14 ago 2010

Giorgio Napolitano e lo scontro elettorale

 

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano teme "un durissimo scontro elettorale".

il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto invece paventa proprio l'instabilità di un governo tecnico: ''Non sono per niente condivisibili le ipotesi di governi tecnici e di governi di transizione. Si tratterebbe, infatti, di manovre di palazzo, volte ad evitare che si ascolti quello che pensano gli elettori cioè la volontà effettiva del popolo".

Così la grave crisi in cui motivi sfuggono ai più, sta portando il Paese verso un governo tecnico, che ci dovrebbe portare verso la fine della legislatura in modo insolito: il governo tecnico che si prospetta è la fusione di tutte le forze anti-Berlusconi.

Ora la questione pare strana e insolita: antichi nemici sono riuniti tutti contro un nuovo nemico.

C'è la questione morale, ma pure lo scontro tra il potere della Giustizia, la magistratura, contro l'esecutivo.

Inoltre le forze economiche si stanno scontrando e si muovono, ma cosa bolle veramente in pentola non si sa.

Qualcuno ha promesso qualcosa a Fini per la sua rottura con il cavaliere?

Silvio è così terribile, da non accettare critiche interne o esterne?

Il governo ha lavorato male da meritarsi una brutta fine?

Che fine farà la sicurezza, che sta tanto a cuore degli italiani, con un governo tecnico?

Le tendenze all'interno di questo governo sono variegate: i giustizialisti dell'Italia dei Valori si scontrano con la logica antica da Democrazia Cristiana dell'Udc, infine abbiamo i finiani, fuoriusciti del Pdl, che sino a poco tempo fa erano il primo puntello della politica di Berlusconi.

Il Pd poi rappresenta una sinistra che da tempo cerca di trovare una sua collocazione occidentale, europea, ma ha ancora un'anima massimalista al suo interno, con posizioni e affermazioni anacronistiche.

Io rimango sorpreso da certi termini da vecchio partito rivoluzionario, come attacco: non ci sono attacchi, quelli sono azioni fisiche, magari militari.

Tutto il resto è solo una questione di opinioni, con critiche, se si vuole di calunnie ed insulti, ma niente più: invece gli attacchi erano tipici del linguaggio degli anni Trenta, quando il capitalismo, "attaccava" la patria del socialismo reale.

Perché Berlusconi è il più cattivo?

Perché altri imprenditori invece sono sempre …..innocenti?

Forse è il sistema Italia che non funziona, anzi sicuramente c'è qualcosa che non va in questo Paese: siamo la patria delle grandi famiglie che hanno un immenso potere e dominano tutto.

Questa è la grande e principale anomalia italiana: questi grandi potentati famigliari ed economici hanno sempre uno stretto rapporto con lo Stato.

Spesso si parla di liberismo in Italia, ma il nostro sistema capitalistico è troppo legato alla mamma, che si chiama Stato: da noi non esiste un tipo di economia che sappia rischiare, tranne per le imprese piccole o piccolissime.

Intanto il mondo è conquistato da società, multinazionali, che sono più potenti e ricche della maggior parte degli Stati del pianeta: è giusto mettere tra i primi posti proprio Google, con il suo motore di ricerca gratuito, che però raccoglie la pubblicità da tutto il mondo.

Gli interessi economici di queste immense società cozzano con le piccole realtà locali, come le nostra e vi penetrano con decisione, modificando i rapporti di forza.

Noi abbiamo ancora le grandi famiglie borghesi, mentre nel mondo il capitalismo finanziario si impone con gli interessi di anonime società multi etniche, multi religiose.

I soldi non puzzano, non importa se gli affari si fanno tra ebrei e arabi, russi e statunitensi, cinesi e europei, ciò che conta è il rendimento finale.

Ora la grande crisi economica nazionale sta appunto in questa ...buffa lotta tra famiglie, come ai tempi delle Signorie, per il predominio del micro Stato: altri eserciti stanno alle porte della vecchia Italia e si apprestano a conquistarla, dominarla, sbranarla forse.

L'era di Berlusconi non è ancora terminata, ma ormai ci avviciniamo la fine dell'epoca dei casati dei grandi imprenditori: ormai tutto si muoverà secondo logiche economiche che non sanno più cosa farne di questi ...piccoli signori locali, che hanno bisogno di leggi adatte a loro per sopravvivere.

Solo se il nostro sistema economico saprà liberarsi delle stampelle pubbliche, specialmente per certe attività, saprà vincere la guerra della concorrenza internazionale, altrimenti ci chiuderemo in un assurdo protezionismo e verremo colonizzati dalle multinazionali che avanzano.

La questione politica quindi è ben più complessa e dubito che questa classe politica saprà dare risposte adatte: sia se si andrà alle elezioni subito o se si formerà un governo di ...salvezza nazionale, si perderà del tempo, perché il futuro è nelle mani di chi saprà far arrivare il flusso di denaro internazionale, che si posa in quei Paesi che danno condizioni buone per gli investimenti.