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19 ago 2010

il sistema Italia che non funziona

 

Forse è il sistema Italia che non funziona, anzi sicuramente c'è qualcosa che non va in questo Paese: siamo la patria delle grandi famiglie che hanno un immenso potere e dominano tutto.

Questa è la grande e principale anomalia italiana: questi grandi potentati famigliari ed economici hanno sempre uno stretto rapporto con lo Stato.

Spesso si parla di liberismo in Italia, ma il nostro sistema capitalistico è troppo legato alla mamma, che si chiama Stato: da noi non esiste un tipo di economia che sappia rischiare, tranne per le imprese piccole o piccolissime.

Intanto il mondo è conquistato da società, multinazionali, che sono più potenti e ricche della maggior parte degli Stati del pianeta: è giusto mettere tra i primi posti proprio Google, con il suo motore di ricerca gratuito, che però raccoglie la pubblicità da tutto il mondo.

Gli interessi economici di queste immense società cozzano con le piccole realtà locali, come le nostra e vi penetrano con decisione, modificando i rapporti di forza.

25 lug 2021

Propaganda e linciaggio del nemico.

Il nemico del popolo fa parte della strategia di una sinistra che vive di odio, ma dice di combatterlo.
Ormai questa misera realtà non ha più ideologie, analisi sociali, classi popolari da difendere, se non una piccola folla di un ceto medio vicino a crisi di....... nervi, sempre più ai margini sociali ed economici, predestinato a trasformarsi in una folla di emarginati, di servi inutili di un potere che li usa e poi li getta.
Il tentativo di reggersi con i voti dei migranti, ovvero futuri esclusi di un potere tecnocratico assolutista, hitleriano, nella versione attuale, ovvero ciò che non rende e non genera reddito deve essere....... eliminato, è già fallito in partenza. 
In questa fase questa realtà anacronistica, fatta da burocrati noti per la loro ottusità, che si definisce la sinistra italiana, è una palla al piede al sistema economico e finanziario mondiale e nazionale.
Così eccoli dediti a battaglie inutili, per sentirsi vivi, per non voler essere gettati tra gli oggetti da buttare in discarica.
La battaglia per la legge Zan e il fatto di cronaca nera, che finirà in nulla o quasi, dimostra la loro debolezza e la loro idiozia.
"Tutto quello che dichiari potrà essere usato contro di te" , questo lo sanno bene gli imputati negli Stati Uniti, durante gli interrogatori, ma le loro campagne di odio non conoscono il senso del limite, la vergogna e un minimo di buon senso.
Muovono il peggio del popolo della rete, i violenti delle periferie e li invitano, apertamente, a manifestare contro lo sparatore.
Si fanno processi sommari, per il fatto di Voghera, con condanne sulla stampa, quella stessa che fu filo democristiana, poi socialista di Craxi ed oggi è filo PD, per difendere gli interessi di ciò che resta di un potere vetusto, legato a imprenditori in affari con la politica.
La sinistra oggi sta con i........... padroni, o meglio con questi padroni che senza finanziamenti pubblici ed esenzioni fiscali finirebbero travolti dal mercato globale.
Perché un povero assessore alla sicurezza di Voghera, che ha sparato, più o meno involontariamente, contro un aggressore, diventa il cattivo di turno da odiare?
Già gli amici violenti della sinistra, le bande armate delle periferie, promettono di fare giustizia da sé, ma questa istigazione al terrorismo è ......... legittima, per loro. 
Il peggior pietismo ridicolo è stato sfoderato da questi minchioni, detti giornalisti,  hanno disturbato dei testimoni impresentabili, la barbona e il connazionale della vittima che parla di omicidio volontario, mentre i filmati mostrano il contrario.
Ormai la macchina della propaganda della sinistra convince solo i fancazzisti del reddito di cittadinanza, le ultime casalinghe represse, se ne esistono ancora, che passano la giornata a vedersi trasmissione spazzatura, il ragazzone che sta passando dall'erba alle pasticche, con l'aggiunta di alcool.
Costoro scendono in piazza, o dovevano scendere, con il sostegno di gruppi di spacciatori magrebini, per pretendere giustizia?
Questi sono i...... cittadini che questi giornalacci hanno invitato a manifestare.
Povera sinistra, ormai è solo formata da poveracci che difendono le loro sedie sotto il culo, a spese dello Stato, direttamente e indirettamente, che ha bisogno della folla dei balordi per sentirsi vivo.
Se qualcuno conosce le logiche speculative del mondo finanziario sa che costoro guadagnano sia quando i titoli crollano che quando salgono, io parlo del sistema Italia, con i suoi debiti,  il 160% del debito pubblico sul Pil, che ci ha reso un Paese fallito.
I responsabili sono appunto i governi della sinistra, che hanno raddoppiato, con la loro gestione questo debito, ma i nostri ricchi speculatori, tutta gente senza volto e senza nome, attende che tutto precipiti, vendendo allo scoperto, ovvero guadagnando sul fallimento dell'Italia e di quella classe imprenditoriale incapace di vivere senza stampelle pubbliche.
Intanto la sinistra allontana il giorno della resa dei conti, con queste pagliacciate, questa propaganda meschina e ridicola, che dovrebbe interessare la magistratura per l'evidente istigazione al crimine, al terrorismo.
Cerca le folle nelle strade, vuole tanto rumore per non dover pagare a caro prezzo i danni provocati a tutti noi.

Prevedere il fallimento del sistema Italia è troppo facile, con lacrime e sangue, poi vedremo il rimbalzo e la ripresa economica, ma io mi immagino cose terribili, ovvero altro che un assessore con la pistola.
Se le strade non diventeranno sicure per ordine dello Stato, lo diventeranno grazie ai gruppi privati, come capita nel Sud del mondo, con gli squadroni della morte.
Anzi con qualcosa di più orrendo che non oso neppure immaginare.
I nuovi padroni del mondo vogliono solo profitti finanziari e senza l'ordine nelle strade non li si hanno, quindi questi ciechi individui lo impongono, premiando i Paesi che lo sapranno creare, punendo finanziariamente chi non lo saprà impostare.
Io preferisco la polizia statale a quella privata, di tipo sudamericano.
Ancora una volta questi poverini della sinistra attuale non hanno capito di essere solo delle pedine di un grande gioco globale, da usare e poi buttare.

14 ago 2010

Politica e scontri per le elezioni

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano teme "un durissimo scontro elettorale".

il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto invece paventa proprio l'instabilità di un governo tecnico: ''Non sono per niente condivisibili le ipotesi di governi tecnici e di governi di transizione. Si tratterebbe, infatti, di manovre di palazzo, volte ad evitare che si ascolti quello che pensano gli elettori cioè la volontà effettiva del popolo".

Così la grave crisi in cui motivi sfuggono ai più, sta portando il Paese verso un governo tecnico, che ci dovrebbe portare verso la fine della legislatura in modo insolito: il governo tecnico che si prospetta è la fusione di tutte le forze anti-Berlusconi.

Ora la questione pare strana e insolita: antichi nemici sono riuniti tutti contro un nuovo nemico.

C'è la questione morale, ma pure lo scontro tra il potere della Giustizia, la magistratura, contro l'esecutivo.

Inoltre le forze economiche si stanno scontrando e si muovono, ma cosa bolle veramente in pentola non si sa.

Qualcuno ha promesso qualcosa a Fini per la sua rottura con il cavaliere?

Silvio è così terribile, da non accettare critiche interne o esterne?

Il governo ha lavorato male da meritarsi una brutta fine?

Che fine farà la sicurezza, che sta tanto a cuore degli italiani, con un governo tecnico?

Le tendenze all'interno di questo governo sono variegate: i giustizialisti dell'Italia dei Valori si scontrano con la logica antica da Democrazia Cristiana dell'Udc, infine abbiamo i finiani, fuoriusciti del Pdl, che sino a poco tempo fa erano il primo puntello della politica di Berlusconi.

Il Pd poi rappresenta una sinistra che da tempo cerca di trovare una sua collocazione occidentale, europea, ma ha ancora un'anima massimalista al suo interno, con posizioni e affermazioni anacronistiche.

Io rimango sorpreso da certi termini da vecchio partito rivoluzionario, come attacco: non ci sono attacchi, quelli sono azioni fisiche, magari militari.

Tutto il resto è solo una questione di opinioni, con critiche, se si vuole di calunnie ed insulti, ma niente più: invece gli attacchi erano tipici del linguaggio degli anni Trenta, quando il capitalismo, "attaccava" la patria del socialismo reale.

Perché Berlusconi è il più cattivo?

Perché altri imprenditori invece sono sempre …..innocenti?

Forse è il sistema Italia che non funziona, anzi sicuramente c'è qualcosa che non va in questo Paese: siamo la patria delle grandi famiglie che hanno un immenso potere e dominano tutto.

Questa è la grande e principale anomalia italiana: questi grandi potentati famigliari ed economici hanno sempre uno stretto rapporto con lo Stato.

Spesso si parla di liberismo in Italia, ma il nostro sistema capitalistico è troppo legato alla mamma, che si chiama Stato: da noi non esiste un tipo di economia che sappia rischiare, tranne per le imprese piccole o piccolissime.

Intanto il mondo è conquistato da società, multinazionali, che sono più potenti e ricche della maggior parte degli Stati del pianeta: è giusto mettere tra i primi posti proprio Google, con il suo motore di ricerca gratuito, che però raccoglie la pubblicità da tutto il mondo.

Gli interessi economici di queste immense società cozzano con le piccole realtà locali, come le nostra e vi penetrano con decisione, modificando i rapporti di forza.

Noi abbiamo ancora le grandi famiglie borghesi, mentre nel mondo il capitalismo finanziario si impone con gli interessi di anonime società multi etniche, multi religiose.

I soldi non puzzano, non importa se gli affari si fanno tra ebrei e arabi, russi e statunitensi, cinesi e europei, ciò che conta è il rendimento finale.

Ora la grande crisi economica nazionale sta appunto in questa ...buffa lotta tra famiglie, come ai tempi delle Signorie, per il predominio del micro Stato: altri eserciti stanno alle porte della vecchia Italia e si apprestano a conquistarla, dominarla, sbranarla forse.

L'era di Berlusconi non è ancora terminata, ma ormai ci avviciniamo la fine dell'epoca dei casati dei grandi imprenditori: ormai tutto si muoverà secondo logiche economiche che non sanno più cosa farne di questi ...piccoli signori locali, che hanno bisogno di leggi adatte a loro per sopravvivere.

Solo se il nostro sistema economico saprà liberarsi delle stampelle pubbliche, specialmente per certe attività, saprà vincere la guerra della concorrenza internazionale, altrimenti ci chiuderemo in un assurdo protezionismo e verremo colonizzati dalle multinazionali che avanzano.

La questione politica quindi è ben più complessa e dubito che questa classe politica saprà dare risposte adatte: sia se si andrà alle elezioni subito o se si formerà un governo di ...salvezza nazionale, si perderà del tempo, perché il futuro è nelle mani di chi saprà far arrivare il flusso di denaro internazionale, che si posa in quei Paesi che danno condizioni buone per gli investimenti.

Le elezionii e il futuro del Paese

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano teme "un durissimo scontro elettorale".

il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto invece paventa proprio l'instabilità di un governo tecnico: ''Non sono per niente condivisibili le ipotesi di governi tecnici e di governi di transizione. Si tratterebbe, infatti, di manovre di palazzo, volte ad evitare che si ascolti quello che pensano gli elettori cioè la volontà effettiva del popolo".

Così la grave crisi in cui motivi sfuggono ai più, sta portando il Paese verso un governo tecnico, che ci dovrebbe portare verso la fine della legislatura in modo insolito: il governo tecnico che si prospetta è la fusione di tutte le forze anti-Berlusconi.

Ora la questione pare strana e insolita: antichi nemici sono riuniti tutti contro un nuovo nemico.

C'è la questione morale, ma pure lo scontro tra il potere della Giustizia, la magistratura, contro l'esecutivo.

Inoltre le forze economiche si stanno scontrando e si muovono, ma cosa bolle veramente in pentola non si sa.

Qualcuno ha promesso qualcosa a Fini per la sua rottura con il cavaliere?

Silvio è così terribile, da non accettare critiche interne o esterne?

Il governo ha lavorato male da meritarsi una brutta fine?

Che fine farà la sicurezza, che sta tanto a cuore degli italiani, con un governo tecnico?

Le tendenze all'interno di questo governo sono variegate: i giustizialisti dell'Italia dei Valori si scontrano con la logica antica da Democrazia Cristiana dell'Udc, infine abbiamo i finiani, fuoriusciti del Pdl, che sino a poco tempo fa erano il primo puntello della politica di Berlusconi.

Il Pd poi rappresenta una sinistra che da tempo cerca di trovare una sua collocazione occidentale, europea, ma ha ancora un'anima massimalista al suo interno, con posizioni e affermazioni anacronistiche.

Io rimango sorpreso da certi termini da vecchio partito rivoluzionario, come attacco: non ci sono attacchi, quelli sono azioni fisiche, magari militari.

Tutto il resto è solo una questione di opinioni, con critiche, se si vuole di calunnie ed insulti, ma niente più: invece gli attacchi erano tipici del linguaggio degli anni Trenta, quando il capitalismo, "attaccava" la patria del socialismo reale.

Perché Berlusconi è il più cattivo?

Perché altri imprenditori invece sono sempre …..innocenti?

Forse è il sistema Italia che non funziona, anzi sicuramente c'è qualcosa che non va in questo Paese: siamo la patria delle grandi famiglie che hanno un immenso potere e dominano tutto.

Questa è la grande e principale anomalia italiana: questi grandi potentati famigliari ed economici hanno sempre uno stretto rapporto con lo Stato.

Spesso si parla di liberismo in Italia, ma il nostro sistema capitalistico è troppo legato alla mamma, che si chiama Stato: da noi non esiste un tipo di economia che sappia rischiare, tranne per le imprese piccole o piccolissime.

Intanto il mondo è conquistato da società, multinazionali, che sono più potenti e ricche della maggior parte degli Stati del pianeta: è giusto mettere tra i primi posti proprio Google, con il suo motore di ricerca gratuito, che però raccoglie la pubblicità da tutto il mondo.

Gli interessi economici di queste immense società cozzano con le piccole realtà locali, come le nostra e vi penetrano con decisione, modificando i rapporti di forza.

Noi abbiamo ancora le grandi famiglie borghesi, mentre nel mondo il capitalismo finanziario si impone con gli interessi di anonime società multi etniche, multi religiose.

I soldi non puzzano, non importa se gli affari si fanno tra ebrei e arabi, russi e statunitensi, cinesi e europei, ciò che conta è il rendimento finale.

Ora la grande crisi economica nazionale sta appunto in questa ...buffa lotta tra famiglie, come ai tempi delle Signorie, per il predominio del micro Stato: altri eserciti stanno alle porte della vecchia Italia e si apprestano a conquistarla, dominarla, sbranarla forse.

L'era di Berlusconi non è ancora terminata, ma ormai ci avviciniamo la fine dell'epoca dei casati dei grandi imprenditori: ormai tutto si muoverà secondo logiche economiche che non sanno più cosa farne di questi ...piccoli signori locali, che hanno bisogno di leggi adatte a loro per sopravvivere.

Solo se il nostro sistema economico saprà liberarsi delle stampelle pubbliche, specialmente per certe attività, saprà vincere la guerra della concorrenza internazionale, altrimenti ci chiuderemo in un assurdo protezionismo e verremo colonizzati dalle multinazionali che avanzano.

La questione politica quindi è ben più complessa e dubito che questa classe politica saprà dare risposte adatte: sia se si andrà alle elezioni subito o se si formerà un governo di ...salvezza nazionale, si perderà del tempo, perché il futuro è nelle mani di chi saprà far arrivare il flusso di denaro internazionale, che si posa in quei Paesi che danno condizioni buone per gli investimenti.

La guerra nella politica italiana

 

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano teme "un durissimo scontro elettorale".

il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto invece paventa proprio l'instabilità di un governo tecnico: ''Non sono per niente condivisibili le ipotesi di governi tecnici e di governi di transizione. Si tratterebbe, infatti, di manovre di palazzo, volte ad evitare che si ascolti quello che pensano gli elettori cioè la volontà effettiva del popolo".

Così la grave crisi in cui motivi sfuggono ai più, sta portando il Paese verso un governo tecnico, che ci dovrebbe portare verso la fine della legislatura in modo insolito: il governo tecnico che si prospetta è la fusione di tutte le forze anti-Berlusconi.

Ora la questione pare strana e insolita: antichi nemici sono riuniti tutti contro un nuovo nemico.

C'è la questione morale, ma pure lo scontro tra il potere della Giustizia, la magistratura, contro l'esecutivo.

Inoltre le forze economiche si stanno scontrando e si muovono, ma cosa bolle veramente in pentola non si sa.

Qualcuno ha promesso qualcosa a Fini per la sua rottura con il cavaliere?

Silvio è così terribile, da non accettare critiche interne o esterne?

Il governo ha lavorato male da meritarsi una brutta fine?

Che fine farà la sicurezza, che sta tanto a cuore degli italiani, con un governo tecnico?

Le tendenze all'interno di questo governo sono variegate: i giustizialisti dell'Italia dei Valori si scontrano con la logica antica da Democrazia Cristiana dell'Udc, infine abbiamo i finiani, fuoriusciti del Pdl, che sino a poco tempo fa erano il primo puntello della politica di Berlusconi.

Il Pd poi rappresenta una sinistra che da tempo cerca di trovare una sua collocazione occidentale, europea, ma ha ancora un'anima massimalista al suo interno, con posizioni e affermazioni anacronistiche.

Io rimango sorpreso da certi termini da vecchio partito rivoluzionario, come attacco: non ci sono attacchi, quelli sono azioni fisiche, magari militari.

Tutto il resto è solo una questione di opinioni, con critiche, se si vuole di calunnie ed insulti, ma niente più: invece gli attacchi erano tipici del linguaggio degli anni Trenta, quando il capitalismo, "attaccava" la patria del socialismo reale.

Perché Berlusconi è il più cattivo?

Perché altri imprenditori invece sono sempre …..innocenti?

Forse è il sistema Italia che non funziona, anzi sicuramente c'è qualcosa che non va in questo Paese: siamo la patria delle grandi famiglie che hanno un immenso potere e dominano tutto.

Questa è la grande e principale anomalia italiana: questi grandi potentati famigliari ed economici hanno sempre uno stretto rapporto con lo Stato.

Spesso si parla di liberismo in Italia, ma il nostro sistema capitalistico è troppo legato alla mamma, che si chiama Stato: da noi non esiste un tipo di economia che sappia rischiare, tranne per le imprese piccole o piccolissime.

Intanto il mondo è conquistato da società, multinazionali, che sono più potenti e ricche della maggior parte degli Stati del pianeta: è giusto mettere tra i primi posti proprio Google, con il suo motore di ricerca gratuito, che però raccoglie la pubblicità da tutto il mondo.

Gli interessi economici di queste immense società cozzano con le piccole realtà locali, come le nostra e vi penetrano con decisione, modificando i rapporti di forza.

Noi abbiamo ancora le grandi famiglie borghesi, mentre nel mondo il capitalismo finanziario si impone con gli interessi di anonime società multi etniche, multi religiose.

I soldi non puzzano, non importa se gli affari si fanno tra ebrei e arabi, russi e statunitensi, cinesi e europei, ciò che conta è il rendimento finale.

Ora la grande crisi economica nazionale sta appunto in questa ...buffa lotta tra famiglie, come ai tempi delle Signorie, per il predominio del micro Stato: altri eserciti stanno alle porte della vecchia Italia e si apprestano a conquistarla, dominarla, sbranarla forse.

L'era di Berlusconi non è ancora terminata, ma ormai ci avviciniamo la fine dell'epoca dei casati dei grandi imprenditori: ormai tutto si muoverà secondo logiche economiche che non sanno più cosa farne di questi ...piccoli signori locali, che hanno bisogno di leggi adatte a loro per sopravvivere.

Solo se il nostro sistema economico saprà liberarsi delle stampelle pubbliche, specialmente per certe attività, saprà vincere la guerra della concorrenza internazionale, altrimenti ci chiuderemo in un assurdo protezionismo e verremo colonizzati dalle multinazionali che avanzano.

La questione politica quindi è ben più complessa e dubito che questa classe politica saprà dare risposte adatte: sia se si andrà alle elezioni subito o se si formerà un governo di ...salvezza nazionale, si perderà del tempo, perché il futuro è nelle mani di chi saprà far arrivare il flusso di denaro internazionale, che si posa in quei Paesi che danno condizioni buone per gli investimenti.


Berlusconi, Montezemole e le grandi famiglie italiane

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano teme "un durissimo scontro elettorale".

il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto invece paventa proprio l'instabilità di un governo tecnico: ''Non sono per niente condivisibili le ipotesi di governi tecnici e di governi di transizione. Si tratterebbe, infatti, di manovre di palazzo, volte ad evitare che si ascolti quello che pensano gli elettori cioè la volontà effettiva del popolo".

Così la grave crisi in cui motivi sfuggono ai più, sta portando il Paese verso un governo tecnico, che ci dovrebbe portare verso la fine della legislatura in modo insolito: il governo tecnico che si prospetta è la fusione di tutte le forze anti-Berlusconi.

Ora la questione pare strana e insolita: antichi nemici sono riuniti tutti contro un nuovo nemico.

C'è la questione morale, ma pure lo scontro tra il potere della Giustizia, la magistratura, contro l'esecutivo.

Inoltre le forze economiche si stanno scontrando e si muovono, ma cosa bolle veramente in pentola non si sa.

Qualcuno ha promesso qualcosa a Fini per la sua rottura con il cavaliere?

Silvio è così terribile, da non accettare critiche interne o esterne?

Il governo ha lavorato male da meritarsi una brutta fine?

Che fine farà la sicurezza, che sta tanto a cuore degli italiani, con un governo tecnico?

Le tendenze all'interno di questo governo sono variegate: i giustizialisti dell'Italia dei Valori si scontrano con la logica antica da Democrazia Cristiana dell'Udc, infine abbiamo i finiani, fuoriusciti del Pdl, che sino a poco tempo fa erano il primo puntello della politica di Berlusconi.

Il Pd poi rappresenta una sinistra che da tempo cerca di trovare una sua collocazione occidentale, europea, ma ha ancora un'anima massimalista al suo interno, con posizioni e affermazioni anacronistiche.

Io rimango sorpreso da certi termini da vecchio partito rivoluzionario, come attacco: non ci sono attacchi, quelli sono azioni fisiche, magari militari.

Tutto il resto è solo una questione di opinioni, con critiche, se si vuole di calunnie ed insulti, ma niente più: invece gli attacchi erano tipici del linguaggio degli anni Trenta, quando il capitalismo, "attaccava" la patria del socialismo reale.

Perché Berlusconi è il più cattivo?

Perché altri imprenditori invece sono sempre …..innocenti?

Forse è il sistema Italia che non funziona, anzi sicuramente c'è qualcosa che non va in questo Paese: siamo la patria delle grandi famiglie che hanno un immenso potere e dominano tutto.

Questa è la grande e principale anomalia italiana: questi grandi potentati famigliari ed economici hanno sempre uno stretto rapporto con lo Stato.

Spesso si parla di liberismo in Italia, ma il nostro sistema capitalistico è troppo legato alla mamma, che si chiama Stato: da noi non esiste un tipo di economia che sappia rischiare, tranne per le imprese piccole o piccolissime.

Intanto il mondo è conquistato da società, multinazionali, che sono più potenti e ricche della maggior parte degli Stati del pianeta: è giusto mettere tra i primi posti proprio Google, con il suo motore di ricerca gratuito, che però raccoglie la pubblicità da tutto il mondo.

Gli interessi economici di queste immense società cozzano con le piccole realtà locali, come le nostra e vi penetrano con decisione, modificando i rapporti di forza.

Noi abbiamo ancora le grandi famiglie borghesi, mentre nel mondo il capitalismo finanziario si impone con gli interessi di anonime società multi etniche, multi religiose.

I soldi non puzzano, non importa se gli affari si fanno tra ebrei e arabi, russi e statunitensi, cinesi e europei, ciò che conta è il rendimento finale.

Ora la grande crisi economica nazionale sta appunto in questa ...buffa lotta tra famiglie, come ai tempi delle Signorie, per il predominio del micro Stato: altri eserciti stanno alle porte della vecchia Italia e si apprestano a conquistarla, dominarla, sbranarla forse.

L'era di Berlusconi non è ancora terminata, ma ormai ci avviciniamo la fine dell'epoca dei casati dei grandi imprenditori: ormai tutto si muoverà secondo logiche economiche che non sanno più cosa farne di questi ...piccoli signori locali, che hanno bisogno di leggi adatte a loro per sopravvivere.

Solo se il nostro sistema economico saprà liberarsi delle stampelle pubbliche, specialmente per certe attività, saprà vincere la guerra della concorrenza internazionale, altrimenti ci chiuderemo in un assurdo protezionismo e verremo colonizzati dalle multinazionali che avanzano.

La questione politica quindi è ben più complessa e dubito che questa classe politica saprà dare risposte adatte: sia se si andrà alle elezioni subito o se si formerà un governo di ...salvezza nazionale, si perderà del tempo, perché il futuro è nelle mani di chi saprà far arrivare il flusso di denaro internazionale, che si posa in quei Paesi che danno condizioni buone per gli investimenti.

La Repubblica delle banane italiane

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano teme "un durissimo scontro elettorale".

il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto invece paventa proprio l'instabilità di un governo tecnico: ''Non sono per niente condivisibili le ipotesi di governi tecnici e di governi di transizione. Si tratterebbe, infatti, di manovre di palazzo, volte ad evitare che si ascolti quello che pensano gli elettori cioè la volontà effettiva del popolo".

Così la grave crisi in cui motivi sfuggono ai più, sta portando il Paese verso un governo tecnico, che ci dovrebbe portare verso la fine della legislatura in modo insolito: il governo tecnico che si prospetta è la fusione di tutte le forze anti-Berlusconi.

Ora la questione pare strana e insolita: antichi nemici sono riuniti tutti contro un nuovo nemico.

C'è la questione morale, ma pure lo scontro tra il potere della Giustizia, la magistratura, contro l'esecutivo.

Inoltre le forze economiche si stanno scontrando e si muovono, ma cosa bolle veramente in pentola non si sa.

Qualcuno ha promesso qualcosa a Fini per la sua rottura con il cavaliere?

Silvio è così terribile, da non accettare critiche interne o esterne?

Il governo ha lavorato male da meritarsi una brutta fine?

Che fine farà la sicurezza, che sta tanto a cuore degli italiani, con un governo tecnico?

Le tendenze all'interno di questo governo sono variegate: i giustizialisti dell'Italia dei Valori si scontrano con la logica antica da Democrazia Cristiana dell'Udc, infine abbiamo i finiani, fuoriusciti del Pdl, che sino a poco tempo fa erano il primo puntello della politica di Berlusconi.

Il Pd poi rappresenta una sinistra che da tempo cerca di trovare una sua collocazione occidentale, europea, ma ha ancora un'anima massimalista al suo interno, con posizioni e affermazioni anacronistiche.

Io rimango sorpreso da certi termini da vecchio partito rivoluzionario, come attacco: non ci sono attacchi, quelli sono azioni fisiche, magari militari.

Tutto il resto è solo una questione di opinioni, con critiche, se si vuole di calunnie ed insulti, ma niente più: invece gli attacchi erano tipici del linguaggio degli anni Trenta, quando il capitalismo, "attaccava" la patria del socialismo reale.

Perché Berlusconi è il più cattivo?

Perché altri imprenditori invece sono sempre …..innocenti?

Forse è il sistema Italia che non funziona, anzi sicuramente c'è qualcosa che non va in questo Paese: siamo la patria delle grandi famiglie che hanno un immenso potere e dominano tutto.

Questa è la grande e principale anomalia italiana: questi grandi potentati famigliari ed economici hanno sempre uno stretto rapporto con lo Stato.

Spesso si parla di liberismo in Italia, ma il nostro sistema capitalistico è troppo legato alla mamma, che si chiama Stato: da noi non esiste un tipo di economia che sappia rischiare, tranne per le imprese piccole o piccolissime.

Intanto il mondo è conquistato da società, multinazionali, che sono più potenti e ricche della maggior parte degli Stati del pianeta: è giusto mettere tra i primi posti proprio Google, con il suo motore di ricerca gratuito, che però raccoglie la pubblicità da tutto il mondo.

Gli interessi economici di queste immense società cozzano con le piccole realtà locali, come le nostra e vi penetrano con decisione, modificando i rapporti di forza.

Noi abbiamo ancora le grandi famiglie borghesi, mentre nel mondo il capitalismo finanziario si impone con gli interessi di anonime società multi etniche, multi religiose.

I soldi non puzzano, non importa se gli affari si fanno tra ebrei e arabi, russi e statunitensi, cinesi e europei, ciò che conta è il rendimento finale.

Ora la grande crisi economica nazionale sta appunto in questa ...buffa lotta tra famiglie, come ai tempi delle Signorie, per il predominio del micro Stato: altri eserciti stanno alle porte della vecchia Italia e si apprestano a conquistarla, dominarla, sbranarla forse.

L'era di Berlusconi non è ancora terminata, ma ormai ci avviciniamo la fine dell'epoca dei casati dei grandi imprenditori: ormai tutto si muoverà secondo logiche economiche che non sanno più cosa farne di questi ...piccoli signori locali, che hanno bisogno di leggi adatte a loro per sopravvivere.

Solo se il nostro sistema economico saprà liberarsi delle stampelle pubbliche, specialmente per certe attività, saprà vincere la guerra della concorrenza internazionale, altrimenti ci chiuderemo in un assurdo protezionismo e verremo colonizzati dalle multinazionali che avanzano.

La questione politica quindi è ben più complessa e dubito che questa classe politica saprà dare risposte adatte: sia se si andrà alle elezioni subito o se si formerà un governo di ...salvezza nazionale, si perderà del tempo, perché il futuro è nelle mani di chi saprà far arrivare il flusso di denaro internazionale, che si posa in quei Paesi che danno condizioni buone per gli investimenti.


Napolitano lancia un suo monito

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano teme "un durissimo scontro elettorale".

il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto invece paventa proprio l'instabilità di un governo tecnico: ''Non sono per niente condivisibili le ipotesi di governi tecnici e di governi di transizione. Si tratterebbe, infatti, di manovre di palazzo, volte ad evitare che si ascolti quello che pensano gli elettori cioè la volontà effettiva del popolo".

Così la grave crisi in cui motivi sfuggono ai più, sta portando il Paese verso un governo tecnico, che ci dovrebbe portare verso la fine della legislatura in modo insolito: il governo tecnico che si prospetta è la fusione di tutte le forze anti-Berlusconi.

Ora la questione pare strana e insolita: antichi nemici sono riuniti tutti contro un nuovo nemico.

C'è la questione morale, ma pure lo scontro tra il potere della Giustizia, la magistratura, contro l'esecutivo.

Inoltre le forze economiche si stanno scontrando e si muovono, ma cosa bolle veramente in pentola non si sa.

Qualcuno ha promesso qualcosa a Fini per la sua rottura con il cavaliere?

Silvio è così terribile, da non accettare critiche interne o esterne?

Il governo ha lavorato male da meritarsi una brutta fine?

Che fine farà la sicurezza, che sta tanto a cuore degli italiani, con un governo tecnico?

Le tendenze all'interno di questo governo sono variegate: i giustizialisti dell'Italia dei Valori si scontrano con la logica antica da Democrazia Cristiana dell'Udc, infine abbiamo i finiani, fuoriusciti del Pdl, che sino a poco tempo fa erano il primo puntello della politica di Berlusconi.

Il Pd poi rappresenta una sinistra che da tempo cerca di trovare una sua collocazione occidentale, europea, ma ha ancora un'anima massimalista al suo interno, con posizioni e affermazioni anacronistiche.

Io rimango sorpreso da certi termini da vecchio partito rivoluzionario, come attacco: non ci sono attacchi, quelli sono azioni fisiche, magari militari.

Tutto il resto è solo una questione di opinioni, con critiche, se si vuole di calunnie ed insulti, ma niente più: invece gli attacchi erano tipici del linguaggio degli anni Trenta, quando il capitalismo, "attaccava" la patria del socialismo reale.

Perché Berlusconi è il più cattivo?

Perché altri imprenditori invece sono sempre …..innocenti?

Forse è il sistema Italia che non funziona, anzi sicuramente c'è qualcosa che non va in questo Paese: siamo la patria delle grandi famiglie che hanno un immenso potere e dominano tutto.

Questa è la grande e principale anomalia italiana: questi grandi potentati famigliari ed economici hanno sempre uno stretto rapporto con lo Stato.

Spesso si parla di liberismo in Italia, ma il nostro sistema capitalistico è troppo legato alla mamma, che si chiama Stato: da noi non esiste un tipo di economia che sappia rischiare, tranne per le imprese piccole o piccolissime.

Intanto il mondo è conquistato da società, multinazionali, che sono più potenti e ricche della maggior parte degli Stati del pianeta: è giusto mettere tra i primi posti proprio Google, con il suo motore di ricerca gratuito, che però raccoglie la pubblicità da tutto il mondo.

Gli interessi economici di queste immense società cozzano con le piccole realtà locali, come le nostra e vi penetrano con decisione, modificando i rapporti di forza.

Noi abbiamo ancora le grandi famiglie borghesi, mentre nel mondo il capitalismo finanziario si impone con gli interessi di anonime società multi etniche, multi religiose.

I soldi non puzzano, non importa se gli affari si fanno tra ebrei e arabi, russi e statunitensi, cinesi e europei, ciò che conta è il rendimento finale.

Ora la grande crisi economica nazionale sta appunto in questa ...buffa lotta tra famiglie, come ai tempi delle Signorie, per il predominio del micro Stato: altri eserciti stanno alle porte della vecchia Italia e si apprestano a conquistarla, dominarla, sbranarla forse.

L'era di Berlusconi non è ancora terminata, ma ormai ci avviciniamo la fine dell'epoca dei casati dei grandi imprenditori: ormai tutto si muoverà secondo logiche economiche che non sanno più cosa farne di questi ...piccoli signori locali, che hanno bisogno di leggi adatte a loro per sopravvivere.

Solo se il nostro sistema economico saprà liberarsi delle stampelle pubbliche, specialmente per certe attività, saprà vincere la guerra della concorrenza internazionale, altrimenti ci chiuderemo in un assurdo protezionismo e verremo colonizzati dalle multinazionali che avanzano.

La questione politica quindi è ben più complessa e dubito che questa classe politica saprà dare risposte adatte: sia se si andrà alle elezioni subito o se si formerà un governo di ...salvezza nazionale, si perderà del tempo, perché il futuro è nelle mani di chi saprà far arrivare il flusso di denaro internazionale, che si posa in quei Paesi che danno condizioni buone per gli investimenti.

Giorgio Napolitano e lo scontro elettorale

 

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano teme "un durissimo scontro elettorale".

il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto invece paventa proprio l'instabilità di un governo tecnico: ''Non sono per niente condivisibili le ipotesi di governi tecnici e di governi di transizione. Si tratterebbe, infatti, di manovre di palazzo, volte ad evitare che si ascolti quello che pensano gli elettori cioè la volontà effettiva del popolo".

Così la grave crisi in cui motivi sfuggono ai più, sta portando il Paese verso un governo tecnico, che ci dovrebbe portare verso la fine della legislatura in modo insolito: il governo tecnico che si prospetta è la fusione di tutte le forze anti-Berlusconi.

Ora la questione pare strana e insolita: antichi nemici sono riuniti tutti contro un nuovo nemico.

C'è la questione morale, ma pure lo scontro tra il potere della Giustizia, la magistratura, contro l'esecutivo.

Inoltre le forze economiche si stanno scontrando e si muovono, ma cosa bolle veramente in pentola non si sa.

Qualcuno ha promesso qualcosa a Fini per la sua rottura con il cavaliere?

Silvio è così terribile, da non accettare critiche interne o esterne?

Il governo ha lavorato male da meritarsi una brutta fine?

Che fine farà la sicurezza, che sta tanto a cuore degli italiani, con un governo tecnico?

Le tendenze all'interno di questo governo sono variegate: i giustizialisti dell'Italia dei Valori si scontrano con la logica antica da Democrazia Cristiana dell'Udc, infine abbiamo i finiani, fuoriusciti del Pdl, che sino a poco tempo fa erano il primo puntello della politica di Berlusconi.

Il Pd poi rappresenta una sinistra che da tempo cerca di trovare una sua collocazione occidentale, europea, ma ha ancora un'anima massimalista al suo interno, con posizioni e affermazioni anacronistiche.

Io rimango sorpreso da certi termini da vecchio partito rivoluzionario, come attacco: non ci sono attacchi, quelli sono azioni fisiche, magari militari.

Tutto il resto è solo una questione di opinioni, con critiche, se si vuole di calunnie ed insulti, ma niente più: invece gli attacchi erano tipici del linguaggio degli anni Trenta, quando il capitalismo, "attaccava" la patria del socialismo reale.

Perché Berlusconi è il più cattivo?

Perché altri imprenditori invece sono sempre …..innocenti?

Forse è il sistema Italia che non funziona, anzi sicuramente c'è qualcosa che non va in questo Paese: siamo la patria delle grandi famiglie che hanno un immenso potere e dominano tutto.

Questa è la grande e principale anomalia italiana: questi grandi potentati famigliari ed economici hanno sempre uno stretto rapporto con lo Stato.

Spesso si parla di liberismo in Italia, ma il nostro sistema capitalistico è troppo legato alla mamma, che si chiama Stato: da noi non esiste un tipo di economia che sappia rischiare, tranne per le imprese piccole o piccolissime.

Intanto il mondo è conquistato da società, multinazionali, che sono più potenti e ricche della maggior parte degli Stati del pianeta: è giusto mettere tra i primi posti proprio Google, con il suo motore di ricerca gratuito, che però raccoglie la pubblicità da tutto il mondo.

Gli interessi economici di queste immense società cozzano con le piccole realtà locali, come le nostra e vi penetrano con decisione, modificando i rapporti di forza.

Noi abbiamo ancora le grandi famiglie borghesi, mentre nel mondo il capitalismo finanziario si impone con gli interessi di anonime società multi etniche, multi religiose.

I soldi non puzzano, non importa se gli affari si fanno tra ebrei e arabi, russi e statunitensi, cinesi e europei, ciò che conta è il rendimento finale.

Ora la grande crisi economica nazionale sta appunto in questa ...buffa lotta tra famiglie, come ai tempi delle Signorie, per il predominio del micro Stato: altri eserciti stanno alle porte della vecchia Italia e si apprestano a conquistarla, dominarla, sbranarla forse.

L'era di Berlusconi non è ancora terminata, ma ormai ci avviciniamo la fine dell'epoca dei casati dei grandi imprenditori: ormai tutto si muoverà secondo logiche economiche che non sanno più cosa farne di questi ...piccoli signori locali, che hanno bisogno di leggi adatte a loro per sopravvivere.

Solo se il nostro sistema economico saprà liberarsi delle stampelle pubbliche, specialmente per certe attività, saprà vincere la guerra della concorrenza internazionale, altrimenti ci chiuderemo in un assurdo protezionismo e verremo colonizzati dalle multinazionali che avanzano.

La questione politica quindi è ben più complessa e dubito che questa classe politica saprà dare risposte adatte: sia se si andrà alle elezioni subito o se si formerà un governo di ...salvezza nazionale, si perderà del tempo, perché il futuro è nelle mani di chi saprà far arrivare il flusso di denaro internazionale, che si posa in quei Paesi che danno condizioni buone per gli investimenti.

Le grandi preoccupazioni del presidente della Repubblica

 

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano teme "un durissimo scontro elettorale".

il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto invece paventa proprio l'instabilità di un governo tecnico: ''Non sono per niente condivisibili le ipotesi di governi tecnici e di governi di transizione. Si tratterebbe, infatti, di manovre di palazzo, volte ad evitare che si ascolti quello che pensano gli elettori cioè la volontà effettiva del popolo".

Così la grave crisi in cui motivi sfuggono ai più, sta portando il Paese verso un governo tecnico, che ci dovrebbe portare verso la fine della legislatura in modo insolito: il governo tecnico che si prospetta è la fusione di tutte le forze anti-Berlusconi.

Ora la questione pare strana e insolita: antichi nemici sono riuniti tutti contro un nuovo nemico.

C'è la questione morale, ma pure lo scontro tra il potere della Giustizia, la magistratura, contro l'esecutivo.

Inoltre le forze economiche si stanno scontrando e si muovono, ma cosa bolle veramente in pentola non si sa.

Qualcuno ha promesso qualcosa a Fini per la sua rottura con il cavaliere?

Silvio è così terribile, da non accettare critiche interne o esterne?

Il governo ha lavorato male da meritarsi una brutta fine?

Che fine farà la sicurezza, che sta tanto a cuore degli italiani, con un governo tecnico?

Le tendenze all'interno di questo governo sono variegate: i giustizialisti dell'Italia dei Valori si scontrano con la logica antica da Democrazia Cristiana dell'Udc, infine abbiamo i finiani, fuoriusciti del Pdl, che sino a poco tempo fa erano il primo puntello della politica di Berlusconi.

Il Pd poi rappresenta una sinistra che da tempo cerca di trovare una sua collocazione occidentale, europea, ma ha ancora un'anima massimalista al suo interno, con posizioni e affermazioni anacronistiche.

Io rimango sorpreso da certi termini da vecchio partito rivoluzionario, come attacco: non ci sono attacchi, quelli sono azioni fisiche, magari militari.

Tutto il resto è solo una questione di opinioni, con critiche, se si vuole di calunnie ed insulti, ma niente più: invece gli attacchi erano tipici del linguaggio degli anni Trenta, quando il capitalismo, "attaccava" la patria del socialismo reale.

Perché Berlusconi è il più cattivo?

Perché altri imprenditori invece sono sempre …..innocenti?

Forse è il sistema Italia che non funziona, anzi sicuramente c'è qualcosa che non va in questo Paese: siamo la patria delle grandi famiglie che hanno un immenso potere e dominano tutto.

Questa è la grande e principale anomalia italiana: questi grandi potentati famigliari ed economici hanno sempre uno stretto rapporto con lo Stato.

Spesso si parla di liberismo in Italia, ma il nostro sistema capitalistico è troppo legato alla mamma, che si chiama Stato: da noi non esiste un tipo di economia che sappia rischiare, tranne per le imprese piccole o piccolissime.

Intanto il mondo è conquistato da società, multinazionali, che sono più potenti e ricche della maggior parte degli Stati del pianeta: è giusto mettere tra i primi posti proprio Google, con il suo motore di ricerca gratuito, che però raccoglie la pubblicità da tutto il mondo.

Gli interessi economici di queste immense società cozzano con le piccole realtà locali, come le nostra e vi penetrano con decisione, modificando i rapporti di forza.

Noi abbiamo ancora le grandi famiglie borghesi, mentre nel mondo il capitalismo finanziario si impone con gli interessi di anonime società multi etniche, multi religiose.

I soldi non puzzano, non importa se gli affari si fanno tra ebrei e arabi, russi e statunitensi, cinesi e europei, ciò che conta è il rendimento finale.

Ora la grande crisi economica nazionale sta appunto in questa ...buffa lotta tra famiglie, come ai tempi delle Signorie, per il predominio del micro Stato: altri eserciti stanno alle porte della vecchia Italia e si apprestano a conquistarla, dominarla, sbranarla forse.

L'era di Berlusconi non è ancora terminata, ma ormai ci avviciniamo la fine dell'epoca dei casati dei grandi imprenditori: ormai tutto si muoverà secondo logiche economiche che non sanno più cosa farne di questi ...piccoli signori locali, che hanno bisogno di leggi adatte a loro per sopravvivere.

Solo se il nostro sistema economico saprà liberarsi delle stampelle pubbliche, specialmente per certe attività, saprà vincere la guerra della concorrenza internazionale, altrimenti ci chiuderemo in un assurdo protezionismo e verremo colonizzati dalle multinazionali che avanzano.

La questione politica quindi è ben più complessa e dubito che questa classe politica saprà dare risposte adatte: sia se si andrà alle elezioni subito o se si formerà un governo di ...salvezza nazionale, si perderà del tempo, perché il futuro è nelle mani di chi saprà far arrivare il flusso di denaro internazionale, che si posa in quei Paesi che danno condizioni buone per gli investimenti.


Il Capo delo Stato e gli interventi diretti dalla dubbia efficenza

 

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano teme "un durissimo scontro elettorale".

il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto invece paventa proprio l'instabilità di un governo tecnico: ''Non sono per niente condivisibili le ipotesi di governi tecnici e di governi di transizione. Si tratterebbe, infatti, di manovre di palazzo, volte ad evitare che si ascolti quello che pensano gli elettori cioè la volontà effettiva del popolo".

Così la grave crisi in cui motivi sfuggono ai più, sta portando il Paese verso un governo tecnico, che ci dovrebbe portare verso la fine della legislatura in modo insolito: il governo tecnico che si prospetta è la fusione di tutte le forze anti-Berlusconi.

Ora la questione pare strana e insolita: antichi nemici sono riuniti tutti contro un nuovo nemico.

C'è la questione morale, ma pure lo scontro tra il potere della Giustizia, la magistratura, contro l'esecutivo.

Inoltre le forze economiche si stanno scontrando e si muovono, ma cosa bolle veramente in pentola non si sa.

Qualcuno ha promesso qualcosa a Fini per la sua rottura con il cavaliere?

Silvio è così terribile, da non accettare critiche interne o esterne?

Il governo ha lavorato male da meritarsi una brutta fine?

Che fine farà la sicurezza, che sta tanto a cuore degli italiani, con un governo tecnico?

Le tendenze all'interno di questo governo sono variegate: i giustizialisti dell'Italia dei Valori si scontrano con la logica antica da Democrazia Cristiana dell'Udc, infine abbiamo i finiani, fuoriusciti del Pdl, che sino a poco tempo fa erano il primo puntello della politica di Berlusconi.

Il Pd poi rappresenta una sinistra che da tempo cerca di trovare una sua collocazione occidentale, europea, ma ha ancora un'anima massimalista al suo interno, con posizioni e affermazioni anacronistiche.

Io rimango sorpreso da certi termini da vecchio partito rivoluzionario, come attacco: non ci sono attacchi, quelli sono azioni fisiche, magari militari.

Tutto il resto è solo una questione di opinioni, con critiche, se si vuole di calunnie ed insulti, ma niente più: invece gli attacchi erano tipici del linguaggio degli anni Trenta, quando il capitalismo, "attaccava" la patria del socialismo reale.

Perché Berlusconi è il più cattivo?

Perché altri imprenditori invece sono sempre …..innocenti?

Forse è il sistema Italia che non funziona, anzi sicuramente c'è qualcosa che non va in questo Paese: siamo la patria delle grandi famiglie che hanno un immenso potere e dominano tutto.

Questa è la grande e principale anomalia italiana: questi grandi potentati famigliari ed economici hanno sempre uno stretto rapporto con lo Stato.

Spesso si parla di liberismo in Italia, ma il nostro sistema capitalistico è troppo legato alla mamma, che si chiama Stato: da noi non esiste un tipo di economia che sappia rischiare, tranne per le imprese piccole o piccolissime.

Intanto il mondo è conquistato da società, multinazionali, che sono più potenti e ricche della maggior parte degli Stati del pianeta: è giusto mettere tra i primi posti proprio Google, con il suo motore di ricerca gratuito, che però raccoglie la pubblicità da tutto il mondo.

Gli interessi economici di queste immense società cozzano con le piccole realtà locali, come le nostra e vi penetrano con decisione, modificando i rapporti di forza.

Noi abbiamo ancora le grandi famiglie borghesi, mentre nel mondo il capitalismo finanziario si impone con gli interessi di anonime società multi etniche, multi religiose.

I soldi non puzzano, non importa se gli affari si fanno tra ebrei e arabi, russi e statunitensi, cinesi e europei, ciò che conta è il rendimento finale.

Ora la grande crisi economica nazionale sta appunto in questa ...buffa lotta tra famiglie, come ai tempi delle Signorie, per il predominio del micro Stato: altri eserciti stanno alle porte della vecchia Italia e si apprestano a conquistarla, dominarla, sbranarla forse.

L'era di Berlusconi non è ancora terminata, ma ormai ci avviciniamo la fine dell'epoca dei casati dei grandi imprenditori: ormai tutto si muoverà secondo logiche economiche che non sanno più cosa farne di questi ...piccoli signori locali, che hanno bisogno di leggi adatte a loro per sopravvivere.

Solo se il nostro sistema economico saprà liberarsi delle stampelle pubbliche, specialmente per certe attività, saprà vincere la guerra della concorrenza internazionale, altrimenti ci chiuderemo in un assurdo protezionismo e verremo colonizzati dalle multinazionali che avanzano.

La questione politica quindi è ben più complessa e dubito che questa classe politica saprà dare risposte adatte: sia se si andrà alle elezioni subito o se si formerà un governo di ...salvezza nazionale, si perderà del tempo, perché il futuro è nelle mani di chi saprà far arrivare il flusso di denaro internazionale, che si posa in quei Paesi che danno condizioni buone per gli investimenti.


La politica e lo scontro tra famiglie

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano teme "un durissimo
scontro elettorale".

il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto invece paventa
proprio l'instabilità di un governo tecnico: ''Non sono per niente
condivisibili le ipotesi di governi tecnici e di governi di
transizione. Si tratterebbe, infatti, di manovre di palazzo, volte ad
evitare che si ascolti quello che pensano gli elettori cioè la volontà
effettiva del popolo".

Così la grave crisi in cui motivi sfuggono ai più, sta portando il
Paese verso un governo tecnico, che ci dovrebbe portare verso la fine
della legislatura in modo insolito: il governo tecnico che si
prospetta è la fusione di tutte le forze anti-Berlusconi.

Ora la questione pare strana e insolita: antichi nemici sono riuniti
tutti contro un nuovo nemico.

C'è la questione morale, ma pure lo scontro tra il potere della
Giustizia, la magistratura, contro l'esecutivo.

Inoltre le forze economiche si stanno scontrando e si muovono, ma cosa
bolle veramente in pentola non si sa.

Qualcuno ha promesso qualcosa a Fini per la sua rottura con il cavaliere?

Silvio è così terribile, da non accettare critiche interne o esterne?

Il governo ha lavorato male da meritarsi una brutta fine?

Che fine farà la sicurezza, che sta tanto a cuore degli italiani, con
un governo tecnico?

Le tendenze all'interno di questo governo sono variegate: i
giustizialisti dell'Italia dei Valori si scontrano con la logica
antica da Democrazia Cristiana dell'Udc, infine abbiamo i finiani,
fuoriusciti del Pdl, che sino a poco tempo fa erano il primo puntello
della politica di Berlusconi.

Il Pd poi rappresenta una sinistra che da tempo cerca di trovare una
sua collocazione occidentale, europea, ma ha ancora un'anima
massimalista al suo interno, con posizioni e affermazioni
anacronistiche.

Io rimango sorpreso da certi termini da vecchio partito
rivoluzionario, come attacco: non ci sono attacchi, quelli sono azioni
fisiche, magari militari.

Tutto il resto è solo una questione di opinioni, con critiche, se si
vuole di calunnie ed insulti, ma niente più: invece gli attacchi erano
tipici del linguaggio degli anni Trenta, quando il capitalismo,
"attaccava" la patria del socialismo reale.

Perché Berlusconi è il più cattivo?

Perché altri imprenditori invece sono sempre …..innocenti?

Forse è il sistema Italia che non funziona, anzi sicuramente c'è
qualcosa che non va in questo Paese: siamo la patria delle grandi
famiglie che hanno un immenso potere e dominano tutto.

Questa è la grande e principale anomalia italiana: questi grandi
potentati famigliari ed economici hanno sempre uno stretto rapporto
con lo Stato.

Spesso si parla di liberismo in Italia, ma il nostro sistema
capitalistico è troppo legato alla mamma, che si chiama Stato: da noi
non esiste un tipo di economia che sappia rischiare, tranne per le
imprese piccole o piccolissime.

Intanto il mondo è conquistato da società, multinazionali, che sono
più potenti e ricche della maggior parte degli Stati del pianeta: è
giusto mettere tra i primi posti proprio Google, con il suo motore di
ricerca gratuito, che però raccoglie la pubblicità da tutto il mondo.

Gli interessi economici di queste immense società cozzano con le
piccole realtà locali, come le nostra e vi penetrano con decisione,
modificando i rapporti di forza.

Noi abbiamo ancora le grandi famiglie borghesi, mentre nel mondo il
capitalismo finanziario si impone con gli interessi di anonime società
multi etniche, multi religiose.

I soldi non puzzano, non importa se gli affari si fanno tra ebrei e
arabi, russi e statunitensi, cinesi e europei, ciò che conta è il
rendimento finale.

Ora la grande crisi economica nazionale sta appunto in questa ...buffa
lotta tra famiglie, come ai tempi delle Signorie, per il predominio
del micro Stato: altri eserciti stanno alle porte della vecchia Italia
e si apprestano a conquistarla, dominarla, sbranarla forse.

L'era di Berlusconi non è ancora terminata, ma ormai ci avviciniamo la
fine dell'epoca dei casati dei grandi imprenditori: ormai tutto si
muoverà secondo logiche economiche che non sanno più cosa farne di
questi ...piccoli signori locali, che hanno bisogno di leggi adatte a
loro per sopravvivere.

Solo se il nostro sistema economico saprà liberarsi delle stampelle
pubbliche, specialmente per certe attività, saprà vincere la guerra
della concorrenza internazionale, altrimenti ci chiuderemo in un
assurdo protezionismo e verremo colonizzati dalle multinazionali che
avanzano.

La questione politica quindi è ben più complessa e dubito che questa
classe politica saprà dare risposte adatte: sia se si andrà alle
elezioni subito o se si formerà un governo di ...salvezza nazionale,
si perderà del tempo, perché il futuro è nelle mani di chi saprà far
arrivare il flusso di denaro internazionale, che si posa in quei Paesi
che danno condizioni buone per gli investimenti.

16 gen 2024

Pubblicato il Bando per la selezione di 52.236 operatori volontari da impiegare in progetti di Servizio civile universale – Scadenza 15 febbraio 2024 ore 14.00



Il mar 16 gen 2024, 17:10 Ufficio Stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta <comunicati_stampa@regione.vda.it> ha scritto:

 


Bureau de presse
Ufficio stampa


COMUNICATO STAMPA

Aosta, martedì 16 gennaio 2024

                                                                     

Pubblicato il Bando per la selezione di 52.236 operatori volontari da impiegare in progetti di Servizio civile universale 

Scadenza 15 febbraio 2024 ore 14.00

L'Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali informa che il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ha pubblicato il Bando per la selezione di 52.236 operatori volontari da impiegare in progetti afferenti a programmi di intervento di Servizio civile universale da realizzarsi in Italia e all'estero.

Fino alle ore 14.00 del 15 febbraio 2024 è possibile presentare domanda di partecipazione ad uno dei progetti che si realizzeranno tra il 2024 e il 2025 su tutto il territorio nazionale e all'estero.

In particolare:

  • 132 operatori volontari saranno avviati in servizio in 2.023 progetti, afferenti a 328 programmi di intervento, da realizzarsi in Italia (Allegato 1);
  • 1.104 operatori volontari saranno avviati in servizio in 160 progetti, afferenti a 30 programmi di intervento, da realizzarsi all'estero (Allegato 2);

I progetti hanno una durata tra 8 e 12 mesi, con un orario di servizio pari a 25 ore settimanali oppure con un monte ore annuo che varia, in maniera commisurata, tra le 1.145 ore per i progetti di 12 mesi e le 765 ore per i progetti di 8 mesi, articolato su cinque o sei giorni a settimana.

Gli operatori volontari selezionati sottoscrivono con il Dipartimento un contratto che fissa, tra l'altro, l'importo dell'assegno mensile per lo svolgimento del servizio in € 507,30 salvo incremento sulla base della variazione, accertata dall'ISTAT.

Per poter partecipare alla selezione occorre individuare il progetto di Servizio civile universale su cui essere impegnati.

Per accedere all'elenco dei progetti di Servizio civile universale in Italia e all'estero occorre utilizzare il motore di ricerca "Scegli il tuo progetto in Italia" e "Scegli il tuo progetto all'estero", sezione "Progetti" del sito https://www.politichegiovanili.gov.it/servizio-civile/bandi-e-avvisi-di-servizio-civile/bandi-di-selezione-volontari/scegli-il-tuoprogetto/?bando=93048&gazzetta=64&estero=0, cliccando il tasto CERCA (senza effettuare una scelta negli altri campi proposti) si ottiene l'elenco completo di tutti i progetti. Per effettuare una ricerca mirata di un progetto è possibile selezionare i valori delle voci che interessano. Nella pagina di dettaglio del progetto viene visualizzato anche il numero delle domande pervenute per quella sede; questo dato è aggiornato al giorno precedente la visualizzazione.

Dopo aver selezionato il progetto d'interesse, è opportuno consultare la home page del sito dell'ente titolare, dove è pubblicata la scheda contenente gli elementi essenziali del progetto.

Gli aspiranti operatori volontari dovranno presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all'indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it. Le domande di partecipazione devono essere presentate entro e non oltre le ore 14.00 del 15 febbraio 2024.

Per accedere ai servizi di compilazione e presentazione domanda occorre che il candidato sia riconosciuto dal sistema DOL:

  1. i cittadini italiani residenti in Italia o all'estero possono accedervi esclusivamente con SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale). Sul sito dell'Agenzia per l'Italia Digitale www.agid.gov.it/it/piattaforme/spid sono disponibili tutte le informazioni su cosa è SPID, quali servizi offre e come si richiede. Per accedere alla piattaforma DOL occorrono credenziali SPID di livello di sicurezza 2.
  2. i cittadini di Paesi appartenenti all'Unione europea e gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, qualora non avessero la disponibilità di acquisire lo SPID, potranno accedere ai servizi della piattaforma DOL attraverso apposite credenziali da richiedere al Dipartimento, secondo la procedura disponibile sulla home page della piattaforma stessa.

Nella sezione Allegati si rendono disponibili i seguenti modelli:

  • Scheda elementi essenziali progetto Italia (Allegato A)
  • Scheda elementi essenziali progetto estero (Allegato B)
  • Scheda dichiarazione impegno ente (Allegato C)
  • Scheda indennità volontari estero (Allegato D)

I progetti di servizio civile universale, per un totale di 14 posti, rivolti ai giovani volontari con sede in Valle d'Aosta sono i seguenti:

Area

Progetto

Ente

Comune

Codice sede

N° posti

Educazione e promozione dei diritti del cittadino

Be Smart

A.C.L.I. - ASSOCIAZIONI CRISTIANE LAVORATORI ITALIANI

AOSTA

151044

1

Animazione di comunità

Comunità generative

A.C.L.I. - ASSOCIAZIONI CRISTIANE LAVORATORI ITALIANI

AOSTA

151044

1

Lotta all'evasione e all'abbandono scolastici e all'di analfabetismo ritorno

Educare insieme

A.C.L.I. - ASSOCIAZIONI CRISTIANE LAVORATORI ITALIANI

AOSTA

212394

1

Educazione e promozione del turismo sostenibile e sociale

Turismo per tutti

A.C.L.I. - ASSOCIAZIONI CRISTIANE LAVORATORI ITALIANI

AOSTA

151044

1

Animazione culturale verso minori

VOLO - SCUOLA CHE METTE LE ALI

SALESIANI PER IL SOCIALE APS

CHATILLON

155629

3

Disabili

Esserci per le persone con SM: accoglienza, relazione e risposte.

AISM ASSOCIAZIONE ITALIANA SCLEROSI MULTIPLA APS/ETS

AOSTA

156241

1

Educazione e promozione della pace, dei diritti umani, della nonviolenza e della difesa non armata della Patria

PROSPETTIVE PLURALI

VOLONTARIATO TORINO ETS - VOL.TO ETS

AOSTA

159257

1

Educazione e promozione dei diritti del cittadino

La sicurezza non ha età

FONDAZIONE AMESCI

AOSTA

178862

2

Detenuti, detenuti in misure alternative alla pena, ex detenuti

OREXIS: verso una giustizia di comunità

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA-DIPARTIMENTO GIUSTIZIA MINORILE E DI COMUNITA' - DIREZIONE GENERALE PER L'ESECUZIONE PENALE ESTERNA E DI MESSA ALLA PROVA

AOSTA

188027

2

Educazione e promozione dello sport, anche finalizzate a processi di inclusione

Sentieri di inclusione attraverso lo Sport delle Bocce

FEDERAZIONE ITALIANA BOCCE

AOSTA

197863

1

TOTALE POSTI DISPONIBILI

14

 

Per approfondimenti e per visionare/scaricare la relativa documentazione richiamata nel presente comunicato stampa, i link sono i seguenti:

Per quesiti o informazioni è possibile:

o mandare un'email a serviziocivile@regione.vda.it

 

 

X: @vdaufficiale 

IG: regionevalledaosta.official

FB: Regione Valle d'Aosta

 

0032

us

 

Fonte: Assessorato dei Beni e Attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

 

 



Ufficio stampa - Bureau de presse
T. 0165 27 32 00 - 32 90
F. 0165 27 34 02
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