche di centro.



23 ago 2010

Berlusconi aizza la truppa




Silvio Berlusconi tranquillizza i suoi: ''Vi assicuro che il vostro auspicio è anche il mio, cioè quello di realizzare le riforme per le quali gli italiani ci hanno votato, confermando la loro fiducia nella maggioranza di governo, in tutte, tutte le tornate elettorali degli ultimi due anni, quindi questo è per noi un impegno assoluto, un impegno prioritario, un impegno che è mio e dell'intero governo''.

E' pronto pure ad andare al voto ed è tranquillo, anzi certo di liberarsi, in questo caso, del suo ex alleato Gianfranco Fini: si sa che gli elettori non premiano mai chi causa, per qualsiasi atto o scelta, la chiusura anticipata della legislatura.

Fini pagherebbe non tanto il tradimento verso Berlusconi, sempre se si può chiamare in questo modo il comportamento del Presidente della Camera, quanto per il fatto che gli italiani sono pigri: proprio perdere mezzora al seggio elettorale non ne vogliono sentir parlare, poi oggi più di ieri le campagne elettorali non appassionano, ma annoiano sempre più.

Inoltre Silvio sa che le opposizioni sono divise e si presenterebbero quanto meno in due gruppi differenti se non in tre o quattro: ci sarebbe l'estrema sinistra, che rimarrebbe al palo, non entrerebbe nel parlamento, ma ruberebbe 2 o 3 punti di percentuale alle opposizioni, magari con i grillini che farebbero altrettanto.

Idv e Pd sono separati in casa: si presenterebbero assieme per motivi elettorali, ma con le polemiche sopite appena in tempo per non mostrarsi litigiosi prima delle elezioni.

Il centro ha diverse anime, una democristiana, di antica data, con l'Udc di Casini, ma pure una parte della sinistra, uscita dal Pd e un parte di destra, o di origine di destra con Fini e affigliati.

Queste fusioni e confusioni non piacciono agli elettori: quasi mai danno risultati positivi, o la somma matematica dei voti delle precedenti elezioni sono uguali a quelle future.

Così, in questa situazione avremo una santa e forte alleanza della destra, che conquisterebbe una maggioranza relativa, sufficiente a far vincere Berlusconi e Bossi.

Questa situazione potrebbe essere modificata nell'intervallo di un governo tecnico che resisterebbe sino alla primavera del 2013, allo scadere naturale della legislatura, ma non è detto che una simile alleanza, litigiosa, che scontenterebbe tutti, possa vincere alle prossime elezioni.

Quindi siamo destinati e rassegnati con Silvio al potere per anni e anni: io sono sempre del parere che Berlusconi governa perché non ci sono le opposizioni.

La prima cosa che devono fare è non solo trattare questioni morali, belle e utili, ma che nella testa delle persone paiono confuse: in troppi sono convinti e forse non hanno torto, che non esistono partiti puliti, candidi come colombe.

Il marcio sta tutto a destra o a manca?

Facciamo un po' di par condicio: sia a destra, sia a sinistra senza non disdegnare uno sguardo disgustato, con il naso tappato, pure al centro.

Per vedere una vera alternanza a Berlusconi bisogna trattare di sicurezza e di paure della gente: non basta mostrare e dimostrare, con tesi risibili, che il crimine non esiste, che non c'è rapporto tra aumento degli extracomunitari e aumento della criminalità.

La gente ha paura, la gente teme di transitare in certi quartieri, un tempo tranquillissimi, quasi assonnati, pure di giorno.

Le risposte e le iniziative devono essere convincenti: i cittadini non hanno la scorta armata, pagata dai cittadini come molti politici nazionali.

Il lavoro deve essere affrontato con analisi e con risposte che si possano mettere in pratica subito.

Le opposizioni hanno pure la questione ambientale, che una parte della popolazione guarda con preoccupazione: si devono riesumare risposte adeguate per l'energia, la protezione del panorama e della biodiversità.

Infine c'è la famiglia italiana, che in 3mila anni di storia non ha mai subito un trattamento così indecente, un'ostilità così aperta da parte di forze … ideologiche e laiche, o presunte tali.

Se le opposizioni sapranno dare risposte certe ai cittadini su questi quesiti vinceranno e manderanno a casa Berlusconi e alleati, altrimenti avremo un susseguirsi di governi di destra, con altri sempre più di destra, con soluzioni pratiche e immediate, con quel senso delle cose che si può riassumere nella frase milanese: “Ghe pensi mi!”

In Italia “si può dare di più”.